Sergio Angeli – Oneiroi

Informazioni Evento

Luogo
BIBLIOTECA - VACCHERIA NARDI
Via Di Grotta Di Gregna 27, Roma, Italia
Date
Dal al

lunedi ore 15-19, da martedi a giovedi ore 9–19, venerdi e sabato ore 9-13

Vernissage
10/02/2022

ore 17.30

Artisti
Sergio Angeli
Curatori
Fabio Benincasa
Generi
arte contemporanea, personale
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In mostra i sogni dell’artista che mette insieme le sensazioni su diversi materiali di supporto (stoffa, legno, cartoncino) e da forma a quelle che sono ormai le scene di un mondo percepito e fantasioso, divenuto negli anni la sua cifra stilistica riconoscibile.

Comunicato stampa

Nella mitologia greca gli Oniri (i sogni), sono divinità figlie della notte: Morfeo, Fabetore, Fantaso. I messaggeri delle visioni che ci permettono di sognare, i custodi del mistero del sonno e della creatività.
Sotto l’egida ideale di queste entità ancestrali, Sergio Angeli mette insieme una personale che raccoglie recentissimi lavori, scaturiti dalle sue visioni notturne, dalle sensazioni legate ai sogni e all’inconscio.
L'artista negli anni, elaborando i suoi cicli pittorici, si è sempre affidato al visionario, ma il tempo difficile della pandemia gli ha consentito di scendere in profondità, attraversando un’emotività inedita e dandole forma tramite il suo sguardo pittorico.
Il risultato, come evidente anche dalla recente mostra al museo Mastroianni di Marino, è il distacco da un espressionismo inorganico per intraprendere una ricerca sulle tracce di un mondo post-umano che, in questo caso, sembra situarsi fuori dall’orizzonte storico, nell’ucronia di un mondo onirico sospeso tra sogno e ipotesi metafisica.

Nella suggestiva location della Biblioteca Vaccheria Nardi espone circa quindici opere di dimensioni ridotte, comunque entro il metro, frutto della sua esperienza artistica aggiornata ai tempi che stiamo vivendo, pandemia, inquinamento globale etc...
Il tutto scaturito rigorosamente dai sogni dell'artista che mette insieme le sensazioni su diversi materiali di supporto (stoffa, legno, cartoncino) e da forma a quelle che sono ormai le scene di un mondo percepito e fantasioso, divenuto negli anni la sua cifra stilistica riconoscibile.

Fabio Benincasa – Duquesne University