Senzaposa
Fotografie in bianco e nero tra romanzo e poesia
Rodolfo Canzano presenta il suo primo catalogo fotografico.
Comunicato stampa
Bambini che improvvisano giochi in strada, un circo dismesso, matrimoni e panni stesi, sguardi mai banali tra le strade e le persone. Questo è solo uno squarcio del repertorio di Rodolfo Canzano, fotografo casertano che presenterà Senzaposa, il suo primo catalogo edito dalle edizioni Intra Moenia (15x21 - pp. 64 - € 15,00) negli spazi del caffè letterario di piazza Bellini, mercoledì 8 febbraio alle ore 18.30. Intervengono con l'autore il critico fotografico Alessandro Manna e il giornalista Luigi Ferraiuolo. Performance di Antonio Iorio con le letture di Lello Agretti.
Come scrive Stelio Maria Martini nella prefazione del libro, “una foto è sempre e comunque un anacronismo”, un momento fissato nel tempo e di cui si è perso tutto quello che è accaduto prima e dopo quell’istantanea. E allora luci e chiaroscuri in bianco e nero disegnano corriere e processioni che sono storie di provincia, vecchi negozi e librerie ormai scomparse che raccontano un mondo che non c’è più. Dalle foto di Rodolfo Canzano risulta evidente il legame con il territorio, quello delle sue origini ma anche quello indagato prima nella sua professione di reporter e poi in quella di artista.
“Il mio lavoro non è un lavoro legato solo al territorio Casertano – ha spiegato Canzano- Nella mia fotografia cerco non solo di documentare ma anche di dare un taglio più artistico, estremizzando l’immagine con il grandangolo, con tagli, ombre e sfocature. Ho trascorso molti anni della mia vita a cercare di raggiungere, assorbire, capire e rivelare la realtà. A cercare di avvicinarmi. Ho fotografato di tutto: dai morti ammazzati di camorra alle manifestazioni politiche, per i giornali. So quanto il mio sguardo possa essere invadente. Ma se ho fatto bene il mio lavoro forse qualche volta ho riacceso la vita in chi ha guardato le mie foto. Il fotografo non può guardare alla vita con occhio indifferente. È importante vedere quel che per altri è nascosto, che sia speranza o malinconia”.
Rodolfo Canzano nasce nel 1971 a Caserta dove vive tuttora. Nel 1992 inizia la propria attività di fotoreporter collaborando con agenzie e giornali a carattere nazionale. Dopo l’esperienza fotogiornalistica, matura il suo interesse prevalente in reportage e fotografia sociale. La formazione visiva di Rodolfo Canzano passa attraverso il cinema, con registi come Andrej Tarkovskij, Wim Wenders, Michelangelo Antonioni, Pierpaolo Pasolini. Tra i fotografi svolgono un ruolo decisivo Robert Frank, con “Gli Americani”, William Klein, Diane Arbus, Mario Giacomelli, Antonio Biasiucci. Attualmente opera come fotografo freelance, maturando uno stile originale che conserva un’intenzione espressiva personale: “Dietro ogni foto c’è una narrazione di esperienze vissute in prima persona. Il mio messaggio è che una vera storia ha un inizio e una fine. Le fotografie invece sono solo in grado di suggerire. Mi piacerebbe che le mie foto si leggessero come un romanzo, invece vanno lette come una poesia”.