Secondo dialogo. Attorno a Mantegna

Informazioni Evento

Luogo
PINACOTECA DI BRERA
Via Brera 28, Milano, Italia
Date
Dal al

mar-mer-ven-sab-dom: 8.30-19.15 (biglietteria: 8.30-18.40)
gio: 8.30-22.15 (biglietteria: 21.40)

Vernissage
16/06/2016

no

Biglietti

Intero € 10.00; ridotto € 7.00; gratuito giovedì 16 giugno 2016; gratuito ogni prima domenica del mese

Artisti
Annibale Carracci, Andrea Mantegna
Curatori
Keith Christiansen
Generi
arte antica
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La Pinacoteca ospita un nuovo straordinario dialogo tra due capolavori della storia dell’arte: Il Cristo morto di Andrea Mantegna, icona universale del Rinascimento e Il Cristo morto con gli strumenti della passione, di Annibale Carracci, proveniente dalla Staatsgalerie di Stoccarda.

Comunicato stampa

La Pinacoteca ospita un nuovo straordinario dialogo tra due capolavori della storia dell’arte: Il Cristo morto di Andrea Mantegna, icona universale del Rinascimento e Il Cristo morto con gli strumenti della passione, di Annibale Carracci, proveniente dalla Staatsgalerie di Stoccarda.
Secondo dialogo. Attorno a Mantegna
Le due opere per la prima volta poste fianco a fianco, rappresentano il secondo eccezionale confronto proposto dalla Pinacoteca di Brera: un museo che rinnovandosi offre stimoli di riflessione ai suoi visitatori puntando su una collezione che comprende alcuni dei capolavori dell’arte universale.

Da sinistra, Andrea Mantegna, Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti, 1470-1474. Annibale Carracci, Cristo morto e strumenti della Passione , 1583-1585.
Da sinistra, Andrea Mantegna, Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti, 1470-1474. Annibale Carracci, Cristo morto e strumenti della Passione , 1583-1585.

Orazio Borgianni, Compianto sul Cristo morto, 1615.
Orazio Borgianni,
Compianto sul Cristo morto, 1615.
All’opera di Mantegna, oltre alla redazione di Carracci, sarà accostato, il dipinto Compianto sul Cristo morto, sempre raffigurante la stessa tematica, realizzato da Orazio Borgianni nel 1615 e proveniente dalla Galleria Spada di Roma.
Emblema delle conoscenze prospettiche di Mantegna, dotato di forza espressiva e al tempo stesso compostezza severa, che ne fanno uno dei simboli più noti dell’arte italiana, il Cristo morto di Mantegna, databile circa al 1480, ebbe una notevole fortuna visiva tra Cinquecento e Seicento, documentata da una sequenza prestigiosa di derivazioni: tra queste il dipinto di Carracci, datato 1583-1585, che accentua un crudo realismo evidenziato dagli strumenti del martirio, in particolare della corona di spine, collocati in primo piano nel capolavoro del bolognese, a testimonianza della brutalità del supplizio, appena avvenuto. La terza opera in dialogo, di Orazio Borgianni, sviluppa invece il tema con sfondo più caravaggesco.

Dialogo curato da Keith Christiansen