Salone della pittura bolognese dall’Ottocento al contemporaneo
Una mostra di oltre 140 dipinti di autori bolognesi, che si apre con Antonio Basoli e si conclude con il contemporaneo.
Comunicato stampa
Alla galleria Fondantico di Tiziana Sassoli si inaugura sabato 28 marzo una mostra di oltre 140 dipinti di autori bolognesi, che si apre con Antonio Basoli e si conclude con il contemporaneo.
Questo straordinario nucleo di quadri viene esposto per la prima volta Bologna, ed è un racconto su ottanta artisti che hanno dato luogo ai più significativi movimenti pittorici a Bologna.
La selezionata raccolta di opere, alcune davvero inedite, permette al visitatore di entrare nel tessuto culturale, territoriale, storico e di evoluzione del gusto della ricerca.
Ottocento, Novecento e Duemila: secoli di storia dell’arte che si collocano simultaneamente e dialogano attraverso le individualità dei singoli artisti o delle linee guida dei vari movimenti: Naturalismo e Verismo, Postimpressionismo e Orientalismo, Simbolismo e Futurismo, Valori plastici ed Espressionismo. Antonio Basoli, il primo artista in ordine di cronologia, offre due paesaggi di gusto visionario e romantico raffiguranti: La cacciata dal Paradiso terrestre e L’adorazione dei pastori.
Il suggestivo tema della natura morta è rappresentato dall’impareggiabile Giorgio Morandi, da Mario Bonazzi, che ulitizza forti suggestioni cromatiche e da un classicheggiante Giannino Baruzzi con i suoi racconti algidi e puri. Precisa nel tratto e nella cura anche la natura morta di Giulio Fiori, d’impronta decisamente differente è quella del figlio, Piero Fiori, che assembla giocattoli con insolita poesia. Non vi è dubbio che Paolo Manaresi guarda a Morandi in silenziose composizioni in cui gli oggetti sembrano parlare. Si ammirano inoltre altre nature morte nei “seducenti” lavori di Giorgio De Vincenzi, Guelfo Gherlinzoni, Guido Bugli, Luciano Bertacchini ed Emilio Contini.
Passando al tema del paesaggio la selezione è molto ampia e spettacolare. Tra i protagonistidi questo genere, a cavallo tra Otto e Novecento, spiccano le personalità di Raffaele Faccioli di cui si mostrano due opere e del neoclassico Luigi Bertelli, presente con un “Vaporino” e altri quatrro capolavori in tema. Il figlio, Flavio Bertelli, è invece interprete di un sentimento di rinnovamento del paesismo. Diversi sono gli autori esposti che hanno subito l’influenza di Luigi Bertelli, tra questi Guglielmo Pizzirani e Nino Bertocchi. La Venezia raccontata da Emanule Brugnoli evoca tutto il mistero che la città lagunare ha esercitato su numerosi artisti. C’è anche un’altra Venezia, quella decadente narrata da Mario De Maria detto Marius Pictor, con l’emozionante opera La Putredine, d’ispirazione tardo-romantica, che cattura l’occhio e l’animo dello spettatore.
Ulteriori accattivanti riflessioni sulla natura e sul paesaggio sono offerte da specialisti tra i quali Garzia Fioresi, Antonino Sartini, Rezio Buscaroli, Silla Martuffi detto Mar-Silla e Carlo Crispini. Il timbro più naturalistico è affidato ad autori come il romantico Coriolano Vighi, il versatile Augusto Sezanne, Alessandro Scorzoni, Cleto Capri, Dante Comelli, il poliedrico Pietro Pietra, Giuseppe Gheduzzi, Alberto Giacomazzi, Arnaldo Gentili, Giuliano Amadori, Ferruccio Giacomelli e Giuseppe Gagliardi.
Il tema della scena di genere è descritto dall’elegante linguaggio di Adolfo Busi e Giovanni Bedini detto Paolo.
Dedicati alla figura femminile sono i preziosi lavori di: Alfredo Protti, Roberto Franzoni, Umberto Bonfiglioli, Giovanni Romagnoli, Ugo Guidi, Alfredo Savini e Amleto Montevecchi.
La presenza delle opere di Tato (Guglielmo Sansoni), di Sepo (Severo Pozzati), di Italo Cinti e di Angelo Caviglioni, celebra il futurismo bolognese e arricchisce la mostra di spunti sull’avanguardia; suggeriti inoltre dalle Figure cubiste di Duilio Barnabè, dall’informale di Giuseppe Ferrari e da una sintetica composizione di Sergio Romiti.
Menzione particolare si fa delle uniche due pittrici presenti: le virtuose Lea Colliva e Norma Mascellani.
La lettura di tipo ironico, umoristico e caricaturale è invece raccontata da brani di Cleto Tomba, Augusto Majani e Nino Corazza.
Tra gli autori delle opere conviene infine ricordare Ilario Rossi, Bruno Saetti, l’apprezzato orientalista Fabio Fabbi di cui si espongono cinque dipinti, Giovanni Secchi, Carlo Corsi, Gino Marzocchi, Antonio Maria Nardi insieme al figlio Andrea Fausto Nardi e al nipote Adriano Nardi, Nino Corazza, Giorgio Giovannini, Luigi Santi, Farpi Vignoli, Aldo Borgonzoni, Umberto Sgarzi, Dino Boschi, Leonardo Cremonini, Lorenzo Ceregato e Angelo Tassi.
La mostra, allestita nella sede di Casa Pepoli Bentivoglio, si rivela dunque un’importante occasione per far conoscere al pubblico opere di notevole interesse, capaci di affascinare non solo gli studiosi e i collezionisti, ma anche i tanti appassionati di pittura.
Catalogo disponibile in loco.