Sacrosanctum.14. – Filippo Berta
Venerdì 15 marzo alle ore 19:00 si inaugura all’oratorio di san Mercurio (Palermo, largo san Giovanni degli Eremiti) l’opera di FILIPPO BERTA per Sacrosanctum.14.
Comunicato stampa
SACROSANCTUM.14
Filippo Berta
Oratorio di san Mercurio – Palermo
15 marzo – 22 aprile 2019
“Se si spoglia un idolo della sua sacralità,
mostrerebbe inesorabilmente la sua natura umana”
(Filippo Berta)
Venerdì 15 marzo alle ore 19:00 si inaugura all’oratorio di san Mercurio (Palermo, largo san Giovanni degli Eremiti) l’opera di FILIPPO BERTA per Sacrosanctum.14.
La ricerca di Filippo Berta, focalizzata sul rapporto individuo-società, analizza le tensioni che intercorrono tra necessità di una ricerca identitaria e adesione a modelli condivisi, smascherando il falso potere generato dall’aderenza a schemi esistenziali codificati e standardizzati.
Queste disarmonie sociali, generate dal rapporto antimonico fra perfezione e imperfezione, unicità e uniformità, idoli e idolatria, trovano la loro messa in forma in installazioni e performance dal sapore destabilizzante; atti performativi calati in scenari di estremo rigore visivo che si aprono spesso all’errore e alla rottura di uno stato imposto.
Protagonista dell’opera di Berta per Sacrosanctum.14 è una pecora priva del proprio manto. Spogliata del suo vello questa piccola unità di un gregge può mostrare ora ogni sua piccola specificità, allontanandosi da un’immagine collettiva tipizzata e uniformante. Ma la pecora possiede anche un importante valore simbolico. L’Agnus dei, la vittima sacrificale, ci parla di redenzione e di patimento, di sofferenza e di accettazione. Così Isaia descrive Cristo che si avvia al martirio: “era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori” (Isaia 53,7). Filippo Berta ce ne offre una versione vivida e contemporanea.
Giunta alla seconda edizione e al suo 5º anno di vita, Sacrosanctum è una rassegna d’arte contemporanea a cura di Adalberto Abbate e Maria Luisa Montaperto, sostenuta e organizzata dall’associazione Amici dei Musei Siciliani. Grazie al fondamentale apporto degli artisti è stato possibile valorizzare un patrimonio culturale unico, promuovendo all’interno di siti monumentali interventi di manutenzione e restauro.
BIO
Artista e docente presso la Fondazione Fotografia Modena, Filippo Berta (1977), ha esposto in importanti contesti museali quali il Museo MADRE di Napoli; il MSU - Museo Arte Contemporanea di Zagabria; il Museion - Museo Arte Contemporanea di Bolzano; il Jönköpings Läns Museum (SE); la Staedtischegalerie di Brema (DE); lo State Museum of Contemporary Art di Salonicco (GR); il Pori Art Museum (FIN); il Victoria Art Center di Bucarest (RO); il CZKD - Center for Cultural Decontamination di Belgrado (SR); il Matadero - Centro Creativo Contemporaneo di Madrid (SP); il MAO - Museo dell’Architettura e del Design della Slovenia.
È stato selezionato per le residenze d’artista della Fondazione Ratti di Como e della Fondazione Spinola Banna di Poirino (TO) e preso parte a importanti biennali e festival quali le Biennali di Salonicco (GR), Curitiba (BR), Praga (CZ) e Mosca (RUS); il Festival Internazionale di Sarajevo (2014); l’International Konst Film in Svezia (2013); Corpus 3 (2012, Napoli); Romaeuropa Festival (2012, Roma); il Tulca-After the fall di Galway (2011, IR) e l’European Performance Art Festival di Varsavia (2011, PL). Tra i riconoscimenti ottenuti, il Premio Internazionale della Performance della Galleria Civica di Trento (2008); il Premio Maretti di La Habana (2014, Cuba) e il Premio Fondazione MIA di Bergamo (2015). Nel 2014 è stato finalista al Talent Prize di Roma.