Rosa Bosco – Suggestioni dal bosco e nel bosco
Rosa Bosco utilizza l’accostamento ed il confronto di pittura e fotografia decomponendo le immagini e rielaborandole attraverso l’uso particolare del collage. Questa metodica è utilizzata sia per piccoli che per grandi formati. L’espressione è comunque gestuale e si manifesta in diversi momenti emotivi.
Comunicato stampa
Suggestioni – dal bosco e nel bosco
Rosa Bosco utilizza l'accostamento ed il confronto di pittura e fotografia decomponendo le immagini e rielaborandole attraverso l'uso particolare del collage. Questa metodica è utilizzata sia per piccoli che per grandi formati. L'espressione è comunque gestuale e si manifesta in diversi momenti emotivi.
"Suggestioni" è entrare in uno stato d'animo richiamato da emozioni esterne che rappresenta l'atteggiamento con cui l'artista si pone nei confronti della pittura.
"dal e nel mio bosco" spiega l'ambito in cui queste suggestioni nascono: uno spazio che contiene ricordi familiari, recentemente vissuto da vicino con particolare intensità ed emozione, che ha suggerito pensieri, ricordi, malinconie, ma anche senso della vita, energia ed entusiasmo.
Non solo, rumori, visioni, sussurri e lampi di luce che portano al desiderio di presentare con immagini le sensazioni scaturite.
L’allestimento si presenta come un bosco mentale, personale, ma con reali riferimenti simbolici di appartenenza.
Un'opera di grandi dimensioni fa da sfondo per proporre uno stelo di bamboo e una radice rovesciata appartenenti allo spazio di natura.
Ai lati alcuni libri d'artista interpretano la "lettura" del bosco.
Una serie di piccole opere di pittura e collage dialogano con altrettante immagini raccolte in una natura frequentata con emozione, dove anche una foglia sofferente vuole proporsi nel suo essere estetico.
Infine opere di diverse tecniche e dimensioni a completamento della rappresentazione artistica dell'autore.
Tutte le opere sono appositamente create per l'esposizione.
In ricordo di Angela Schiappapietre
Biografia
Rosa Bosco, Settimo Torinese 1952, vive e lavora a Torino. A fianco dell’attività lavorativa in ambito industriale, coltiva e sviluppa i suoi interessi nel campo artistico. Grafico Pubblicitario per interesse personale verso gli aspetti tecnici e le implicazioni psicologiche. Nell'ambito più propriamente artistico, approfondisce le tecniche pittoriche presso l’Arte Studio di Torino e frequenta in seguito lo studio di Francesco Preverino, impegnato artista contemporaneo e docente dell’Accademia Albertina.
Nel 1991 partecipa con un gruppo di amici alla fondazione nel Comune di Piscina del Museo all’aperto "Piscina Arte Aperta" (PAA) che segue fino al 1994 e per cui ha creato il logo.
La propensione all’espressione di tipo gestuale ed emotivo la porta alla pittura su grandi formati e alla sperimentazione nell’ambito dell’incisione, in particolare il “monotipo” privilegiato negli anni 91/94.
Seguono l’utilizzo della fotografia digitale per dare corpo alla sua invenzione artistica, con e senza intervento pittorico.
Intraprende, quindi, una ricerca sulla possibilità di diversa visione di un soggetto o situazione reinterpretando la loro rappresentazione grafica con la semplice ricollocazione degli stessi ingredienti che, con o senza aggiunta di intervento personale, propongono una nuova realtà o punto di vista, fino alla serie delle “strips” e dei “notes” , di piccole dimensioni, che in questa guisa utilizzano pagine di riviste illustrate, cui si aggiungono i più recenti collages e tecniche miste.
Le stesse motivazioni sono espresse nelle Mail-Art e nei Libri d’Artista.