Romaeuropa Festival 2022
Romaeuropa Festival XXXVII Edizione. Dall’8 settembre al 20 novembre il meglio della scena contemporanea in oltre 20 spazi della Capitale.
Comunicato stampa
Il programma della 37a edizione del Romaeuropa Festival
è stato pensato e ultimato quando ancora eravamo convinti che questo sarebbe stato l’anno dell’uscita dalla crisi sanitaria e del ritorno alla normalità, seppur adattata ai profondi cambiamenti che abbiamo vissuto negli ultimi due anni. Poi, dalla fine dello scorso febbraio, siamo precipitati nello sgomento per le devastazioni e le immagini atroci arrivate al seguito dell’invasione dell’Ucraina, testimonianze di ciò che non pensavamo fosse più possibile almeno in Europa, spesso consolati dalla lontananza da simili accadimenti in altri continenti.
In un breve lasso di tempo abbiamo improvvisamente cambiato la nostra percezione del mondo che da spazio senza limiti sembra essersi fatto sempre più minaccioso.
Assieme al team del REF2022 ci siamo interrogati su quale avrebbe
dovuto essere la nostra reazione a questa contrazione di un orizzonte prima sconfinato e ci siamo riconosciuti nel lavoro costruito con le artiste e gli artisti di questa edizione. Attraverso la pluralità dei loro sguardi e delle estetiche, con la loro capacità di interrogare liberamente temi e sensibilità del presente, ci condurranno nel rifiuto di coercizioni e omologazioni con la sola forza delle idee e della passione.
Credere fermamente che un futuro diverso sia ancora possibile e che lo si possa costruire attraverso il dialogo e il confronto culturale significa testimoniare l’opposizione netta e determinata ad ogni forma di aggressione, di guerra, di atrocità, in Europa e ovunque nel mondo, e rivendicare la centralità umana, con la sua unicità nel saper creare e immaginare.
Negli oltre settanta giorni di Festival, Romaeuropa riaffermerà il suo sostegno alla creazione artistica contemporanea che non conosce frontiere geografiche e temporali, che accetta il confronto e la libertà, che rifiuta violenza e sopraffazione ed è al fianco delle sensibilità più fragili, riconoscendo il valore delle differenze e della diversità, portando il suo sguardo critico e costruttivo sulla storia.
Uniremo in un unico arco temporale pietre miliari del novecento come L’opera da tre soldi nel nuovo allestimento di Barrie Kosky per il Berliner Ensemble e Einstein on the Beach nell’interpretazione dell’ensemble Ictus con il Collegium Vocale di Gent e Suzanne Vega, assieme alle creazioni di Emio Greco e Pieter Scholten, Anne Teresa De Keersmaeker, Sasha Waltz, Heiner Goebbels, Caroline Guiela Nguyen, Mihkel Kerem con il New European Ensemble e Marco Quaglia, Milo Rau, Alexander Zeldin, Robyn Orlin, James Thierrée, Katia e Marielle Labèque con Bryce Dessner, Ólafur Arnalds, Radouan Mriziga con Dorothée Munyaneza, Choy Ka Fai, Maud Le Pladec, Jefta van Dinther con il Cullberg, Bruno Beltrão, Paola Prestini, Jan Martens, Benjamin Abel Meirhaeghe con Doon Kanda, Noé Soulier, Pianohooligan, Enzo Cosimi, Paola Di Mitri, Marcos Morau con La Veronal, Martina Badiluzzi, Valentino Villa con Monica Piseddu, Renato Sarti, Hanna Hartman, François Sarhan per William Kentridge, Tonino Battista e il PMCE, Ryoji Ikeda, Lagartijas Tiradas al Sol. Alle sezioni curate da Maura Teofili, Stefania Lo Giudice, Francesca Manica, Giulia Di Giovanni e Matteo Antonaci, Tindaro Granata e Federica Patti e alla collaborazione con VRE Fest è affidato anche quest’anno il compito di sviluppare nel REF i progetti che con decisione guardano al futuro e al ricambio generazionale di artisti e pubblico. REF Eco-Friendly con il progetto Ossigeno per la piantumazione e compensazione delle emissioni di CO2 prodotte dai viaggi delle compagnie e la nuova partnership con l’Agenzia dei Rifugiati delle Nazioni Unite UNHCR sono i segni trasversali di un fare concreto per rispondere alle due grandi sfide che anche il mondo culturale non può eludere: il sostegno ai più fragili e la responsabilità sociale ed ecologica.
Il nostro progetto sarebbe impossibile senza il prezioso supporto delle istituzioni nazionali e cittadine, dei partner italiani e stranieri del festival, della rete di collaborazioni sul territorio che abbiamo sviluppato nel corso della nostra storia. Per questo motivo desideriamo ringraziare il Ministero della Cultura, la Regione Lazio e Roma Capitale che hanno riconosciuto anche quest’anno il valore e l’importanza del Romaeuropa Festival, oltre al Flanders State of the Art, il Dutch Performing Arts, l'Ambasciata di Francia - l'Institut Français, il Goethe-Institut, l'Ambasciata di Spagna, l’Adam Mickiewicz Institute, e tutte le istituzioni straniere che contribuiscono alla realizzazione di questa edizione, e le ambasciate che la patrocinano - Belgio, Olanda, Germania, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Messico, Sud Africa, Svezia e Svizzera.
Siamo grati a Dance Reflections di Van Cleef & Arpels per aver individuato in Romaeuropa un solido partner per il sostegno della danza contemporanea. Altrettanto prezioso è il ruolo svolto da RAI, main media partner del REF, nella divulgazione e nel racconto delle nostre attività e quello della Fondazione Musica per Roma, del Teatro di Roma, dell'Azienda Speciale Palaexpo, dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dell'Académie de France à Rome - Villa Medici, del MAXXI, che assieme al Teatro Vascello e alla foltissima famiglia di istituzioni e partner hanno ospitato il nostro programma e co-realizzato alcuni eventi e progetti.