Roberto Sebastian Matta – Tra Surrealismo e tecnologia

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA D'ARTE MODERNA IL CASTELLO
Via Brera 16, Milano, Italia
Date
Dal al

dal martedi al sabato 11-19 | lunedi 15-19

Vernissage
19/11/2015

ore 11

Artisti
Roberto Sebastian Matta
Curatori
Adriano Conte, Marcello Conte
Generi
arte contemporanea, personale
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Una raffinata mostra con dipinti dell’artista cileno, Roberto Sebastian Matta (1911-2002), datati fra gli anni Cinquanta e i Duemila. La sua è una storia avvincente, che passa da una giovanile collaborazione con Le Corbusier alla frequentazione e alla partecipazione al movimento surrealista, che ha segnato profondamente la sua ricerca.

Comunicato stampa

Il 19 novembre inaugura alla galleria Il Castello di Milano una raffinata mostra con dipinti dell’artista cileno, Roberto Sebastian Matta (1911-2002), datati fra gli anni Cinquanta e i Duemila. La sua è una storia avvincente, che passa da una giovanile collaborazione con Le Corbusier alla frequentazione e alla partecipazione al movimento surrealista, che ha segnato profondamente la sua ricerca. Le sue prime opere, infatti, nascono dalla scrittura automatica. La figura umana, che troviamo in alcune dei dipinti qui in mostra, fa la sua comparsa a partire dal 1942, quando l’artista dà vita a un suo mondo, immediatamente riconoscibile, che si colloca in una dimensione futuribile. Un mondo in cui pare di scorgere una sorta di primitivismo di matrice tecnologica. Sottili e complessi sono, inoltre, i riferimenti di natura psicologica, che fanno riferimento alla vita dell’uomo moderno in una sorta di modernità liquida, decisamente in anticipo sui tempi. Le opere in mostra, alcune di grande formato, riescono perfettamente a delinearne la personalità multiforme, tra le più interessanti del XX secolo.

Matta era convinto, come ha scritto lo storico dell’arte Giuliano Briganti, nel 1992, che: «L’arte è qualcosa che deve aiutare a diventare, non a essere, a essere cioè qualcosa di diverso da quello che si è, a trasmettere una spinta vitale così forte che fa cambiare». Un artista, dunque, capace di comprendere che il senso della propria ricerca non è quello di offrire delle risposte certe, ma di scatenare delle domande, delle questioni, diverse per ciascuno.

Il suo lavoro è stato oggetto di mostre personali in alcuni fra i più importanti musei del mondo da New York a Boston, da Berlino a Stoccolma. Il suo lavoro, all’inizio degli anni Settanta, ha fatto parte della grande mostra itinerante Per il Chile, che ha segnato un’importante risposta dell’arte nei confronti dell’avvento della dittatura nel suo paese d’origine. Negli anni Trenta ha vissuto a Parigi, per poi dividersi tra la capitale francese e il nostro paese, dove è scomparso, a Civitavecchia, nel 2002.
Angela Madesani.
Info:
• apertura mostra giovedì 19 novembre dalle ore 11
• dal 19 novembre 2015 al 06 febbraio 2016
• a cura di Adriano Conte e Marcello Conte
• orari: dal martedi al sabato 11-19 | lunedi 15-19

Il Castello Modern and Contemporary Art
Nasce nel 1964 a Milano e si occupa da subito dei più noti artisti italiani e internazionali del '900.
Dopo essersi trasferita nel 1968 nell'attuale sede storica di via Brera 16, la galleria promuove la sua attività concentrandosi maggiormente sui periodi storici di "Corrente" e delle Avanguardie degli anni '60, intessendo con gli artisti relazioni che vanno al di là degli interessi professionali, per trasformarsi spesso in rapporti di sincera amicizia con personaggi quali Brindisi, Crippa, Dova, Guttuso, Lazzaro, Migneco, Morlotti, Peverelli, Scanavino e molti altri protagonisti del panorama artistico italiano, abituali frequentatori del quartiere di Brera. Nel corso degli anni la galleria organizza mostre tra le quali si ricordano quelle dedicate a Ottone Rosai (1968 e 1973), Filippo De Pisis (1968), Felice Carena (1969), Felice Casorati (1970), Victor Vasarely (1973), Ardengo Soffici (1979), Mario Sironi (1980) e Walter Lazzaro (1991). In seguito a queste esposizioni, per la promozione degli artisti, vengono pubblicati dalla galleria numerosi cataloghi, tra cui spiccano la monografia di Ottone Rosai, uscita nel 1973, e il primo volume del catalogo generale delle opere di Giuseppe Migneco del 1975. Alla fine degli anni '80 Adriano e Marcello Conte, attuali titolari della galleria, iniziano a occuparsi dell'attività e nel 1993 costituiscono la società Il Castello Arte Moderna e Contemporanea.
Tenendo fede alle scelte e all'attività originari, la galleria ospita negli anni a seguire una serie di mostre monografiche di grande interesse dedicate a maestri quali Mark Kostabi (1995), Emilio Tadini (1996), Gianni Dova (1997), Giulio Turcato (1999), Roberto Crippa (2000), Ennio Morlotti (2002), Piero Dorazio (2003), Piero Gilardi (2004), Agostino Ferrari (2005), Joan Mirò (2006), Lucio Fontana (2007), Gianni Dova (2008), Giuseppe Capogrossi (2008), Victor Vasarely (2009), Walter Valentini (2010), Mario Schifano (2010), Andy Warhol (2011) e Keith Haring (2011) Piero Dorazio (2012), Damien Hirst (2013), Armando Marrocco (2014) e ampliando nel contempo l'interesse su alcuni artisti contemporanei del livello di Paolo Decuarto, Alfonso Bonavita, Willy Verginer, Matteo Pugliese, Carla Bedini, Sergio Fermariello, Agostino Ferrari, Piero Gilardi e Francesco Vitali. La galleria ha un proprio archivio di opere degli artisti del '900 maggiormente trattati: in particolare, del maestro Gianni Dova esegue stime di collezioni private, acquista e vende opere anche per conto terzi.