Robert Doisneau – Il fotografo poeta

Informazioni Evento

Luogo
CAMBIO CENTRO CULTURALE
Via Giacomo Matteotti, 18, Castelfiorentino, FI, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Editori
SILLABE
Artisti
Robert Doisneau
Curatori
Patrick Amsellem
Uffici stampa
OPERA LABORATORI FIORENTINI
Generi
fotografia, personale

L’esposizione raccoglie circa cento fotografie in stampe di grande formato, provenienti dall’Atelier Robert Doisneau e riunite in un catalogo prezioso curato da Patrick Ansellem e Atelier Doisneau ed edito da Sillabe.

Comunicato stampa

“Il mondo che ho cercato di mostrare era un mondo in cui mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che desidero ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere”.

(Robert Doisneau)

Ci sono fotografie che entrano nel nostro immaginario collettivo e non ne escono più, perché sanno condensare un tempo, un sentimento, un’intera epoca. Tra queste, “Il Bacio” di Robert Doisneau occupa un posto unico: lo scatto che ha raccontato al mondo la rinascita di Parigi dopo le ombre della Seconda guerra mondiale è diventato un’icona universale di amore, libertà e speranza. Proprio da quell’immagine – simbolica e struggente – prende avvio la grande mostra “Robert Doisneau, il fotografo poeta”, che dal 4 ottobre 2025 al 6 gennaio 2026 arricchirà gli spazi del Centro Culturale CAMBIO di Castelfiorentino, grazie alla Fondazione Cambiano che ha promosso l’esposizione, prodotta da Opera Laboratori che ha curato organizzazione e allestimento.

L’esposizione raccoglie circa cento fotografie in stampe di grande formato, provenienti dall’Atelier Robert Doisneau e riunite in un catalogo prezioso curato da Patrick Ansellem e Atelier Doisneau ed edito da Sillabe. Una selezione che permette di compiere un vero viaggio nel cuore del Novecento e nella Parigi che, attraverso lo sguardo ironico e tenero del fotografo, rivive nella sua doppia dimensione: la città luminosa dei boulevard e quella più intima e popolare delle periferie.

“Ciò che rende unica la visione di Doisneau – spiega il curatore della mostra, Patrick Amsellem – è la sua capacità di catturare attraverso l’obiettivo e di svelare la poesia racchiusa nei momenti ordinari della vita quotidiana, in un gesto semplice, in uno scambio di sguardi o in una scena di strada apparentemente banale”. Poi, aggiunge: “La mostra è un invito a intraprendere un viaggio nel Novecento di Doisneau, il viaggio di un fotografopoeta che posa il suo sguardo ispirato sull’asfalto delle strade di Parigi e della sua periferia”.

La mostra sarà inaugurata sabato 4 ottobre alle ore 17. Sarà l’occasione per incontrare da vicino l’universo di Doisneau, maestro capace di trasformare scene apparentemente banali – un gesto, uno sguardo, un incontro di strada – in racconti poetici e universali. Le sue fotografie, sospese tra reportage e arte, colpiscono per la capacità di coniugare umorismo e delicatezza, nostalgia e modernità, offrendo un ritratto della vita urbana intriso di umanità.

“La sua eredità – conclude Amsellem - perdura ancora oggi, ispirando fotografi e artisti di tutto il mondo. Il suo approccio umanista alla fotografia, la capacità di cogliere l’attimo e di raccontare storie visive continuano a risuonare nella nostra società moderna. Ǫuesta mostra permette di scoprire l’opera di Doisneau, in cui poesia e fotografia si incontrano per celebrare la vita in tutto il suo splendore”.

Accanto alle celebri immagini di vita quotidiana, il percorso espositivo propone anche i ritratti che Doisneau realizzò ai suoi amici e compagni di strada – poeti, scrittori, pittori, scultori, registi – figure come Jacques Prévert, Picasso, Jacques Tati, Alberto Moravia, Blaise Cendrars e Curzio Malaparte. Testimonianze di un intreccio costante tra fotografia e altre arti, che restituisce il ruolo di Doisneau non solo come osservatore privilegiato della sua epoca, ma anche come protagonista attivo della scena culturale europea.

“Abbiamo visto – precisa Francine Deroudille, figlia del fotografo - solo il backstage del lavoro di mio padre, ma lui era un narratore nato e i racconti delle sue giornate e dei suoi incontri ci hanno dato la sensazione di far parte di una vita eccezionale. Oggi, 450.000 negativi testimoniano questa vita. Una falsa testimonianza, diceva lui, e senza dubbio non aveva torto. La fotografia è l’arte dell’illusione. Ma che importanza ha? Condividere una visione può aiutarci ad affrontare la realtà. A volte a ri-incantarla”.

“Robert Doisneau, il fotografo poeta” è dunque molto più di una retrospettiva: è un invito a riscoprire, attraverso l’occhio di un grande artista, la forza dei gesti semplici e delle emozioni autentiche. Le sue immagini, tanto più preziose oggi, parlano a chiunque sappia cogliere la bellezza delle piccole cose e ci ricordano quanto la fotografia possa essere uno strumento potente di memoria, di racconto e di poesia.
“Accogliere Doisneau al Centro Culturale CAMBIO è un onore e un segno della rotta che abbiamo scelto. – commenta Paolo Regini, Presidente di Banca Cambiano 1884 ed Ente Cambiano - Con Ente Cambiano e Banca Cambiano 1884 investiamo da tempo in un progetto di lungo periodo: fare di Castelfiorentino un polo della fotografia, luogo di studio, di divulgazione per i giovani e di tutela della memoria. Oggi questo percorso trova una casa nel Centro Culturale CAMBIO e un’accelerazione nella Fondazione Cambiano, che lo raccoglie e lo rafforza, portandolo avanti in tutte le sue specificità. La fotografia – ce lo ricorda Doisneau – custodisce i gesti semplici e ci restituisce il sapore degli anni: questa mostra è un passo concreto in quella direzione”.

La Fondazione Cambiano e il Centro Culturale CAMBIO offrono così agli appassionati d’arte e alle nuove generazioni l’opportunità di avvicinarsi a un’opera che, pur appartenendo al secolo scorso, continua a ispirare e a interrogare il nostro presente. Robert Doisneau rimane, a tutti gli effetti, il fotografo che meglio di chiunque altro ha saputo rivelare l’anima nascosta della vita quotidiana.

Biografia

Robert Doisneau (Gentilly, 1912 – 1994) è stato un fotografo francese celebre per il suo sguardo poetico e umanista sulla vita quotidiana, in particolare nelle strade di Parigi. Formatosi come litografo, si avvicina alla fotografia alla fine degli anni ’20, lavorando prima con il pubblicitario André Vigneau e poi come fotografo industriale per Renault. Già negli anni ’30 inizia a documentare la periferia parigina, vendendo i suoi scatti alle riviste in crescita. Durante la Seconda Guerra Mondiale partecipa alla Resistenza, falsificando documenti. Nel dopoguerra riprende l’attività fotografica, lavorando anche per Vogue, e pubblica il suo primo libro, La Banlieue de Paris (1949). Negli anni ’50 entra nel Group XV, collettivo dedicato alla ricerca fotografica. La sua carriera prosegue con coerenza e passione, costruendo un’opera fatta di ironia, empatia e spirito critico, in cui tradizione e anticonformismo convivono con naturalezza.