Riapre il Museo del Merletto di Burano

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DEL MERLETTO DI BURANO
Piazza Galuppi, 187 - Venezia, Burano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il

10.00 - 18.00, fino al 31 ottobre

10.00 - 17.00, dal 1 novembre al 31 marzo

(la biglietteria chiude un’ora prima)

Chiuso martedì, 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

Vernissage
25/06/2011

ore 11

Biglietti

Biglietto singolo intero 5 euro ridotto 3 euro ragazzi da 6 a 14 anni; studenti* dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini ultrasessantacinquenni; personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI Gratuito residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici* che accompagnino gruppi; 1 gratuità ogni 15 biglietti previa prenotazione;membri I.C.O.M.

Generi
serata - evento

Dopo un radicale intervento di restauro, ristrutturazione, messa a norma dell’intero edificio e riallestimento delle collezioni, riapre al pubblico il Museo del Merletto, situato nello storico palazzetto del Podestà di Torcello, in Piazza Galuppi a Burano, già sede dal 1872 al 1970 della celebre Scuola del Merletto, fondata dalla contessa Andriana Marcello, divenuta museo nel 1981 ed entrata a far parte dei Musei Civici Veneziani nel 1995.

Comunicato stampa

Dopo un radicale intervento di restauro, ristrutturazione, messa a norma dell’intero edificio e riallestimento delle collezioni, riapre al pubblico il Museo del Merletto, situato nello storico palazzetto del Podestà di Torcello, in Piazza Galuppi a Burano, già sede dal 1872 al 1970 della celebre Scuola del Merletto, fondata dalla contessa Andriana Marcello, divenuta museo nel 1981 ed entrata a far parte dei Musei Civici Veneziani nel 1995.

Grazie all’impegno, alla competenza e alla dedizione di più protagonisti interni ed esterni alla Fondazione Musei Civici di Venezia, è stato possibile riproporre il Museo del Merletto in una veste completamente rinnovata, a seguito dei lavori di adeguamento impiantistico, risanamento e riqualificazione, a cura del Servizio Tecnico della Fondazione Musei Civici di Venezia e della Direzione PEL del Comune di Venezia.

L’intento è quello di valorizzare una delle espressioni più alte dell’artigianato artistico locale - quell’arte del merletto così inscindibilmente legata al costume e alla storia culturale della laguna e in particolare all’isola di Burano - e di riscoprire un nobile ed antico mestiere, quasi esclusivamente di matrice femminile, che dall’unione di materiali “poveri” (ago e filo) e mani sapienti, continua a creare veri e propri capolavori.

L’allestimento, di Daniela Ferretti, porta anche all’interno del museo la policromia tipica dell’isola, e, mediante l’impiego di vetrine innovative, appositamente studiate e realizzate per l’occasione, viene offerta al pubblico una completa panoramica delle vicende storiche e artistiche dei merletti veneziani e lagunari dall’origine ai nostri giorni.

La mostra, realizzata per l’inaugurazione, a cura di Doretta Davanzo Poli, presenta oltre centocinquanta esemplari di merletti selezionati tra i più significativi delle collezioni dei Musei Civici Veneziani, ma anche dipinti dei secoli XV-XX, incisioni, disegni, documenti, riviste, tessuti e costumi.

Durante l’orario di apertura del museo sarà possibile vedere all’opera le abili ed instancabili maestre merlettaie, ancor oggi depositarie di un’arte tramandata di generazione in generazione, mentre, in occasione del prossimo anno scolastico, riprenderanno anche le attività didattiche, con laboratori ed iniziative rivolte a scolaresche e famiglie.

La nuova guida del museo, edita da Skira-Marsilio, sarà a disposizione a partire da lunedì 27 giugno, in tutti i book-shop della Fondazione.

Il Museo del Merletto di Burano riapre al pubblico dopo un’operazione di restyling completo che ne ha consentito, attraverso una vera e propria razionalizzazione degli spazi, l’aggiornamento degli impianti e delle strutture, dotandolo di una serie di essenziali servizi al pubblico, tra cui un book-shop, un guardaroba, una pedana elevatrice per l’abbattimento delle barriere architettoniche e una biglietteria più ampia e funzionale.

I lavori hanno permesso anche un’ottimizzazione del percorso museale, che ha inizio nella sala introduttiva al piano terra, dove un filmato sottotitolato in inglese sollecita una suggestiva immersione nell’affascinante mondo dei merletti, mentre pannelli didascalici svelano i segreti di questa sapiente tecnica e dei suoi punti più in uso (punto Venezia, punto Burano…). La visita prosegue al primo piano, dove il percorso espositivo è impostato cronologicamente e si sviluppa attraverso quattro sale che corrispondono ad altrettante aree tematiche:

1. Origini - sec. XVI: la diffusione e lo sviluppo di quest’arte è documentata da stupendi manufatti: dalle piccole trinette o “puntine”, rifiniture per abiti maschili e femminili, vesti di uso ecclesiastico e capi di biancheria, alle alte bordure impreziosite da ricchi disegni;

2. Sec. XVII – XVIII: il ‘600 è il secolo per eccellenza del merletto, si diffonde in tutta Europa e diventa simbolo di prestigio e status sociale per la sua preziosità e ricercatezza. La produzione raggiunge proporzioni ragguardevoli nelle isole della Laguna di Venezia, in particolare a Burano, dove si diffonde soprattutto la lavorazione ad ago, mentre quella a fuselli a Pellestrina, specializzazione che si manterrà fino ai giorni nostri;

3. Sec. XIX – XX: con il mutare della moda a seguito dei cambiamenti economici e sociali e l’imporsi di un abbigliamento più comodo e funzionale inizia il periodo di crisi dell’arte del merletto che verrà gradualmente superato grazie al rilancio della Scuola dei Merletti di Burano;

4. La Scuola dei Merletti di Burano (1872-1970): aristocrazia e politica illuminate, con il patrocinio della futura Regina Margherita di Savoia elaborano un progetto per il rilancio del merletto con l’apertura di una Scuola, allo scopo di alleviare in qualche modo le tristi condizioni economiche degli abitanti dell’isola.

Ciascuna di queste sezioni è corredata da videoclip e filmati, schede illustrative tradotte in più lingue e da una serie di altri oggetti d’epoca (vetri, abiti, libri, disegni, dipinti) che fanno da cornice ai manufatti, offrendo una lettura facile, multidisciplinare e filologicamente corretta, oltre che una suggestiva contestualizzazione.