Relazioni (im)possibili. Il fil rouge da Piero Manzoni a oggi
A 60 anni dalla sua morte, avvenuta nel 1963 una mostra al Museo della Stampa, organizzata dalla Fondazione Piero Manzoni di Milano, riporta le opere dell’artista nel suo paese natale. Il progetto eÌ nato dal desiderio di indagare le relazioni.
Comunicato stampa
Soncino eÌ nota per le sue radici amare, ma anche percheì liÌ, esattamente 90 anni fa, nel 1933, nasceva Piero Manzoni.
A 60 anni dalla sua morte, avvenuta nel 1963 una mostra al Museo della Stampa, organizzata dalla Fondazione Piero Manzoni di Milano, riporta le opere dell’artista nel suo paese natale. Il progetto eÌ nato dal desiderio di indagare le relazioni.
La prima relazione eÌ quella tra Piero Manzoni e alcuni artisti delle generazioni piuÌ recenti, invitati a esporre assieme a lui: Sergio Breviario, Dario Buccino, Gianni Caravaggio, NicoloÌ Cecchella, Barbara Colombo, Massimo De Caria, Carlo Dell’Acqua, Paola Di Bello, Andrea Francolino, Carlo e Fabio Ingrassia, Giovanni Morbin, Liliana Moro, Cesare Pietroiusti, David Reimondo, Fabio Roncato e Skygolpe. Cercare di scoprire l’ereditaÌ di uno dei capisaldi dell’arte italiana non eÌ sempre facile neì evidente. Chi fa arte oggi certo conosce Manzoni e il suo lavoro, ma non sempre in modo esaustivo: anche percheì eÌ entrato profondamente nel DNA di questi artisti, cosiÌ da non essere piuÌ giustamente riconoscibile e riconosciuto. Dunque, la mostra indaga questo “sangue manzoniano” che potrebbe scorrere in ciascuno dei sedici invitati. (In allegato il comunicato completo)