Regina José Galindo – Estoy Viva

Informazioni Evento

Luogo
PAC - PADIGLIONE D'ARTE CONTEMPORANEA
Via Palestro 14, Milano, Italia
Date
Dal al

Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 09.30 — 19.30
Giovedì 09.30 — 22.30
Lunedì chiuso
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura

Vernissage
24/03/2014

ore 19 su invito

Contatti
Email: info@produzionivulcano.com
Biglietti

Intero € 8,00 — Ridotto € 6,50 Per gruppi di almeno 15 persone accompagnati da guida, visitatori dai 6 ai 26 anni, visitatori oltre i 65 anni, portatori di handicap, soci Touring Club con tessera, soci FAI con tessera, soci Coop, possessori, militari, forze dell’ordine non in servizio, insegnanti — Ridotto speciale € 4,00

Patrocini

Promossa dal Comune di Milano Cultura in occasione di MiArt 2014, prodotta dal PAC e Civita. La mostra è realizzata con il sostegno di TOD’S, sponsor dell’attività espositiva annuale del PAC, e con il supporto di Vulcano.

Editori
SKIRA
Artisti
Regina José Galindo
Curatori
Eugenio Viola, Diego Sileo
Uffici stampa
CIVITA, STUDIO LUCIA CRESPI
Generi
arte contemporanea, performance - happening, personale
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Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano apre la stagione espositiva del 2014 tornando a parlare del corpo e lo fa con una mostra personale e una nuova performance di Regina José Galindo, Leone d’Oro alla 51. Biennale di Venezia come migliore giovane artista.

Comunicato stampa

Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano apre la stagione espositiva del 2014 tornando a parlare del corpo e lo fa con una mostra personale e una nuova performance di Regina José Galindo, Leone d'Oro alla 51. Biennale di Venezia come migliore giovane artista.

Promossa dal Comune di Milano Cultura in occasione di MiArt 2014, prodotta dal PAC e Civita e curata da Diego Sileo ed Eugenio Viola, Estoy Viva è la prima antologica in Italia dell’artista latinoamericana Regina José Galindo. In occasione della mostra, in programma dal 25 marzo fino all’ 8 giugno 2014, l’artista realizzerà su richiesta del PAC una nuova performance, concepita e ideata appositamente per gli spazi del Padiglione e per Milano.

Regina José Galindo (Guatemala City, 1974) è tra le artiste più rappresentative del magmatico continente latinoamericano. La sua ricerca incarna la dimensione soppressa e rimossa della sofferenza, utilizzando il proprio corpo in chiave politica e polemica, alla stregua di uno strumento per non dimenticare, per riattivare i traumi del rimosso, le rovine della storia. Partendo dal microcosmo del suo paese, il Guatemala, attraversato da una situazione di perenne instabilità e violenza, l’artista restituisce opere scomode, spesso violente, nelle quali il suo corpo minuto e all’apparenza fragile è esposto ad una serie di azioni pubbliche, che usano lo spazio metaforico dell'arte per denunciare le implicazioni etiche legate alle ingiustizie sociali e culturali, le discriminazioni di razza e di sesso e più in generale tutti gli abusi derivanti dalle relazioni di potere che affliggono la società contemporanea.
Galindo esplora il proprio corpo, lo trasforma in strumento di rievocazione simbolica di eventi cui è sottoposto il corpo collettivo, il cosiddetto “corpo sociale”. Le sue azioni, realizzate in un’ottica di coinvolgimento totale, da un lato ribadiscono l’impegno dell’artista a materializzare attraverso la violenza e il dolore le criticità del presente, dall’altro esplicitano un senso di profonda impotenza, chiamando in causa simultaneamente i ruoli ancipiti di partecipante e spettatore. In bilico tra la vita e la morte, l’artista indaga la paura, l’angoscia e le loro conseguenze, affrontandone in prima persona il rischio fisico e psicologico, spingendosi fino ai limiti dell’immaginabile. Le sue azioni radicali e drammatiche, restituiscono situazioni sempre spiazzanti ed eticamente scomode, diventano strumento di denuncia teso a ridefinire, ancora una volta, i labili confini di arte e vita.

Articolata per sezioni tematiche, Estoy Viva presenterà diverse opere dell’ultima produzione dell’artista accompagnate ad un’ampia selezione dei suoi lavori più rappresentativi, dalle origini ad oggi, tra cui Quien puede borrar las huellas? (2003), premiato alla 51. Biennale di Venezia, Todos estamos muriendo (2000), mai esposto prima, Himenoplastia (2004), Mientras, ellos siguen libres (2007), a Caparazon (2010), Alud (2011), Piel de Gallina (2012), Descension (2013) e tanti altri ancora. Opere che restituiscono un panorama frastagliato e complesso, un viaggio emozionale raccontato attraverso fotografie, video, sculture e disegni.

The PAC Padiglione d’Arte Contemporanea in Milan opens its new exhibition season focusing once again on the body, this time with a solo show and site-specific new performance by Regina José Galindo, golden lion at the 51st Venice Biennale as best young artist.

Promoted by Milan Council for Culture as one of MiArt 2014 events, produced by PAC and Civita and curated by Diego Sileo and Eugenio Viola, Estoy Viva (I’m alive) is the first Italian anthological exhibition of the Latin American artist Regina José Galindo. She accepted the invitation of PAC to create a new performance, specifically tailored for the spaces of the Pavilion of Milan, that will host her show from March 25 to June 8 2014.

The last decade of the XX century marked a remarkable come back on the issues connected with body and action, that only superficially can be seen as a follow-up of previous experiences which have become history. Performances today invade art territories by means of a free contamination of various languages that give rise to unprecedented ways of expressions, rooted in the present and free from conventions and tradition. Since its origin the work of Regina José Galindo has been representing these forms of active resistance, where her body plays a crucial role.

Regina José Galindo (Guatemala City, 1974), is among the most representative artists of the magmatic Latin American continent. Her research is about long-silenced suffering; she uses her body as a political and polemic tool to prevent oblivion, to bring back removed traumas and the ruins of history.

Starting from the microcosm of her country, Guatemala, perpetually experiencing instability and violence, the artist creates uncomfortable works, often violent, where her delicate body, apparently fragile, is submitted to a series of public actions that use the metaphorical space of art to denounce the ethical implications of social and cultural injustices, discriminations of race and sex, and, more in general, all kinds of abuses stemming from power.

Galindo explores her body, turning it into a tool of symbolic recall of events that involve the collective body, the so-called ‘social body’. Her actions, involving her completely, on one side reiterate the artist’s engagement in the expression of our dramatic present by means of violence and pain, and on the other explicit a sense of deep impotence that hits both actors and viewers. Suspended between life and death, the artist experiences fear, anguish and their consequences, taking in her own body the physical and psychological risk, up to almost intolerable situations. Her radical and dramatic actions always focus on surprisingly critical events and become a tool to redefine, one more time, the barely perceptible borders between art and life.
Articulated according to sections organized by subject, Estoy Viva presents various works of her late production, together with a wide selection of her most representative accomplishments, from her beginnings to present times. Among others Quien puede borrar las huellas? (2003), awarded at the 51st Venice Biennale, Todos estamos muriendo (2000), never shown before, Himenoplastia (2004), Mientras, ellos siguen libres (2007), a Caparazon (2010), Alud (2011), Piel de Gallina (2012), Descension (2013) and many more. Tough works that return a complex and uneven panorama, an emotional journey told by means of pictures, videos, sculptures and drawings.

The exhibition is possible thanks to TOD’S, sponsor of the yearly activity of PAC, and the support of Vulcano.

REGINA JOSÉ GALINDO
Was born in 1974 in Guatemala City where she lives and works.
She took part in many important art events: Venice Biennale 54th , 53th, 51st and 49th editions; 11th Biennale of Cuenca; 29th Biennale of Ljubljana; Biennale of Sharjah; Biennale of Pontevedra; 17th Biennale of Sydney; 2nd Biennale of Moscow; first Triennial of Auckland; 4th Biennale of Valencia; third Biennale of Albania; 2nd Biennale of Prague; third Biennale of Lima. Her works were shown in a number of museums in Europe, America and Latin America, such as: Ludwig Museum - Museum of Contemporary Art – Budapest (2013); Artium Vitoria Gasteiz (2012); Molaa, Los Angeles (2011); Mnac, Bucarest (2010); Museo Madre, Napoli (2010); Migros Museum, Zurich (2010); Haus der Kulturen der Welt, Berlin, (2010); Kunsthalle, Vienna (2010); MAM - Miami Art Museum, (2009); The Menil Collection, Houston, (2008); MoMA-PS1 New York (2008); MALBA Buenos Aires, (2008); Museo del Barrio, New York (2008); CGAC, Santiago de Compostela (2007); Kunstmuseum, Bonn (2007); Brooklyn Museum, New York (2007);. S.M.A.K. of Ghent (2006); KW. Kunst-Werke, Berlin (2006); Galleria Civica di Arte Contemporanea, Trento (2006).
In 2005 she was awarded with the Golden Lion for young artists at the 51st Venice Biennale. In 2011 she received the Prince Claus Award in the Netherlands and won the special prize at the Ljubljana 29th Biennale.
Her works can be found in a number of public collections such as: Centre Pompidou, Paris; Pricenton Universtity, Essex; MEIAC- Museo Extremeño e Iberoamericano de Arte Contemporáneo, Badajoz; Fondazione Teseco, Pisa; Fondazione Galleria Civica, Trento; MMKA, Budapest; Counseling of Murcia; Foundation Mallorca; Castello di Rivoli, Torino; Daros Foundation, Zurich; Blanton Museum, Austin; UBS Art Collection, Basel; Miami Art Museum; Cisneros Fountanal Art Foundation, Miami; Madco-Museum of Contemporary Art, Costa Rica.