Readesign

Informazioni Evento

Luogo
MAC - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA
Viale Elisa Ancona, 6 20851, Lissone, Italia
Date
Dal al

Martedì, Mercoledì e Venerdì h 15-19
Giovedì h 15-23; Sabato e Domenica h 10-12 / 15-19

Vernissage
14/03/2013

ore 19

Biglietti

ingresso libero

Curatori
Alberto Zanchetta
Generi
design
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Il progetto prende spunto dalla collezione di design del MAC di Lissone e intende mettere a confronto un autore – sia esso un critico oppure uno scrittore, un attore o un personaggio dello spettacolo – con una delle sedie che hanno segnato la storia del design, rendendola protagonista di un breve testo.

Comunicato stampa

Prelevati dallo spazio del vissuto, i complementi d’arredo possono interrogare la nostra esistenza?
Da questo quesito nasce il progetto READESIGN, il quale prende spunto dalla collezione di design
del MAC di Lissone e intende mettere a confronto un autore – sia esso un critico oppure uno
scrittore, un attore o un personaggio dello spettacolo – con una delle sedie che hanno segnato la
storia del design, rendendola protagonista di un breve testo. Il discorso, spezzato/speziato in
forma di racconto o di commento, si appellerà all’arguzia e alla vivacità intellettuale dell’autore, al
suo spirito d’osservazione e alla sua disposizione d’animo. A fianco della sitzmaschine (“macchina
da sedere” secondo la definizione che ne diede Josef Hoffmann) sarà posizionata una macchina
da scrivere, che servirà a dattiloscrivere il testo fornito per l’occasione.
LEGGERE IL DISEGNO, RACCONTARE IL DESIGN: la parola design (che è un ritorno semantico
alla parola rinascimentale “disegno”) significa “progetto”, ovvero disegno di un’idea. Diversamente
dai designer che chiamano in causa il ductus, gli autori interpellati invocheranno per sé il diritto al
dilectus e alla capacità di s-piegare gli oggetti a proprio piacimento, appellandosi alla possibilità di
crogiolarsi in un loisir estetico che li metta “a proprio agio”, come se si stessero effettivamente
accomodando sulle sedie esposte in mostra e volessero picchiettare sui tasti delle macchine da
scrivere. Ovviamente READESIGN non è un’esposizione concepita per sedersi ma per sedurre lo
spettatore: l’arredo domestico sarà il momento/motivo scatenate per funambolici intrichi (di senso)
e imprevedibili incontri (tra persone e oggetti).
Relativamente breve, la storia del design fa risalire i suoi motivi pregressi al XIX secolo. Fuga nel
passato in cui troviamo la sedia Thonet No.14, che Adolf Loos definì come l’unica sedia moderna.
Bruno Munari narra che tutto ebbe inizio allorquando Michael Thonet, un falegname intagliatore
nato a Boppard sul Reno, «pensò che forse si sarebbe potuto inventare una sedia più semplice,
fatta senza spreco, leggera ed elegante. [...] La sedia così progettata e costruita risultò più
economica, più pratica, leggera ed elegante per la coerenza formale del materiale, della tecnologia
usata, senza nessuna forzatura decorativa oltre alle forme nate dalla tecnica». È così che, verso la
metà del’Ottocento, Thonet mise a punto un sistema che permetteva di lavorare il legno ottenendo
delle sedie dalle forme morbide ed eleganti che ancor oggi rappresentano «un simbolo culturale
nelle case dove sono usate».
A Ernesto L. Francalanci è stato chiesto di interrogarsi sul modello capomastro di Thonet e sulla
sua essenziale politezza. L’argomentazione/divagazione da lui proposta sarà dattiloscritta con una
Olympia Plana di Johannes Krüger, macchina da scrivere prodotta in Germania alla fine degli
anni trenta, gli stessi anni che hanno dato i natali a Francalanci.