Raffaele Ciriello – Cartoline dall’Inferno

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO OBERDAN
Viale Vittorio Veneto 2, Milano, Italia
Date
Dal al

martedi-domenica10-22, lunedì 10-19.30

Vernissage
14/06/2013

ore 18,30

Patrocini

mostra promossa da Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura

Artisti
Raffaele Ciriello
Curatori
Paola Navilli, Elisabetta Ponzone
Generi
fotografia, personale
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A dieci anni dalla morte, per ricordare Raffaele Ciriello, a dieci anni dall’uccisione del fotoreporter a Ramallah in Palestina, la Provincia di Milano propone, nel Foyer di Spazio Oberdan, la mostra “I bambini e la guerra. Cartoline dall’inferno”, che documenta la sua particolare attenzione nei confronti dei bambini, i civili più inermi che incontrava sui fronti di guerra.

Comunicato stampa

A dieci anni dalla morte, per ricordare Raffaele Ciriello, a dieci anni dall’uccisione del fotoreporter a Ramallah in Palestina, la Provincia di Milano propone, nel Foyer di Spazio Oberdan, la mostra “I bambini e la guerra. Cartoline dall’inferno”, che documenta la sua particolare attenzione nei confronti dei bambini, i civili più inermi che incontrava sui fronti di guerra. Nell’assurda ferocia di tutti i conflitti che ha documentato, Ciriello ha sempre cercato nei volti e negli sguardi dei più piccoli il dramma, ma anche l’umanità.
Scatto dopo scatto, reportage dopo reportage, i civili e soprattutto i bambini diventano non più solo “anonimi effetti collaterali dei conflitti”, ma protagonisti e speranza di un mondo possibile. La mostra propone immagini scattate in Somalia, nel 1992/93; in Pakistan, in Afghanistan e in Bosnia nel 1995/96; in Rwanda nel 1996; nel Sahara Occidentale e in Kosovo nel 1998; in Eritrea, in Cecenia e in Iran nel 1999; in Libano e in Sierra Leone nel 2000; in Palestina nel 2002.
“Non so se è vero che i fotografi possano a volte fissare ciò che altrimenti gli altri non riuscirebbero a vedere. Ma ogni volta che leggo di un giornalista o di un fotografo caduti vittime di una granata, o di una pallottola vagante, o di qualunque altra cosa, ritorno alle fotografie che ho scattato, e guardo le persone che ne sono protagoniste. Quando i miei occhi incontrano i loro, mi sembra di capire tutto.” (Raffaele Ciriello, 1998).