Private – Olaf Nicolai

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO GEDDES FRANCHETTI
Via del Babuino 125, 00187 , Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
15/04/2014

ore 19

Artisti
Olaf Nicolai
Generi
arte contemporanea, personale
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“Private” e’ un progetto di otto mostre site-specific che, nell’arco di un anno, affida ad altrettanti artisti lo spazio centrale dello Studio – una grande stanza senza finestre – con la libertà di allestirlo-occuparlo-abitarlo a piacere, con opere proprie o altrui, con materiali disponibili in galleria o rinvenuti all’esterno, affinché diventi la rappresentazione tangibile di una personale idea di spazio, sia esso spazio vitale, mentale, o domestico.

Comunicato stampa

Olaf Nicolai

Dopo aver ricevuto l’invito a partecipare al progetto “Private” ho visitato lo Studio Geddes. E’ stato subito evidente che il carattere intimo dello spazio e il tema dovevano essere connessi.
In uno dei scaffali ho trovato un piccolo catalogo pubblicato più di sedici anni fa dallo Studio Sotis che occupava il luogo a quel tempo. Il titolo era “De Amicitia”.
Si era creata una costellazione: “privacy”, “uno studio a Roma” e “amici”. Ho proposto di poter usare lo spazio per un certo periodo come fosse il mio spazio privato, il mio studio. Ogni giorno sarei andato regolarmente al lavoro per creare disegni e aquarelli su carta. Ogni sessione di lavoro l’avrei dedicata alla realizzazione di un’opera per uno dei miei amici. Amici che ho conosciuto qui a Roma e con i quali ho condiviso momenti e lavori negli anni passati.
Il tempo privato di lavoro solitario è stato condiviso con questi amici anche in un altro modo: ogni sessione è stata registrata con una telecamera di sorveglianza e la registrazione è stata data a loro.
Ognuno di loro ha avuto il nastro che documentava la realizzazione del lavoro dedicato a lui o a lei e l’hanno avuto con la richiesta di descrivere con parole loro cosa vedessero nella registrazione.
Nessuno ha visto il lavoro finale, solo la sua produzione nello studio. Sono stati realizzati sei lavori per sei amici in un periodo di cinque giorni. La mostra presenterà l’incontro di questi sei lavori con le loro descrizioni.

Anche i piccoli lavori presentati nell’altra stanza, chiamati Kombinationen (Combinazioni) si riferiscono ad un altro incontro privato a Roma.
I lavori della serie Kombinationen usano una serie di colori Pantone fissi che si intrecciano come tappeti realizzati con sei strisce verticali e sei orizzontali. Una combinazione è realizzata con dodici colori scelti a caso, da un ventaglio di trenta colori che derivano dal lavoro 30 Farben (30 Colori), 2000. L’idea centrale, dietro questo lavoro, è il fatto che da un definito e limitato numero di componenti, possono essere prodotte un numero infinito di variazioni.
Il lavoro 30 Farben (30 Colori), 2000 fu presentato durante la mia prima mostra monografica a Roma, alla Galleria Primo Piano di Maria Colao nel 2001.

Olaf Nicolai

Grazie per aver accettato il mio invito a partecipare a questo progetto a:
Elisabetta Benassi, Lorenzo Benedetti, Stefano Chiodi, Mario Codognato, Luca Lo Pinto e Francesco Stocchi

Grazie per l’aiuto nella realizzazione della mostra a: Giuseppe Pietroniro, Carlo Catalogna, Francesco de Figueiredo e Federica Panella.

“PRIVATE”

“Private” e’ un progetto di otto mostre site-specific che, nell’arco di un anno, affida ad altrettanti artisti lo spazio centrale dello Studio – una grande stanza senza finestre - con la libertà di allestirlo-occuparlo-abitarlo a piacere, con opere proprie o altrui, con materiali disponibili in galleria o rinvenuti all’esterno, affinché diventi la rappresentazione tangibile di una personale idea di spazio, sia esso spazio vitale, mentale, o domestico. La stanza si presenta come un foglio bianco, che l’arista riempie di opere, di cose, di segni relativi alla sua memoria, al suo vissuto, alla sua idea di come abitare e creare uno spazio inizialmente neutro. Ne risulta non solo l’esposizione di uno o più lavori, ma la proiezione di un’idea di ambiente, intellettuale, artistico ma anche intimo e famigliare in cui esibire quel che si nasconde nelle stanze della propria immaginazione creatrice. Lo spettatore deve entrare in galleria, non così come si entra nello studio di un artista, ma nella stanza della sua mente, lì dove egli immagina, pensa e prepara il suo lavoro. O, ancora, come si entra in casa dell’artista, la sera e tra amici, dopo l’inaugurazione di una sua mostra. La mostra era una personale. Questo è il suo spazio privato.