Play List #1

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ZAK
Piazza Roma 13, Monteriggioni, Italia
Date
Dal al

14 gennaio – ore 16/ 15 gennaio – ore 12

Vernissage
15/01/2012

ore 16

Contatti
Email: infogalleriazak@gmail.com
Curatori
Elena Abbiatici, Valentina G.Levy
Generi
incontro - conferenza, serata - evento, new media
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Un ciclo di videoproiezioni e una tavola rotonda per riflettere come il World Wide Web abbia cambiato le geografie private e collettive. Una riflessione metalinguistica che indaga i sistema globali di interconnettività attraverso i mezzi stessi.

Comunicato stampa

PLAY LIST_ 1

ZAK Project Space, Castello di Monteriggioni (Siena)

14 gennaio – ore 16/ 15 gennaio – ore 12

Un ciclo di videoproiezioni e una tavola rotonda per riflettere come il World Wide Web

abbia cambiato le geografie private e collettive.

Una riflessione metalinguistica che indaga i sistema globali di interconnettività attraverso i mezzi stessi.

Una postazione internet permetterà di ricercare i lavori degli artisti: Andreas Angelidakis, Alterazioni Video, Cory Arcangel, Marco Cadioli, Diego Caglioni, Gregory Chatonsky, Mauro Ceolin, Constant Dullaart, Chris Heller, Arne Huebner, IOCOSE, Gretta Louw, Albertine Meunier, Claudia Rossini, Daniel Stäbler, Spam the musical, Carlo Zanni, Theo Seeman.

SPECIAL GUEST: Alessio Bertallot, Andrea Bruciati, Marco Cadioli, Gloria Maria Cappelletti, Mauro Ceolin, IOCOSE, Miltos Manetas, Fabio Paris, Domenico Quaranta, Elena Giulia Rossi, Valentina Tanni, Carlo Zanni, Vito Campanelli

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Entro il 2015 il traffico globale su internet quadruplicherà. Negli ultimi dieci anni, la diffusione globale del web 2.0 ha rivoluzionato l’approccio dell’individuo alla rete e con esso il modo attraverso il quale il singolo si autorappresenta e si relaziona all’esterno. In pochi anni, si è passati dalla semplice fruizione passiva di documenti ipertestuali statici, tipica del web 1.0, a una sempre più accessibile possibilità di gestione dei contenuti, tipica di quelle applicazioni online quali blog, chat, Google, YouTube, Facebook, myspace, twitter, che danno la possibilità a ogni individuo di prendere la parola, in tempo reale e senza limitazioni di spazio. L’urgenza di condivisione della dimensione intima, individuale, diventa tanto più accentuata quanto aumenta la fruibilità e la diffusione di questi mezzi espressivi. Il flâneur della rete osserva, ma allo stesso tempo vuole essere osservato in quanto protagonista della vita che si è costruito. Si esibisce, attraverso una rappresentazione di sé dettata non soltanto da una volontà di autocelebrazione narcisistica, ma anche da un’ossessiva ricerca di consenso e approvazione da parte della sua platea virtuale con cui l’interazione e lo scambio si fanno sempre più intensi. “Il mondo vuole guardare ed essere guardato nel medesimo istante” insegna Palomar; e proprio come il personaggio di Calvino, l’individuo contemporaneo nella sua auto-rappresentazione virtuale si fa finestra da cui l’universo interiore si affaccia su quello esteriore e viceversa.

L’espansione del web 2.0 su scala planetaria sembrerebbe inoltre aver generato un’alterazione della percezione delle distanze e dei limiti geografici. Tale fenomeno avrebbe a sua volta contribuito a diffondere un generalizzato sentimento di appartenenza a un sistema mondo aperto e mutabile, i cui confini sembrano riscriversi continuamente. La geografia interiore del singolo si modifica, così come quella territoriale, e cambia, di conseguenza, anche la relazione tra l’individuo e il suo territorio d’origine, intenso come spazio socio-politico condiviso di riferimento. Se da una parte si acuiscono l’impressione di sradicamento, l’orientamento al nomadismo culturale e la contestazione intellettuale nei confronti delle autorità, dall’altra si riscontra un sempre più diffuso desiderio di adesione a una community libera, a-politica e non-localizzata geograficamente, che rappresenti una sorta di mondo alternativo in cui tutto è possibile.