Pino Pinelli – Sipario

Informazioni Evento

Luogo
SANTO FICARA
Via Arnolfo, 6 L - 50121 , Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal lunedì al sabato dalle 10-12.30 alle 16-19

Vernissage
14/06/2025

ore 11

Artisti
Pino Pinelli
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra personale.

Comunicato stampa

Pino Pinelli (1938-2024) realizzò nel 2016 un sipario d’artista per il teatro Obihall di Firenze (oggi Teatro Cartiere Carrara), composto da 101 elementi rossi, dal titolo Sipario R, 2015 – 101 Elementi.
Il sipario è stato realizzato dopo quelli di Aldo Mondino (2005), Carla Accardi (2007), Getulio Alviani (2010), Mimmo Paladino (2012), Nicola De Maria (2015) e prima di quelli di Luigi Mainolfi (2019), Fabrizio Plessi (2020) e Lorenzo Puglisi (2023), un’impresa che ha dell’eccezionale per il valore storico degli artisti. Merito delle opere prodotte, sempre maestose e leggere, mai retoriche, e da un’idea nata dai titolari del Teatro con il contributo della Fondazione Cassa Risparmio di Firenze, e fin da subito condivisa con il gallerista Santo Ficara. Questa mostra nasce sulla scia di una bella storia dunque, era un progetto espositivo che nel 2024 lo stesso Pinelli aveva concordato e accordato con Santo Ficara e suggella una relazione di lavoro e amicizia lunga e fruttuosa tra i due. Potremmo chiamarla quindi una “storia affettuosa”, ma c’è qualcosa che va oltre il sentimento, che in questi casi si legittima con e si traduce in stima professionale, eleganza e correttezza.
La mostra quindi è una promessa mantenuta, un desiderio esaudito, un’attesa non passata invano.
Quel che vediamo è un vero e proprio omaggio alla forma “a gancio”, che caratterizza i 101 elementi del sipario e tutte le opere in esposizione. Una forma sempre disposta perpendicolare al terreno e con il “gancio” che guarda a destra, mentre gli elementi (che siano tre o diciotto come nella installazione più ampia) sono sempre disposti alla stessa distanza, con regolarità, quasi frammenti di uno spazio che può essere esteso ad libitum. C’è dunque una cadenza musicale al di sotto, una geometria in filigrana, un calcolo di equilibri e di misura che rendono le opere un mix fino quasi a chiudersi in un quadrato lasciato sempre aperto a una possibilità ulteriore, come se l’opera di Pinelli continuasse al di là, ancora oggi.