Piero Fogliati – Poesie di Luce e Suono

Informazioni Evento

Luogo
GAGLIARDI E DOMKE
Via Cervino 16, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì/venerdì ore 15.30/19.30

Vernissage
09/10/2025

ore 18

Artisti
Piero Fogliati
Generi
arte contemporanea, personale

Attraverso un ampio nucleo di opere, le cinque sale della galleria tratteggiano le linee del progetto urbano a cui l’artista ha dedicato quasi tutta la sua indagine.

Comunicato stampa

A un anno dalla propria nascita, l’Archivio Piero Foglia7 è lieto di annunciare l’apertura del primo
percorso esposi7vo che coinvolge il Comitato scien7fico in un lavoro di ideazione, proge=azione e
curatela volto a res7tuire uno sguardo trasversale sugli oltre sei decenni di a>vità dell’ar7sta.
Attraverso un ampio nucleo di opere, le cinque sale della Galleria tratteggiano le linee del progetto
urbano a cui l’artista ha dedicato quasi tutta la sua indagine: la Città Fantastica, uno spazio in cui
suoni, luci ed elementi naturali diventano esperienze estetiche e sensoriali.
Trasferitosi a Torino dopo la guerra e dopo aver vissuto l’infanzia in campagna, Fogliati si era
trovato in un ambiente grigio e inquinato, che lo aveva spinto a immaginare spazi dove le persone,
oppresse dal rumore e dal ritmo frenetico della città industriale, potessero trovare momenti di
pausa e rigenerazione. I Liquimofoni, gli Anemofoni, i Fleximofoni, l’Aura cromatica, gli Svolazzatori
cromocangianti di cui la mostra porta diversi esempi, sono alcuni dei dispositivi con cui Fogliati
intendeva attivare queste stazioni di raccoglimento e liberazione, e con cui prendeva corpo l’idea,
tanto poetica quanto visionaria, di nutrire l’immaginazione degli individui con opere che
impiegassero elementi naturali come l’acqua, l’aria e la luce.
Queste installazioni pensate per far suonare il vento e i fiumi, o per colorare le gocce di pioggia,
sono raccontate anche nella fitta produzione di Disegni e Fissazioni che, ben lontani dall’essere
meri strumenti progettuali, per Fogliati erano piuttosto i luoghi dell’affermazione poetica, della
condivisione del pensiero e di una prima declinazione visiva dell’opera. Grazie a un uso sintetico
ma potente del segno e all’impiego puntuale della parola, il ciclo delle carte allarga quindi
ulteriormente i confini stabiliti dalle macchine, portandoci al centro di una visione in cui lo spazio è
inteso come una entità fluida attraversata dagli elementi naturali, e le opere, a partire da questi
stessi elementi, creano sorprendenti esperienze poetiche e narrative.
Insieme alle macchine e alle opere su carta, la mostra presenta infine alcuni lavori inediti
appartenenti agli anni dei suoi primi esordi: è anche a queste opere che è affidato il compito di
trasmettere al pubblico il veloce ritmo dell’evolversi della sua visione e del suo linguaggio.
La mostra alla Galleria Gagliardi e Domke Contemporary di Torino, è solo una delle diverse a>vità
in cui l’associazione si è impegnata fin dai suoi primissimi momen7 di vita. Grazie a «Memoria
Assente/Presente», un proge=o dedicato agli archivi sommersi e alla mappatura della Torino
culturale del secolo scorso avviato dalla sinergia tra Allemandi Editore e la società di Collection
management Emblème, l’Archivio Piero Fogliati ha infatti avuto l’eccezionale opportunità sia di
compiere un importante passo avanti nel processo di digitalizzazione della produzione di Fogliati,
sia di lavorare a una corposa monografia che verrà data alle stampe all’inizio del 2026.
Entro la fine del 2025 verrà infine aperto il profilo Instagram dell’Archivio, con l’obie>vo di
condividere la storia umana e professionale dell’ar7sta con il pubblico dei social e le giovani
generazioni.
Originario di Canelli (1930), Piero Fogliati ha vissuto e lavorato prevalentemente a Torino.
A partire dagli anni Cinquanta si dedica alle arti visive, sperimentando da autodidatta l’espressione
pittorica, sia figurativa sia astratta-informale. La ricerca di uno stile personale e la fiducia nei
confronti dell’autonomia del linguaggio artistico si coniugano ben presto con la forte passione per
la scienza e la tecnologia. Esplorando la percezione sensoriale e i fenomeni naturali, Fogliati
costruisce macchine dotate di un’estetica sublime e raffinata connessa alla sfera visiva-acustica.
Fogliati coniuga bellezza e percezione, manifestando la sua fiducia nell’immaginazione ma anche il
suo affetto sincero e gioioso nei confronti dell’uomo. Le opere dell’artista sono infatti legate
all’ideazione della Città Fantastica, un vasto progetto di interventi urbani in cui i suoni, le luci, gli
elementi atmosferici e gli ecosistemi idrogeologici si trasformano in esperienze estetiche e
sensoriali (un “sogno globale” che Fogliati sviluppa a partire dai primi anni Sessanta). In questo
periodo si segnalano le prime mostre personali a Firenze, Roma e Torino, fino alla partecipazione
alle due Biennali di Venezia del 1978 e del 1986, alla Biennale giapponese ARTEC di Nagoya del
1997, alla mostra “FASTER! BIGGER! BETTER! Signet works of the collections” del 2006 dedicata
all’arte contemporanea degli ultimi cinquant’anni presso lo ZKM di Karlsruhe. La consacrazione
torinese giunge nel 2003 con un’importante antologica dal titolo “Piero Fogliati il poeta della
luce”.
Sue opere sono presenti alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, al
Museion di Bolzano, alla Galleria Comunale di Cagliari, al MACRO di Roma, al Museo Technorama
der Schweiz di Winterthur, al Musée de l’énergie électrique di Mulhouse, all’AT&T Foundation, alla
“Cité des Sciences et de l’Industrie” di Parigi (che nel 1992 gli ha dedicato la mostra personale
“Sculpter l’invisibile”), nonché in numerose e importanti collezioni private, tra cui la Fondazione
Giuliano Gori a Santomato e la Collezione Panza di Biumo di Lugano.
Piero Fogliati si è spento a Torino il 25 marzo 2016, all’età di 86 anni.