Pepi Merisio – Il Gioco

Informazioni Evento

Luogo
SHOTS GALLERY
Piazzetta del Santuario 2 d (Borgo Santa Caterina), Bergamo, Bergamo, Italia
Date
Dal al

Martedì – mercoledì: 10-12:30, pomeriggio chiuso.

Giovedì, venerdì e sabato: 9.30-12;16-19

Domenica e lunedì chiuso

Vernissage
16/12/2012

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Pepi Merisio
Uffici stampa
SPAINI & PARTNERS
Generi
fotografia, personale
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In mostra 30 fotografie vintage e modern print del grande fotografo bergamasco, oggi considerato uno dei principali fotografi italiani. Merisio con delicatezza e poesia ha scelto di raccontare questo tema con una selezione di scatti che colgono la dimensione senza tempo dell’aspetto ludico.

Comunicato stampa

Dal 15 dicembre 2012 al 2 febbraio 2013 si terrà alla Shots Gallery di Bergamo la personale di Pepi Merisio – Il Gioco, 30 fotografie vintage e modern print del grande fotografo bergamasco, oggi considerato uno dei principali fotografi italiani. Merisio con delicatezza e poesia ha scelto di raccontare questo tema con una selezione di scatti che colgono la dimensione senza tempo dell’aspetto ludico. Come scrive Cesare Colombo “In Pepi, nelle sue fulminee (ma non casuali) occhiate ci appare vivissima una convinzione: i bambini ‘giocano’ come gli adulti vivono, ed operano, come gli adulti lavorano, litigano, o si concentrano a pensare. Il gioco dei bambini è tale solo per noi, che ne abbiamo dimenticato tutta la serietà. In realtà si tratta di un vero allenamento alla vita... come lo è, su un altro piano, la scuola. Non a caso, ogni gioco che si rispetti è ispirato alla vita degli adulti, anche se le sue modalità vengono capovolte. Con una scelta inventiva che ogni volta ci meraviglia, e ci intenerisce. Le poche foto con i classici giochi riservati agli adulti (tombola, scacchi) ci confermano in questa opinione. Nello sguardo di Pepi Merisio – che io, da lontano amico, ho conosciuto nella veste di giovane padre, e che ora invece ci offre i suoi scatti da nonno – si potrebbe riconoscere anche un altro aspetto. La fotografia di un bambino che gioca, ci appare anch’ essa come la forma estrema di un gioco. Nel tempismo perfetto delle sue riprese sembra che Pepi ci lasci scorgere un ritorno, con una punta di rimpianto, al proprio passato, ormai lontano. E a quello di tutti noi. La realtà, com’è noto, supera la fantasia: e sarà un recuperato fotogramma, il ricordo della nostra vita – appunto - come gioco, la vera fantasia che ci potremo permettere.”

Pepi Merisio è nato a Caravaggio nella Bassa bergamasca nel 1931 e comincia a fotografare da autodidatta nel 1947. Progressivamente protagonista del mondo amatoriale degli anni Cinquanta, ottiene numerosi e prestigiosi riconoscimenti in Italia e all’estero. Già apprezzato dalla metà degli anni Cinquanta per le sue collaborazioni con il Touring Club Italiano e le riviste Camera, Réalité, Photo, Maxima, Pirelli Look, Famiglia Cristiana, Stern, Paris Match, nel 1962 diventa fotografo professionista. Nello stesso periodo inizia la collaborazione con Epoca, allora la più importante rivista per immagini italiana. Da allora la sua carriera è in continua ascesa, ottenendo prestigiosi riconoscimenti in Italia e all’estero tra i quali: New talent of Popular photography (New York, 1963), Premio Fermo Reportage Fotografico (Fermo, 1963), Premio Nazionale Fotoreporter italiani (Milano, 1964), Premio Internazionale Fotogiornalismo (Genova, 1965) e numerose personali nei principali musei e gallerie di tutto il mondo. In appena 4 anni la rivista svizzera d’arte DU gli dedica tre numeri unici. Nel 1979 esegue per la Polaroid un servizio in bianco e nero attualmente conservato a Boston alla Collection Polaroid International. Nel 1982 l’Editoriale Fabbri lo accoglie nella collana I grandi fotografi, nel 1988 viene nominato dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche FIAF Maestro della Fotografia Italiana e, 9 anni dopo, la stessa associazione gli dedica una monografia nella collana Grandi autori. Nel 1989 rappresenta l’Italia nel volume commemorativo dei 75 anni della Leica. Nel 1969, in occasione del centenario della Banca Popolare di Bergamo, pubblica la sua prima opera fotografica Terra di Bergamo, suddivisa in tre volumi. Da allora seguiranno più di cento libri fotografici editi per Atlantis, Bär Verlag, Conzett e Huber, Orell Füssli, Zanichelli Editore, Mondadori Electa, Silvana, Bolis, M. D’Auria, Editalia, Pubbliepi, Monte dei Paschi, Grafica e Arte e Ecra - Edizioni del Credito Cooperativo di Roma, per la quale dal 1982 cura la collana Italia della nostra gente. Nel 2010 Regione Lombardia gli dedica la mostra Ieri in Lombardia. L’anno seguente è invitato alla 54esima Biennale di Venezia.