Pavimenti e rivestimenti ceramici

Informazioni Evento

Luogo
MIC - MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE
Viale Alfredo Baccarini 19 , Faenza, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il

da martedì a domenica e festivi 10-19

Vernissage
20/04/2013

ore 17,30

Generi
presentazione

“Pavimenti e rivestimenti ceramici tra Occidente e Oriente dal Medioevo all’età contemporanea”, questo il titolo di una nuova e importante sezione permanente, a cura del MIC che sarà inaugurata al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza.

Comunicato stampa

“Pavimenti e rivestimenti ceramici tra Occidente e Oriente dal Medioevo all’età contemporanea”, questo il titolo di una nuova e importante sezione permanente, a cura del MIC che sarà inaugurata al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (MIC) il 20 aprile, alle 17,30.
Su un patrimonio di circa 15mila la direttrice Claudia Casali, le conservatrici Carmen Ravanelli Guidotti e Valentina Mazzotti, con la collaborazione di Rolando Giovannini e Stefano Dirani, hanno selezionato circa un migliaio di piastrelle e mattonelle da rivestimento dal Medioevo ai giorni nostri.
L’utilizzo della ceramica in architettura affonda le sue radici nell’Oriente antico, ma è soprattutto il mondo islamico a rivestire con mattonelle smaltate in vari colori le pareti di moschee, mausolei, scuole coraniche e palazzi, conseguendo esiti di raffinato decorativismo. Gli esemplari a lustro dell’Iran del XIII-XIV secolo, le mattonelle con ornati floreali di Iznik (antica Nicea) nella Turchia ottomana del XVI-XVII secolo e i manufatti tunisini del XVII-XVIII secolo forniscono una panoramica del Vicino e Medio Oriente islamico.
L’apprezzamento per i rivestimenti maiolicati e invetriati si diffonde poi in Occidente attraverso la mediazione della Spagna, dove matura quello stile ispano-moresco che incarna la perfetta fusione tra l’Oriente islamico e l’Occidente cristiano. Accanto ad interessanti esemplari della Spagna del XV-XVI secolo, della Francia medievale e rinascimentale e dell’Olanda del XVI-XVII secolo e ad una limitata ma rappresentativa selezione di mattonelle da stufa altoatesine, il contesto europeo è completato da un’estesa selezione di manufatti italiani dal Medioevo all’età contemporanea. Sulla scia emulativa degli esemplari spagnoli anche in Italia si radica la produzione di mattonelle e mattoni smaltati che nel XV-XVI secolo rivestono i pavimenti di cappelle, studioli e i soffitti di chiese, per poi conquistare nel corso del ‘600 e soprattutto del ‘700 porzioni sempre più estese di superfici pavimentali e parietali con elaborate composizioni “a tappeto”, specie in ambito campano e siciliano. Tale fenomeno subisce un notevolissimo incremento con l’introduzione dei mezzi meccanici e dei processi industriali: dopo la brillante stagione Liberty di inizio ‘900 la mattonella supera il discorso strettamente decorativo per divenire mezzo e supporto artistico (come nel caso di Arturo Martini o degli stessi futuristi); ma è nel secondo dopoguerra che si registra una vera e propria esplosione della produzione industriale, per cui la piastrella diviene strumento della ricostruzione ed elemento di diffusione popolare.
La sezione si compone di mattonelle smaltate e invetriate da rivestimento parietale e pavimentale, con un ristretto numero di ceramiche ad altro uso architettonico (tegole, mattonelle da stufa, mattoni) o decorativo anche con fini devozionali (pannelli con figure e vedute). Oltre ai singoli manufatti sono allestite, ove possibile, composizioni di mattonelle di un medesimo contesto per fornire un’idea degli impiantiti originari, in molti casi deteriorati dall’usura e sostituiti da materiali più durevoli come il marmo. La scelta in taluni casi di affiancare alle mattonelle esemplari di vasellame testimonia la condivisione di medesimi motivi decorativi e stilistici su differenti supporti ceramici.
Il duplice ordinamento geografico e cronologico dell’esposizione consente di focalizzare l’evoluzione tecnico-stilistica delle mattonelle attraverso i secoli e di cogliere le reciproche affinità e influenze tra Occidente e Oriente.