Paul Nougé – Subversion des Images
Paul Nougé realizza tutte le fotografie della serie della Subversion des Images (Sovversione delle immagini) tra il dicembre 1929 ed il febbraio 1930 a Bruxelles.
Comunicato stampa
Subversion des Images (Sovversione delle Immagini) di Paul Nougé
Paul Nougé realizza tutte le fotografie della serie della Subversion des Images (Sovversione delle immagini) tra il dicembre 1929 ed il febbraio 1930 a Bruxelles. Il deterioramento, la qualità di alcune foto, è dovuto al fatto che i negativi hanno trascorso molti anni, quasi quaranta, prima che le foto venissero pubblicate, stampate. Soltanto nel 1968 a Bruxelles come casa editrice “Les Levres Nues” – letteralmente “le labbra nude” – viene pubblicato un volume, in un formato di dimensioni piccole e soltanto in 230 copie, che documenta questa ricerca di Paul Nougé, con la riproduzione delle 19 immagini create fotograficamente ed accompagnate da note esplicative.
La loro struttura metodica presenta un interessante parallelismo con la ricerca di René Magritte, che si presterà da modello per le fotografie n.3 I bevitori e n.6 La nascita dell’oggetto.
Nel 1931, soltanto due anni dopo, quando Paul Nougé scrive Le immagini proibite, emerge chiaro che dalle sue ricerche sull’efficacia poetica del mezzo fotografico derivano le rigorose teorie sulla pittura di René Magritte.
René Magritte subì nella pittura l’influenza di Paul Nougé: influenza feconda che si manifestò, in particolare, nel rigore che gli ispirò nell’attribuire ai propri quadri dei titoli. Paul Nougé riconosce ai dipinti di René Magritte quasi un ruolo protettivo nei confronti della pittura stessa, impedendole di venir trascinata verso il basso, in luoghi che non le competono; pur specificando che i quadri di René Magritte potrebbero anche fare a meno.
Le fotografie ideate e realizzate da Paul Nougé nel corso dell’inverno 1929-30, pubblicate poi soltanto nel 1968 col titolo appunto di Subversion des Images (Sovversione delle Immagini), sul piano della ricerca si rivelano, come si può constatare, vicinissime a René Magritte.
Le fotografie della Subversion des Images (Sovversione delle Immagini) di Paul Nougé vennero anche esposte nel 1982 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, dal 28 Aprile al 4 Luglio, nel contesto della mostra Magritte e il Surrealismo in Belgio.
Inoltre, di recente, in Francia a Parigi, in Spagna a Madrid, ed in Svizzera a Winthertur, si è tenuta una importante mostra dedicata al Surrealismo che ha preso il titolo – vista la loro importanza – proprio da queste fotografie: Subversion des Images (Sovversione delle Immagini).
La mostra si tenne nel 2009 al Centre Pompidou di Parigi, nel 2010 alla Fondazione Mapfre di Madrid ed al Fotomuseum di Winthertur in Svizzera.
La Yale University ed il Barbican Centre nel 2010 annoverano tutto il ciclo di fotografie della Subversion des Images (Sovversione delle Immagini) di Paul Nougé nella pubblicazione dedicata al Surrealismo, e di riferimento, The Surreal House.
La casa editrice Italiana Giunti nel 2011 dedica una pubblicazione dell’opera di Paul Nougé col titolo L’Eterno Clandestino, paul Nougé, scritti che raccoglie interamente la sua opera, ivi compresa la ricerca e le immagini delle fotografie della serie della Subversion des Images (Sovversione delle Immagini).
Nell’esposizione sono presenti tutte le 19 immagini create fotograficamente della Subversion des Images (Sovversione delle Immagini) di Paul Nougé ed una copia del primo volume, catalogo, del 1968, editato a Bruxelles come casa editrice “Les Lèvres Nues” (le labbra nude).
Le fotografie sono state stampate da negativo originale nel 1990 da Guido Schermi (Roma, 1952-2008), fotografo e giornalista, direttore della sezione fotografica della Libreria Galleria Al Ferro di Cavallo di Roma dal 1984 al 2000. Le foto sono state stampate alla gelatina d’argento su carta fotografica, in dimensione 15,2 x 15,2 cm.
Accompagnano il percorso espositivo delle pubblicazioni, messe a disposizione per consultazione del pubblico, che documentano ulteriormente le Subversion des Images (Sovversione delle Immagini) di Paul Nougé: Paul Nougé, L’Eterno Clandestino,scritti, Giunti (2010); The Surreal House, Yale University (2010); Magritte e il Surrealismo in Belgio, Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, De Luca(1982).
Roberto Savi
Nel 1990 la Libreria Galleria Al Ferro di Cavallo di Roma propose l’esposizione del ciclo completo delle fotografie della Subversion des Images (Sovversione delle Immagini) di Paul Nougé. Guido Schermi (Roma, 1952-2008), direttore della sezione fotografica, fotografo e giornalista, ne stampò le copie dai negativi originali. Viviana Gravano, storica dell’arte, insegnante a Brera, ne scrisse un saggio critico che accompagnò con una pubblicazione la mostra. Sergio Mazzocchi, Lena Salvatori e Peppe Orlandi ebbero l’ardore e l’intelligenza di organizzarla. Oggi, dopo 25 anni, dopo un quarto di secolo, quella stessa esposizione viene ripetuta.
A quegli eroi della cultura di ieri, allo spirito che li animò, è dedicata questa mostra.
La storia di questa mostra
Il passaggio di un testimone, una mostra lasciata di “stecca”
Paul Nougé e la Subversion des Images (Sovversione delle Immagini): da Al Ferro di Cavallo ad oggi
Nei meandri intricati della mia città, Roma, le librerie sono state per me come dei rifugi sicuri dove ristorarmi da eventi caotici sempre probabili ed imprevisti.
Nelle vicinanze del Mausoleo di Augusto, alla foce di Via di Ripetta prima che confluisca nella Piazza Augusto Imperatore, alla fine di uno dei bracci del “Tridente”, si apre l’Accademia delle Belle Arti ed il Liceo Artistico. Lì vicino, in una zona che era anche ricca di gallerie ed offriva sempre mostre da visitare, vi era la Libreria e Galleria Al Ferro di Cavallo. Quante passeggiate hanno trovato tappa lì, quanti percorsi sono stati deviati per includervi quella fermata voluta, obbligata, di cui avevo necessità, bisogno, per incontrare, evadere, illudermi.
Poi uno sfratto, una proprietà che non volle rinnovare la locazione a quella impresa, un’amministrazione comunale miope, povera ed ignorante, e lo storico spazio, che aveva accolto le maggiori personalità della cultura italiana ed europea, chiuso. Al Ferro di Cavallo in Via di Ripetta al civico 67 fu giornate animate dagli intellettuali del Gruppo 63, dai versi di Sandro Penna e Valentino Zeichen, dal passaggio di Ezra Pound portato da Vanni Scheiwiller, Giuseppe Ungaretti e Tristan Tzara; da mostre di Giorgio Morandi ad Alberto Burri, dei pittori della Scuola di Piazza del Popolo e degli artisti di quella di San Lorenzo, dei ragazzi usciti dall´Accademia che poterono qui allestire la loro prima mostra come Alessandra Giovannoni.
Una galleria atipica, di promozione libera dell´arte tra i libri, dove nel 1985 venivano esposte le, allora pionieristiche, "Immagini al computer" di Paul Thorel. E dove la politica passava per il "Que viva a Fidel Castro!" che vide Giuseppe Capogrossi, Fabio Mauri, Mimmo Rotella, Gastone Novelli, e altri ancora, esporre nel 1961 per il Lidér Maximo.
La Galleria Libreria Al Ferro di Cavallo trovò riparo in Via del Governo Vecchio per alcuni anni, dopo Piazza Navona, nella sponda destra che da Corso Vittorio si apre andando verso Castel Sant’Angelo ed il Vaticano. Ma dietro Palazzo Taverna ed il vecchio Banco di Santo Spirito, la “gloriosa” era come un animale regale costretto a vivere in cattività, in uno spazio non suo. Lontano dall’Accademia, di cui era la naturale dirimpettaia, trascorsero i giorni, si spense, ed un giorno chiuse.
In quell’ultimo periodo, un giorno, mentre passavo da un libro a delle fotografie, Sergio mi disse: <
È a quegli anni fondamentali per la mia formazione che dedico questa mostra, agli anni in cui si poteva incontrare e conversare, discutere, arricchirsi, in una libreria, come in una galleria, come in un caffé, con un poeta, uno scrittore, uno scultore, un pittore… A quegli anni irripetibili devo tutto, devo la mia formazione e, dovevo loro, in particolar modo, la mostra. La motivazione e lo spirito che hanno animato la realizzazione dell’ esposizione è nel desiderio di condivisione – di mettere a disposizione – che è alla base del fare cultura. Grazie.
Roberto Savi
Paul Nougé
Nato nel 1895, Paul Nougé è stato l’anima teorica e poetica del surrelaismo belga. Amico intimo di Magritte, Paulhan, Ponge e Mariën era considerato dallo stesso André Breton e da Paul Éluard una figura di primo piano del movimento surrealista. Vissuto a Bruxelles, dove è morto nel 1967, è stato autore di saggi, di poesie, di pièces teatrali.
Considerato da Breton – di fatto il fondatore riconosciuto del surrealismo – una delle più grandi personalità che avesse mai conosciuto, amico personale di Francio Ponge, Jean Paulhan e René Magritte, che lo frequentavano e lo stimavano moltissimo, Paul Nougé non ha mai cercato né voluto la pubblicazione dei propri scritti, se non in alcuni opuscoli o edizioni confidenziali fatte ad hoc per certi atti surrealisti.
Eppure, mai come in Nougé il surrealismo giunge al proprio compimento. La sua interessantissima opera in versi e la non meno importante opera in prosa, così come tutte le sue considerazioni teoriche, hanno infatti spinto il surrealismo alle sue estreme conseguenze, quelle che Breton indicava tra le principali finalità del surrealismo: la distruzione completa della letteratura per come era comunemente intesa e l’annientamento totale dell’opera personale fine a se stessa.
Bibliografia di riferimento: Paul Nougé, Subversion des Images, les Lèvres Nues, Bruxelles, 1968; Magritte e il Surrealismo in Belgio, AA.VV., Galleria Nazionale d’Arte Moderna, De Luca, 1982; Subversion des Images, Paul Nougé, Viviana Gravano, Edizioni Ferro di Cavallo, 1990; The Surreal House, Yale University Press, Barbican Centre, 2010, ISBN 978-0-300-16576-0; Paul Nougé, L’Eterno Clandestino, scritti, traduzione e cura di Antonio Bertoli, 2011, ISBN 978-88-09-03730-4.