Paolo Zecchetti – Monumentowers

  • MIXART

Informazioni Evento

Luogo
MIXART
via g. Bovio n.11 , Pisa, Italia
Date
Dal al
Vernissage
19/10/2014

ore 19

Artisti
Paolo Zecchetti
Curatori
Marco Vallora
Generi
arte contemporanea, personale
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Il progetto che Paolo Zecchetti ha pensato per MixArt coinvolge le grandi finestre dello spazio di via Bovio. Le opere, stampate su tessuto ed attraversate dalla luce del giorno, si impongono per le grandi dimensioni e si mettono in diretta comunicazione con il monumento più celebre della città: la Torre.

Comunicato stampa

Il progetto che Paolo Zecchetti ha pensato per MixArt coinvolge le grandi finestre dello spazio di via Bovio. Le opere, stampate su tessuto ed attraversate dalla luce del giorno, si impongono per le grandi dimensioni e si mettono in diretta comunicazione con il monumento più celebre della città: la Torre. Sono infatti tutte torri fantastiche, coloratissime ed inquietanti, che dominano le sale e catturano lo sguardo. Si tratta di architetture misteriose di una civiltà perduta, sospese nel tempo, in un excursus visivo che va da Babele alle Twin Towers, partendo da immagini di torri reali o di edifici comuni che vengono trasformati in torri e “zecchettizzati”. La volontà alla base del progetto è quella di intervenire artisticamente sullo spazio MixArt senza interferire con le attività quotidiane che riguardano il teatro, la musica e la danza. Le opere, fantasmi durante il giorno, sono una presenza immateriale, e soltanto di sera acquistano tutta la loro visibilità e sostanza rivelandosi completamente.

Biografia

Paolo Zecchetti (Parma, 1980) è laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Bologna. Si accosta alla fotografia a sedici anni dopo aver ricevuto in regalo dal padre una macchina fotografica con cui tormenterà familiari, amici e conoscenti, costringendoli a posare per lui in finti servizi di moda. Nel corso degli anni, grazie alla sorella, sviluppa un forte interesse per l'arte e la fotografia e rimane affascinato dall'architettura che gli consente di poter lavorare senza doversi interfacciare con altre persone. Il suo lavoro è incentrato su una personale – monumentale - rilettura del paesaggio urbano di ogni spazio e tempo, manipolato attraverso una tecnica di sua invenzione che combina procedimenti analogici e digitali. L'architettura diventa così materiale da poter fondere e distorcere, manipolare e colorare, facendo spesso perdere traccia della struttura originaria. Nel 2011 è stato invitato ad esporre alla 54° edizione della Biennale di Venezia, Padiglione Italia, in un'iniziativa speciale in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Vive e lavora a Modena.