Paolo Icaro – Dribbling

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA LIA RUMMA
Via Vannella Gaetani 12 - 80121, Napoli, Italia
Date
Dal al
Vernissage
18/11/2021

ore 12

Artisti
Paolo Icaro
Generi
arte contemporanea, personale
Loading…

Nella personale Dribbling vengono presentati una serie di lavori storici degli anni Sessanta, allestiti in galleria in modo tale da creare tra le opere e lo spazio che le ospita un’oscillazione nel tempo e nell’esperienza, un “dribbling”nell’esistenza.

Comunicato stampa

La Galleria Lia Rumma di Napoli inaugura, giovedì 18 novembre 2021, la mostra personale di Paolo Icaro dal titolo Dribbling.

Paolo Icaro (Torino, 1936; vive e lavora a Tavullia, in provincia di Pesaro), uno dei protagonisti delle ricerche artistiche degli anni Sessanta, vicino all’esperienza dell’Arte Povera, da sempre sperimenta il divenire dell’azione scultorea in relazione alla forma e allo spazio. «Lo spazio della scultura – ha dichiarato l’artista - è lo stesso spazio in cui sta il mio corpo, io sto nello spazio dove sta anche la scultura. La scultura è quindi corpo, corpo dell’idea che si fa vulnerabile gravità come ogni altro corpo dell’universo».

Nella personale Dribbling vengono presentati una serie di lavori storici degli anni Sessanta, allestiti in galleria in modo tale da creare tra le opere e lo spazio che le ospita un’oscillazione nel tempo e nell’esperienza, un “dribbling”nell’esistenza. «Il nucleo di opere che ho selezionato - racconta Icaro - hanno come protagonista non l’oggetto, ma il visitatore stesso. Sono opere che ho scelto per il loro tempo, cioè quel tempo che divide il 1968 da noi oggi, ma anche perché io ero ad Amalfi nel ’68 ed è lì che ho cominciato una storia con Lia Rumma attraverso il marito Marcello Rumma».

Paolo Icaro, presente alla rassegna Arte Povera + Azioni Povere (promossa e organizzata da Marcello Rumma negli Arsenali di Amalfi ed a cura di Germano Celant, ottobre ‘68), mette “in campo” oggi alla galleria Lia Rumma una mostra con una serie di lavori realizzati prima di Amalfi, dove la loro esibizione materiale si presta sempre a nuove formulazioni di un fare, che al tempo stesso prevede il disfare per rifare e vedere (come teorizzato dall’artista, sempre in una mostra del ‘68), in un processo di trasformazione ermeneutica continua.

Tra le opere in mostra: Cuborto (1968), che altro non è che un cubo in acciaio e corda che ammette l’errore; Buchi 1.000.000+1 (1968), un grande telo in polietilene trasparente fustellato e forato in tanti moduli quadrati, che per “farsi” prevede l’intervento partecipativo del pubblico; Cumulo rete(1968), una catena in ferro che scorre dentro un tubolare in polietilene che cambia forma a seconda di come viene installata e Spazio, con anima (1967-2021), una nuova installazione realizzata per la mostra, composta da 3 elementi realizzati in tempi diversi: una piccola scatola spaziale in legno e corda del ’67 insieme alla sua ri-costruzione in scala maggiore di 1 a 1, che definisce così uno spazio abitabile a misura d’uomo, che al suo interno accoglie la proiezione di un corpo femminile che si muove, dentro di sé, cioè dentro il corpo di questa scatola/gabbia spaziale. Una sorta di mise en abyme tra l’oggetto, la sua riproduzione in scala maggiore e abitabilità riprodotta in video.

Paolo Icaro è nato a Torino il 30 settembre 1936. Vive e lavora a Tavullia. Studia pianoforte e frequenta il liceo Massimo d’Azeglio dove riceve i primi insegnamenti di storia dell’arte da Riccardo Chicco e Francesco Arcangeli. Si iscrive alla Facoltà di Lettere presso l’Ateneo di Torino. Nel 1958 Umberto Mastroianni lo accoglie nel suo studio. Si appassiona al linguaggio della scultura e riceve dal maestro il nome Icaro. Nel 1960 si trasferisce a Roma. Di due anni dopo è la sua prima mostra personale alla Galleria Schneider. Nel 1965 è invitato alla IX Quadriennale di Roma. Nel 1966 si trasferisce a New York. Nel 1967 tiene una personale alla Galleria La Tartaruga di Roma e partecipa alla mostra “Arte Povera Im-Spazio” alla Galleria La Bertesca di Genova, città dove si trasferirà al ritorno in Italia nel 1968. Nello stesso ’68 si tiene la personale “Faredisfarerifarevedere 0106768” alla Bertesca. Nel biennio 1968-‘69 prende parte alle più importanti mostre dell’avanguardia internazionale. Realizza azioni al “Teatro delle mostre”, Galleria La Tartaruga, Roma e ad “Arte povera più azioni povere” ad Amalfi. È tra gli artisti invitati alle due storiche mostre “Op Losse Schroeven. Situaties en cryptostructuren”, allo Stedelijk Museum di Amsterdam e a “When Attitudes Become Form”, presso la Kunsthalle di Berna. Nel 1971 si trasferisce nel Connecticut dove risiederà per un decennio.

All’inizio degli anni Ottanta si trasferisce definitivamente in Italia e tiene una personale al PAC-Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano. Nel 1995 la Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento ospita una mostra antologica del suo lavoro. Dal 2000 sono numerose le personali in spazi pubblici e museali tra cui: nel 2006 è presente alla rassegna “Museo Museo Museo. 1998-2006 Duecentocinquanta nuove opere per la GAM”, presso Torino Esposizioni, dove viene esposto il nucleo di opere acquisito dalla Galleria d’Arte Moderna e Contamporanea di Torino nel 2005; nell’ottobre del 2007 è invitato a realizzare un intervento permanente per l’Italian Department della UCLA – University of California a Los Angeles; nel 2017 ci sono l’esposizione al chiostro dell’Università Statale di Milano intitolata “Un prato in quattro tempi”; la mostra “C’era una volta…” a Città di Castello nella Pinacoteca Comunale; “Le pietre del Cielo: Paolo Icaro e Luigi Ghirri” presso la Fondazione Querini Stampalia a Venezia e nel 2019 la Gam - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino ospita “Paolo Icaro Antologia 1964-2019”. Ad ottobre 2021 il Comune di Volterra ha vinto il premio dell’Italian Council IX del Ministero della Cultura acquisendo nella collezione permanente della Pinacoteca di Volterra l’opera di Paolo Icaro “Polarità”, allestita nel chiostro.

I suoi lavori sono presenti in alcune delle più importanti collezioni pubbliche internazionali, tra cui: Museum voor Hadengaasgse Kunst, Gent, Belgium; Alvar Aalto Museo, Jyväskylä, Finland; Centre Pompidou, Parigi, France; GAM, Torino, Italy; GNAM, Roma, Italy; Collezione dei Musei Civici, Milano, Italy; MAMBO, Bologna, Italy; MAXXI, Roma, Italy; Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova, Italy; MUSMA, Matera, Italy; Accademia Nazionale di San Luca, Roma, Italy; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington, USA; UCLA, Los Angeles, USA.

Accetteremo un numero limitato di visitatori per volta per garantire le distanze di sicurezza richieste. E' obbligatorio indossare la mascherina ed esibire il greenpass.

Lia Rumma Gallery in Naples presents, on November 18th 2021, Paolo Icaro’s exhibition entitled Dribbling.

Paolo Icaro (Turin 1936, lives and works in Tavullia, in the Province of Pesaro) is one of the protagonists of 1970s artistic research, the Arte Povera movement, and has always experimented with the action of sculpting in relation to form and space. “Space in sculpture,” he states, “is the same space in which my body is, and I’m also in the same space as sculpture. Sculpture is therefore body, the body of the idea which creates vulnerable gravity, just like any other body in the universe.”

The solo exhibition Dribbling presents a number of historic works from the 1970s, set up as if they are such a way as to create an oscillation in time and experience between the works and the space that houses them, a "dribbling" into existence. “The nucleus of the pieces I’ve selected,” Icaro states, “make the visitor the protagonist, as opposed to the objects themselves. I chose these works on account of time, the time that divides 1968 from us today, but also because in 1968 I was in Amalfi, and it was there that, though her husband Marcello Rumma, my history with Lia Rumma began.” Paolo Icaro who was present at the exposition Arte Povera + Povere Azioni (promoted and organized by Marcello Rumma at the Arsenali di Amalfi and curated by Germano Celant in October of ‘68) is now putting “in play” an exhibit with a series of works, originally from Amalfi, at the Galleria Lia Rumma. The materials constantly offer a way of doing things, while at the same time foreshadowing their undoing in order to redo and (as theorized by the artist) ultimately see the continuous interpretive process.

Among the works in the exhibit are: Cuborto (1968) which is nothing more than a steel cube and rope which admits inherent error; Buchi 1,000,000+1 (1968) which is a giant cloth, pierced and perforated in different ways that call for participatory action; Cumulo rete (1968), an iron chain going through a polythene tube that changes form depending on where it is installed; and Spazio con anima(1967-2021), a new installation created for the exhibit, made up of three elements created in different times—a small spatial box made of wood and rope from ‘67, a larger reconstruction of the same box on a 1-to-1 scale defining a livable space, large enough for a human, and a projection of a moving female body inside the space of this box/cage. A sort of mise en abymebetween the object, the scaled up reproduction and its livableness in video.

Biography

Paolo Icaro was born in Turin on the 30th of September 1936. He lives and works inTavullia.
He studied piano and went to school at the Liceo Massimo d’Azeglio, where he received his first teachings on art history from Riccardo Chicco and Francesco Arcangeli. He enrolled in the department of literature at l’Ateneo of Turin. In 1958 Umberto Mastroianni welcomed him into his studio. He was passionate about the language of sculpture, and so his master gave him the name Icaro (Icarus). In 1960, he moved to Rome. Within two years he had his first exhibit at the Galleria Schneider. In 1965, he was invited to Rome’s IX Quadriennale. In 1966 he moved to New York. In 1967, he had an exhibit at the Galleria La Tartaruga in Rome and participated in the exhibit “Arte Povera Im-Spazio” at the Galleria La Bertesca in Genova, the very city to which he’d move to in 1968. In the same year, he’d have an exhibit called “Faredisfarerifarevedere 0106768” at La Bertesca. In the years 1968-‘69 he’d take part in the most important international avant-garde exhibits. He achieved works at the “Teatro delle mostre”, Galleria La Tartaruga in Rome and at “Arte povera più azioni povere” in Amalfi. He was one of the artists invited to the two historic exhibits—“Op Losse Schroeven. Situaties en cryptostructuren”, at the Stedelijk Museum in Amsterdam and at “When Attitudes Become Form”, at the Kunsthalle, Berna. In1971, he’d move to Connecticut, where he’d live for a decade.

At the beginning of the 1980s he returned to Italy, where he had his exhibit at thePAC-Padiglione d’Arte Contemporanea inMilano. In 1995, the Galleria Civica d’Arte Contemporanea of Trento housed an anthological exhibit of his work. Since2000, there have been numerous exhibits in public spaces and museums. In 2006 he was at the exposition “Museo Museo Museo: 1998-2006 Duecentocinquanta nuove opere per la GAM” at Torino Esposizioni, where are displayed several works acquired by the Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino in2005; in 2007, he was invited to create a permanent piece for the Italian Department at UCLA – University of California, Los Angeles; in 2017, there was an exposition in the cloister of the Università Statale di Milano entitled “Un prato in quattro tempi”; the exhibit “C’era una volta...” at Città di Castello nella Pinacoteca Comunale; “Le pietre del Cielo: Paolo Icaro and Luigi Ghirri” at theFondazione Querini Stampalia in Venezia, and in 2019 GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino displayed the “Paolo Icaro Anthology1964-2019”. In October of 2021, theComune of Volterra won the award of the Italian Council IX del Ministero della Cultura, adding Paolo Icaro’s “Polarità” to the permanent collection of the Pinacoteca di Volterra, hanging it in the cloister.

His works are found in some of the most important public international collections, including: Museum voor Hadengaasgse Kunst, Gent, Belgium; Alvar Aalto Museo, Jyväskylä, Finland; Centre Pompidou, Parigi, France; GAM, Torino, Italy; GNAM, Roma, Italy; Collezione dei Musei Civici, Milano, Italy; MAMBO, Bologna, Italy; MAXXI, Roma, Italy; Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova, Italy; MUSMA, Matera, Italy; Accademia Nazionale di San Luca, Roma, Italy; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington, USA; UCLA, Los Angeles