Paolo Grimaldi – Paesaggi Invisibili

Informazioni Evento

Luogo
RISTORANTE NANA'
Corso Cavour 202, Perugia, Italia
Date
Dal al
Vernissage
27/06/2014

ore 19

Patrocini

del Comune di Perugia e della Fondazione PerugiaAssisi 2019

Artisti
Paolo Grimaldi
Curatori
Claudia Bottini
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra consentirà di apprezzare i quadri e lo stile inconfondibile di Paolo Grimaldi che con i suoi Borghi Onirici è diventato uno dei pittori più noti e apprezzati del panorama artistico europeo.

Comunicato stampa

Venerdì 27 giugno presso il Ristorante Nanà di Perugia, inaugurazione della mostra “Paesaggi Invisibili” opere di Paolo Grimaldi, a cura di Claudia Bottini. La mostra, che resterà visibile fino a settembre, consentirà di apprezzare i quadri e lo stile inconfondibile di Paolo Grimaldi che con i suoi Borghi Onirici è diventato uno dei pittori più noti e apprezzati del panorama artistico europeo.
Un’“anima visionaria” come la definisce Angelo Calabrese, “che per magia s’inventa specchi d’inganni, attrattivi con la memoria del monumento che richiama alla storia e intanto è fusa altrove, alle “case” dell’ intuizione, del sogno sospeso nell’immobilità di chiari firmamenti…”. L’arte italiana del Rinascimento che lo ha ispirato non poco, costituisce una componente fondamentale del suo linguaggio artistico e dopo il trasferimento in Umbria conosce da vicino anche gli scorci di Perugia medioevale, dei borghi umbri, il senso architettonico di Giotto. Tutte le aperture, gli archi, le torri, per l’artista sono spazi metafisici che lasciamo presagire il mistero cosmico: “Il dipingere quelle case colorate, quelle torri a merli, quegli archi ad ogiva mi dava una nuova emozione; non i personaggi, non i volti o i corpi, ma torri e chiese ed architetture, simbolo dell’antico e storia della modernità”.
L’opera ermetica e simbolica di Grimaldi porta lo spettatore entro passato e futuro, paesaggi luminosi o notturni costellati di stelle, che svestono l’aspetto del reale, per rivestire l’apparenza eterna, tranquilla e consolante del sogno nella costruzione geniale dell’artista. Il non senso del mondo nasconde un senso più profondo e tuttavia indecifrabile, che non può essere descritto, ma solo rivelato da un’immagine, come in un Rebus, con lettere sopra alle guglie, alle torri, ai fari. Dipingendo gli enigmi dell’esistenza, ci svela i segreti delle cose ordinarie.
In questa mostra presenta per la prima volta alcuni dei suoi nuovi lavori: Paesaggi Invisibili. La luce aurea della foglia oro o argento, simbolo del divino, unione tra il materiale e lo spirituale, da sempre applicata dall’artista seguendo le tecniche della doratura in uso nel Trecento, viene ora applicata su faesite e incisa a bulino. Dai paesaggi onirici, immaginari, ai paesaggi invisibili che nascono con il procedimento opposto della pittura, con una tecnica antica usata per le incisioni che Grimaldi rende contemporanea e personalissima, bulinando direttamente questi preziosi metalli e creando paesaggi visibili nei loro infiniti particolari solo grazie alla luce. Paesaggi mentali, che in punta di bulino, appaiono scrive, da “luoghi interiori, steppe della mente dove solo il cuore sa muoversi”.
Il Sacro e il Profano del 2013 è la prima di questa serie, già esposta con successo alla mostra Omaggio a Emilio Greco a Spello. La sorpresa non è semplicemente suscitata dalla preziosità dei dettagli, ma dal fatto che se lo si guarda da una certa distanza, la narrazione sembra disperdersi in infiniti particolari, se ci si avvicina, magari con una lente, la composizione del dipinto si rivela “all’occhio della mente” scoprendo minuscole figure e dettagli che l’artista ha ben celato. Se ci si allontana nuovamente si è colpiti dall’imprevedibile comparsa di figure più grandi, come il fiore, l’uccello e la testa di putto, che sottolineano il valore simbolico e morale della composizione e quasi sembrano staccarsi dal dipinto e avvicinarsi a noi. Non più architetture, nei Paesaggi Invisibili, la sospensione e l’attesa della torre, viene sostituita da altre figure, come una donna, dai lunghi capelli che guarda e addita pensosa il cielo. Simbolo del sapere umano, sembra spingersi con immota ricerca verso l’orizzonte che si apre a sinistra. In mano ha una freccia che indica allo spettatore particolari “invisibili” che solo la luce svela.
Al di là del soggetto, la luce del fondo oro o argento resta il mezzo di irradiazione del messaggio. Il mondo delle arti per Grimaldi diventa un immenso patrimonio d’invenzioni, scenari luminosi che restituiscono attraverso le immagini, una miriade di rappresentazioni delle vicende umane.
(Claudia Bottini, 16 giugno 2014)