Paolo Ceccon – Hydropolis

Informazioni Evento

Luogo
CASTELLO INFERIORE
Piazza Castello , Marostica, Italia
Date
Dal al
Vernissage
13/04/2013
Contatti
Email: hydropolis1@gmail.com
Artisti
Paolo Ceccon
Generi
arte contemporanea, personale
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Con Hydropolis, il linguaggio di Ceccon si consolida, le forme della sua immaginazione, abbandonando la tela, diventano sculture in puro stile Ready-made. Un esercito di pesci dall’aspetto un po’ bizzarro e un po’ inquietante racconta gli espedienti di un ingegno creativo che regala all’arte contemporanea un vero divertissement.

Comunicato stampa

All’interno della rassegna Mani Creative, l’artista Paolo Ceccon presenterà i suoi Pesci Meccanici.
Dal 13 al 28 aprile 2013, Hydropolis – Mechanical Fishes, sarà al Castello Inferiore di Marostica, nella Sala ex Biblioteca.
Hydropolis è un vero progetto creativo che, a un anno dalla sua prima esposizione al pubblico presso la Galleria Scola di Albenga, ha raccolto successi e accresciuto il numero delle opere che la compongono. Acqua salata e non sangue, probabilmente, è ciò che scorre nelle vene di Ceccon. Artista ligure di nascita le cui radici sono in parte siciliane e in parte venete, ha da sempre i colori e il profumo del mare negli occhi e nel cuore.
Dagli anni di studio presso l’Istituto d’Arte di Imperia, il suo interesse per il legame fra arte e natura non si è mai affievolito. Già dalle prime esposizioni, in cui ha presentato opere pittoriche a metà strada tra il figurativo e l’astratto, tutte immerse nei toni dell’azzurro e avvolte in una realtà in bilico fra i sogno e il mito, ha cercato il mare, guardandolo e popolandolo di divinità e creature fantastiche.
Con Hydropolis, il linguaggio di Ceccon si consolida, le forme della sua immaginazione, abbandonando la tela, diventano sculture in puro stile Ready-made. Un esercito di pesci dall’aspetto un po’ bizzarro e un po’ inquietante racconta gli espedienti di un ingegno creativo che regala all’arte contemporanea un vero divertissement. Levigate, erose dal mare, le parti che compongono il corpo di queste incredibili creature provengono dalla natura e dalla mano consumistica dell’uomo: sono pezzi di legno, rami, oggetti che finirebbero in discariche incapaci di smaltirli se non in centinaia di anni.
Ciò che passa dall’atelier dell’artista si trasforma rinnovandosi e, in un certo senso, potenziandosi. Osservando attentamente la popolazione di Hydropolis, è evidente come ogni singolo individuo abbia una carta d’identità dettagliata: fatta di ore di lavoro, di studio meticoloso, di ricerca e di fantasia; una realtà favolosa, nell’accezione più etimologicamente stretta dell’aggettivo. La vita che respirano i Mechanical Fishes è quella che gli uomini tendono a trascurare.
Questa esposizione nasconde più livelli di riflessione: dalla capacità di osservare e cogliere ciò che la natura restituisce all’uomo – e con quale nuovo aspetto – all’approccio di quest’ultimo nei confronti dei suoi stessi rifiuti.