Paolo Amico – Riflessioni

Informazioni Evento

Luogo
PIZIARTE
Via Sardegna 3 64018 Tortoreto Lido , Tortoreto Lido , Italia
Date
Dal al
Vernissage
05/06/2012

ore 19

Artisti
Paolo Amico
Generi
arte contemporanea, personale
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Nei lavori del giovane artista palermitano Paolo Amico non c’e’ un itinerario da immaginare ,c’e’ piuttosto da percepirne l’atmosfera, le sensazioni, le “Riflessioni” , lo stato d’animo dell’istante stesso che ci troviamo a percorrere, persi tra i nostri pensieri, quando veloci scivoliamo via sotto i lampioni, convinti che la vita ci stia seguendo, e invece la vita resta li’ sotto, immobile, sotto la luce bianca, arancione o gialla: come l’immagine di una telecamera di sorveglianza che continua a focalizzare un unico punto della strada, anche se a pochi centimetri dal suo raggio di visuale si sta compiendo una rivoluzione.

Comunicato stampa

Donatella Lanciotti nel testo che accompagna la mostra, scrive:
Nei lavori del giovane artista palermitano Paolo Amico non c’e' un itinerario da immaginare ,c’e' piuttosto da percepirne l’atmosfera, le sensazioni, le "Riflessioni" , lo stato d’animo dell’istante stesso che ci troviamo a percorrere, persi tra i nostri pensieri, quando veloci scivoliamo via sotto i lampioni, convinti che la vita ci stia seguendo, e invece la vita resta li' sotto, immobile, sotto la luce bianca, arancione o gialla: come l’immagine di una telecamera di sorveglianza che continua a focalizzare un unico punto della strada, anche se a pochi centimetri dal suo raggio di visuale si sta compiendo una rivoluzione.
Le sue immagini sono rassicuranti, perche' conosciute, perche' statiche. Sono calde. accoglienti. domestiche. Sono rassicuranti solo perche' uguali a se stesse. Uguali a come erano ieri. Uguali a come saranno domani. Strade dove il codice non cambia mai, e la linea bianca e i caldi colori delle vetrine illuminate significheranno sempre la stessa cosa. E quindi e' una immagine netta, ben definita, che ricordiamo, che si fissa nella nostra mente, riconoscibile ma non nitida. E’ un già visto del presente.
Sono istantanee urbane. Che non significa urbanistiche, perche' probabilmente neanche chi abita sopra ai luoghi da lui illustrati, con le sue penne a sfera, riuscirebbe a riconoscere in quei tagli fotografici la propria citta'. Nulla e' lasciato all’identificazione. I dettagli, se anche ci sono, non hanno un ruolo: sono talmente contestualizzati da essere solo parte dell'ambiente.
E il risultato e' straniante: le strade le piazze, nate dall’uomo, nate per l’uomo, sopravvivono anche senza l’uomo. E’ una realta' innegabile, che costringe l’individuo ad ammettere la propria caducita', la propria aleatorieta'. La strada, che e' solo un tratto di quotidiano, un luogo nel quale si congiungono i tempi ed i modi di specifiche esistenze, ponte tra case, uffici, scuole, improvvisamente da strumento diventa protagonista. Acquisisce una propria dignita' che bellamente sbeffeggia l’essere umano, che non si cura della sua personalita', dei suoi tempi, dei suoi ricordi.