Paola Vincenti / Silvana Frivoli

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO FONDAZIONE VENANZO CROCETTI
Via Cassia 492, Roma, Italia
Date
Dal al

Dal lunedì al venerdì.: 11,00 -13.00 15,00 – 19,00
Domenica Chiuso

Vernissage
20/01/2018

ore 18

Artisti
Silvana Frivoli, Paola Vincenti
Generi
arte contemporanea, doppia personale
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Mostra doppia personale

Comunicato stampa

IL MIO SPAZIO SILVANA FRIVOLI

testo critico di Francesco Zero

L' arte di Silvana Frivoli colpisce per l'espressività emblematica dei suoi colori.
Ogni angolo della tela sottolinea e sospinge verso l'esterno l'immagine che diventa portatrice di poetica nell'immediato contatto col pubblico.
Frivoli mette in gioco la sua personalità e produce percorsi innovativi attraverso ritratti, nudi, paesaggi e suggestioni, in opere realizzate su tela e carta, con tecniche personali, che rivelano la fantasia e il desiderio di una sperimentazione inarrestabile.
Con pennellate a volte amare e cupe, a volte felici e rinnovate affronta con decisione i suoi temi preferiti e le innovazioni nei suoi percorsi tecnici.
Per saldare il proprio mondo spirituale con il senso della pittura sceglie di mostrarsi al pubblico e partecipa a manifestazioni d'arte, mostre collettive e personali, nei più conosciuti spazi italiani ed esteri. Nei suoi viaggi tra le più grandi capitali europee, grandi Maestri tra i quali Picasso, Matisse, Toulouse-Lautrec, la colpiscono profondamente. Decide di trasferirsi per un breve periodo nell'Africa magrebina (Marocco) poi, in Turchia. In questo periodo Silvana Frivoli cerca artisticamente una congiunzione tra Oriente ed Occidente in termini di potenziale integrazione tra culture.
La sua pittura diventa autobiografica. I colori puri e decisi narrano, attraverso le diverse condizioni della donna, un mondo nel quale la femminilità continua a lottare nell'attesa di affiorare lentamente oltre la barriera dell'estremismo religioso.
Negli stessi anni l'artista sviluppa una stretta collaborazione con la Franco Angeli Editori che, nelle pubblicazioni su argomenti medio orientali, si avvale dei suoi dipinti per comporre le prime pagine di copertina dei libri da lui editi. Le figure si caratterizzano per diventare ritratti intimi. Un modo tutto intellettuale e virtuoso che si avvicina concretamente al dilemma di una storia che ha visto l'uomo e la donna su due fronti troppo spesso contrapposti. Nella sua produzione conquista sempre più centralità il tema della donna forte, sicura e le opere "Nudo sul tetto" 2009 e "Notturno in finestra con farfalla" esprimono un messaggio chiaro di liberazione.
Ancora una donna coinvolgente si nasconde sotto il travestimento del "Clown"; tela che vende nel maggio del 2012 in Cina, durante la grande Mostra presso l'Istituto Italiano di Cultura a Pechino.
Il viso, la figura tutta, come anche il fondo sono immersi in uno sfavillio di colori che corrono verso gli occhi di chi guarda, abbagliandone la vista e costringendo il pensiero, lo sguardo e l'attenzione a rimanere legati a quell'immagine lucida, bella, scivolosa. Una interpretazione gioiosa della donna che anche dietro giochi e travestimenti conferma in ogni occasione grazia e femminilità.
Per approfondire ancora tecnica e ispirazione decide di frequentare la Scuola Libera del Nudo presso la Libera Accademia delle Belle Arti "RUFA" di Roma. La figura cresce a elemento dinamico, ispirazione ideale, razionalità concreta e, nel contempo, sogno di un mondo che cerca con difficoltà il suo equilibrio e la sua riconoscibilità.
Tutto è mutevole e precario. Non c'è più uno spazio definito.
Oggi la sua ricerca dell'armonia supera l'attenzione grafica della geometria e la luce diventa ancor più lo strumento essenziale per stringere con decisione verso l'introspezione. Un segno materico e deciso, con uso privilegiato dei colori primari, si fa strada per rendere essenziale il suo tratto fino a modificarlo in un segnale di bellezza platonica e di anticonformismo, verso la conquista di libertà.

IL MIO TEMPO PAOLA VINCENTI

testo critico di Francesco Zero

Eclettica, creativa, attenta alle suggestioni, attratta dall'originalità, e dalla ricerca dei cambiamenti intesi come presupposto di sviluppo intellettuale e psicologico.
Paola Vincenti, pittrice e scultrice, non ama pianificare un risultato e realizzarlo rimanendo legata al progetto iniziale. Per lei il momento della creatività nasce esattamente quando ogni cosa sembra disperdersi perché, in realtà, proprio quello diventa il suo punto di partenza. Le motivazioni sono legate all'attimo delle folgorazioni.
Sale l'esaltazione del nuovo quando cresce il timore di una soluzione che sembrava allontanarsi. L'emozione diventa ispirazione e le percezioni esterne vengono riprodotte su tela in tempo reale, nell'irrequietezza del momento. L'ansia della strada sconosciuta acuisce la sensibilità e i sensi concedono con maggiore eccitazione l'inatteso piacere del ritrovamento. "Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare", diventano i tre concetti che riassumono la sua arte ....
(Helmut Newton)
Le opere di Vincenti innescano un processo di lettura che supera la semplice visione degli
oggetti o delle situazioni apparenti. L'attesa di una comprensione fedele suggerisce interpretazioni misteriose, profonde quando il suo bagaglio artistico si arricchisce con tecniche e ispirazioni fatte di schemi autonomi, sempre più personali e concettuali.
Suggerisce trasposizioni tra fruitori e protagonisti dei suoi quadri.
"Privo d'essenza" del 2016 invita al superamento del convenzionale. Il senso dell'opera non si legge partendo dall'impatto visivo, ma ricercando quell'idea perseguita per realizzarla. L'apparenza e la bellezza vengono riposte sul filo anonimo del tempo mutevole e precario. Un momento in cui l'uomo ha abitato e vestito i panni della sua stessa ombra. Vacuo e scadente il mito della bella vita.
Tutto è mutevole e precario. Non c'è più un tempo certo.
Il sapiente ricorso al disegno o al profilo accademico consente a Paola Vincenti di muoversi su schemi autonomi che seguono un processo creativo e maturo; inteso a voler interagire con il pubblico oltre le categorie pittoriche consolidate, in un iniziale coinvolgimento formale-e- stetico, cui fa seguito una scelta d'arte nell'alternanza tra intuizione e relatività.