Paola Ambrogio – Dono

Informazioni Evento

Luogo
AZIENDA OSPEDALIERA SAN GIOVANNI ADDOLORATA
Via Santo Stefano Rotondo 5 A , Roma, Italia
Date
Il
Vernissage
14/11/2012

ore 11.30 UOC di Oncologia Medica Day Hospital, II piano

Contatti
Email: compagniadegliandroni@gmail.com
Artisti
Paola Ambrogio
Generi
arte contemporanea
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Pittura figurativa onirica in uno spazio destinato alla cura e alla salute a ricordare che “i sogni gettano sprazzi di luce estremamente interessante sul problema del funzionamento complementare tra corpo e psiche”.

Comunicato stampa

RIONI DI ROMA

Un evento di arte contemporanea uscita della sedi deputate ed approdata a inconsueto luogo espositivo, è il DONO di Paola Ambrogio, ventidue grandi olii destinati ai Pazienti della UOC di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma, grazie all’intermediazione del Progetto “Arte per la Vita”.

Oltre la pittura di storia e di paesaggio, la Artista porge Roma, i monumenti antichi e contemporanei rivisitati con occhio magico, luoghi incantati ma non inerti dove il lavoro crociato tra evocazione del passato e passione del presente si concretizza in significativi scorci simbolici di RIONI DI ROMA, rasserenati da pittura tonale con chiarificata stesura della pasta pittorica, svelta la mano come a dibattere con il Tempo.
Armonia!
“Donnesca grazia e più che mirabile” direbbe il Vasari citando il divino Ariosto dell’Orlando Furioso, nelle sue “Vite dei più eccellenti pittori, scultori, architettori” (1550):
Le donne son venute in eccellenza
Di ciascun’arte, ove hanno posto cura

A questo percorso attiene la ricerca annosa e femminile che ha strutturato la personalità estetica della Artista che fissa la sua maraviglia in composizioni surreali che si animano di alberi parlanti, di acque lustrali e nascosti asclepiei.
Già la Piramide, da oggetto futurista tra simbolismo ed evocazione geometrica, diventa cristallo e Lanterna di Luce.

Molti lavori danno eternità ai luoghi che si ha l’impressione di aver già attraversato con Scipione e Mafai. Ciò che sembra una modalità eclettica di raffigurare la Città, è la capacità di far emergere la vena perenne che sottende e lega tutti questi lavori con i luoghi: non solo la poetica della Artista, ma il GENIUS LOCI di questa città.
Sogno!
Pittura figurativa onirica in uno spazio destinato alla cura e alla salute a ricordare che “i sogni gettano sprazzi di luce estremamente interessante sul problema del funzionamento complementare tra corpo e psiche”.
Il processo onirico della “incubazione” – dormire nel tempio – costituiva la terapia in grado di portare a guarigione, grazie ad apparizioni e epifanie del dio della medicina, Asclepio, in località dedicate alla pratica, anche galenica, del sogno terapeutico. Nel 291 a.c. i luoghi erano circa quattrocentodieci tra cui l’Isola Tiberina con prua che, ancor oggi biancheggia di travertino in un olio di Paola.

Nella UOC Oncologica dell’Ospedale San Giovanni chi passerà, chi vorrà lanciare uno sguardo grazie al soccorso dell’arte contemporanea, abbandonerà la rappresentazione figurativa del mondo per una espressione più profonda del senso di sé, chiamato a completare il processo creativo attivando dei significati.
Nascerà un dialogo multiplo tra artista, opera d’arte e spettatore.
Quest’ultimo ormai interprete di ciò che vede, già diviene egli stesso autore/artista, evolvendo il proprio modo di pensare e rappresentare il mondo, e se stesso.

Così la pittura magica, il DONO di Paola Ambrogio, attiva relazioni umane, il senso dell’offerta e della reciprocità, connessioni tra scienze mediche chimiche farmaceutiche e discipline artistiche, richiamando al concetto di téchne introdotto da Ippocrate, e che riguarda l’arte quanto la scienza, e per arte egli intende la terapia, oltre la diagnosi e la prognosi.
Il luogo che accoglie, UOC di Oncologia Medica, evoca e indica l’arte non solo antidoto allo stress, ma come un sistema immunitario, nutrimento dello spirito: l’arte è taumaturgica.

Alle pareti intanto i RIONI DI ROMA di Paola Ambrogio, in allestimento permanente, sfaldano i confini dello spazio e dicono al visitatore:
ABBIAMO VINTO IL TEMPO, il chrònos esistenziale della cronologia e il kairòs, scrigno del nostro tempo interno, personale.

Anna Giannandrea