Paleocontemporanea Giovani

Informazioni Evento

Luogo
MADRE - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA DONNAREGINA
Via Settembrini 79, 80139 , Napoli, Italia
Date
Il
Vernissage
14/04/2014

ore 19

Generi
presentazione
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Presso il museo Madre, sarà presentato il catalogo della I edizione di “Paleocontemporanea – Elementi di trascendenza nell’arte dall’antichità al presente”, edito da Arte’m.

Comunicato stampa

Lunedì 14 aprile alle ore 19.00, presso il museo Madre, sarà presentato il catalogo della I edizione di “Paleocontemporanea – Elementi di trascendenza nell’arte dall’antichità al presente”, edito da Arte’m. alla presenza di Maria Elena Cinquantaquattro, soprintendente per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, del decano della chiesa Luterana in Italia Holgher Milkau, del direttore dell’Osservatorio Astronomico Massimo Della Valle, del direttore delle Catacombe di Napoli don Antonio Loffredo, della direttrice del Museo di Capodimonte Linda Martino, del presidente della Fondazione Donnaregina per le Arti contemporanee Pierpaolo Forte e del direttore del museo Madre Andrea Viliani.
La mostra-evento, promossa dalla cooperativa La Paranza e dall’associazione Essearte, ha coinvolto oltre 60 artisti in 4 location diverse della città e ha permesso la promozione, lo sviluppo e la fruibilità dell’arte e favorire la contaminazione tra arte antica (PALEO) e moderna (CONTEMPORANEA). L’evento sarà anche l’occasione per consegnare al vincitore della prima edizione di Palecontemporanea Giovani, sezione giovanile della rassegna, Simone Frattini, classe 1991, autore dell'opera P.V."plus ultra", il premio di tremila euro messo a disposizione dalla nascente Fondazione San Gennaro. Durante la serata sarà, inoltre, presentato il calendario di eventi che animeranno la collina di Capodimonte fino al periodo estivo.

COS’E’ PALEOCONTEMPORANEA

Paleocontemporanea 2013 è una rassegna artistica che, per la sua prima edizione, ha scelto come tema “Elementi di trascendenza nell’arte dall’antico al presente”, ispirandosi all’Anno della Fede. La mostra, a cura di Holger Milkau, decano della Chiesa Evangelica Luterana in Italia, ha contato 60 artisti contemporanei e si è articolata in un’esposizione che ha coinvolto 4 siti prestigiosi che collegano la collina di Capodimonte alla città. In ognuno dei quattro siti coinvolti è stata evidente la contaminazione contemporanea che ha permesso agli artisti di porsi in contrasto e, nello stesso tempo, in dialogo con la storia e l’arte del passato, offrendo al visitatore una panoramica artistica simultanea inconsueta tra opere antiche e contemporanee, seguendo il filo conduttore della trascendenza.

I LUOGHI DI PALEOCONTEMPORANEA

Il principale nucleo espositivo è stato quello delle Catacombe di San Gennaro, degli ipogei soprastanti e della Basilica di San Gennaro extramoenia, che hanno ospitato più di cinquanta artisti tra pittori, scultori, fotografi e multimediali.
Il Museo di Capodimonte si è inserito nel percorso della rassegna “Paleocontemporanea” mettendo a confronto, per l'occasione, gli oggetti d'arte collezionati dal Cardinale Stefano Borgia alla fine del Settecento con l'opera site-specific dell'artista Nino Longobardi “Due dei sette nani e altre storie”, secondo una tradizione ormai consolidata.
Il Museo Archeologico e il Servizio Educativo hanno accolto con enorme favore la possibilità di collaborare a un’iniziativa che coinvolge in un progetto unitario più entità prestigiose. Lo hanno fatto sia offrendo un percorso tematico, breve, ma denso e significativo, sui reperti dai larari dell’area vesuviana, sia ospitando ancora una volta un artista – in questo caso Gerardo Di Fiore – interessato a riflettere e inventare partendo delle cospicue e magnifiche tracce del nostro patrimonio di antichità.
L’Osservatorio Astronomico di Capodimonte si è inserito nel circuito espositivo mettendo a disposizione i suoi spazi per una rassegna dedicata alla video arte e per ospitare la mostra dei dieci finalisti del concorso Paleocontemporanea.
Non ultimo per importanza, il contributo dell'Aeroporto di Capodichino che ha ospitato nei suoi spazi il monolite simbolo della rassegna e l'opera “One” di Christian Leperino.