Out of Disorder

Informazioni Evento

Luogo
ANTONIO COLOMBO ARTE CONTEMPORANEA
Via Solferino, 44 20121 , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì - venerdì, 10.00 / 13.00 e 15.00 / 19.00 – sabato 15.00 / 19.00

Vernissage
01/12/2022

ore 18

Generi
arte contemporanea, collettiva

Antonio Colombo è lieto di presentare Out of Disorder la nuova mostra che esplora le attuali tendenze del muralismo astratto, con tre dei suoi più importanti interpreti.

Comunicato stampa

Antonio Colombo è lieto di presentare Out of Disorder la nuova mostra che esplora le attuali tendenze del muralismo astratto, con tre dei suoi più importanti interpreti, internazionalmente noti: l’italiano 108 (alla sua quinta mostra in galleria), l’olandese Erosie e il francese Eltono.

Al critico Vittorio Parisi, specialista di arte urbana e muralismo contemporaneo, è stato affidato il compito di parlare di questa mostra.

“Uscire dal caos senza cancellare il caos”: con questa frase Gilles Deleuze affrontava la questione della pittura astratta, sottolineandone la capacità di trasformare il caos in cosmo, senza tuttavia che il secondo finisca per rinnegare il primo. La grande pittura astratta è a tutti gli effetti un modo per costringere il disordine entro una forma, producendo immagini che non somigliano a niente ma che, proprio per questo, hanno la vocazione dell’universalità. Intraprendendo questo cammino, il pittore deve paradossalmente cedere una parte del controllo che esercita sulla materia, affinché possa scortare quest’ultima fuori dal disordine del mondo. Questa momentanea perdita di controllo è alla base del lavoro di tre grandi interpreti del muralismo astratto come 108, Eltono e Erosie.
Partendo da un background comune – quello del writing – e attraverso tre approcci pittorici molto diversi, gli artisti producono forme con l’obiettivo di ricondurre il caos del reale a un ordine inedito: grafico, fitto di segni che simulano lettere e pittogrammi, nel caso di Erosie; geometrico, frutto di un processo creativo in parte esternalizzato e aleatorio, nel caso di Eltono; mistico, abitato da forme irregolari e spettrali, in quello di 108. Che ciò avvenga entro i limiti di un muro, di una tela o di un foglio, non cambia il principio che governa i lavori in mostra, e che è quello di tutta la grande arte astratta: al confine, sottilissimo, tra caos e cosmo, comincia il regno della pura forma.

Inaugurazione giovedì 1 Dicembre dalle ore 18.00 alle ore 20.30
La mostra resterà aperta fino al 4 Febbraio 2023.
martedì - venerdì, 10.00 / 13.00 e 15.00 / 19.00 – sabato 15.00 / 19.00

108 (Guido Bisagni) è nato ad Alessandria nel 1978.
Storico esponente della scena italiana dell’arte urbana, laureato in disegno Industriale presso il Politecnico di Milano, è considerato uno dei primi e maggiori esponenti del post-graffitismo astratto a livello nazionale ed europeo.
Si avvicina al mondo dei graffiti all’età di tredici anni, accedendovi dalla cultura punk-rock e dalla pratica dello skateboard. Alla fine degli anni novanta, influenzato dal superamento dell’idea comune di graffiti operata dal mondo transalpino, abbandona il lettering tradizionale per dedicarsi a formule espressive più distintive e caratterizzanti, grazie ad una combinazione di interessi nelle filosofie orientali e nella geometria. Segni, simboli, materializzazioni astratte dalle sembianze organiche compongono il suo nuovo immaginario poetico e spirituale, nel cui concepimento subentrano contaminazioni di fonti differenti, dall’astrattismo delle avanguardie storiche alla causalità dadaista, dalla numerologia alla pittura primitiva.
Oltre al muralismo si cimenta anche con sculture, suoni, dipinti e installazioni in decine di mostre personali e collettive, nazionali e internazionali, in musei e gallerie, oltre che in numerosi festival di Street Art, tra Parigi e Mosca, Londra e Lione, Madrid e Lugano, Buenos Aires, Roma e Valencia. Tra queste assumono particolare risalto le partecipazioni alla fondamentale “Nusing” di Parigi (2004), la prima grande esposizione sul post-graffitismo europeo, e nel 2007 alla 52esima Biennale di Venezia. Ha esposto alla Galleria Colombo nel 2015, 2016, 2017 e 2019.

Eltono è nato a Parigi, in Francia, nel 1975.
Ha lavorato a Madrid per undici anni, poi a Pechino per quattro anni e ora vive nel sud della Francia. Flâneur, camminatore ostinato e osservatore cronico, da anni Eltono utilizza lo spazio pubblico come supporto, studio e fonte di ispirazione. La sua sensibilità per ciò che accade intorno a lui e la sua conoscenza della natura della strada - i suoi capricci e la sua imprevedibilità - sono i suoi strumenti principali quando crea le sue opere.
Ha lavorato nelle strade di oltre novanta città e ha esposto le sue opere in molte gallerie e musei di fama mondiale, tra cui la Tate Modern, la Somerset House, la Fundacion Miro e l'Artium Museum. Negli ultimi quindici anni, lo sviluppo del lavoro di Eltono nelle gallerie si è concentrato sulla ricerca di soluzioni per affrontare i problemi legati all'esposizione di arte pubblica in spazi interni privati.
L'entusiasmo di Eltono per la casualità e il suo desiderio di porre limiti e vincoli al suo processo artistico lo hanno portato a sviluppare diversi progetti che ruotano attorno all'elemento del caso. La sua originale esplorazione dell'arte creativa è arrivata a definire il suo lavoro negli ultimi 10 anni. Prima di intraprendere un nuovo progetto, Eltono dedica del tempo a scrivere regole e definire parametri per ogni fase del processo. Questo assicura che, nonostante l'incognita, il risultato finale sarà armonioso. Questi limiti autoimposti contribuiscono a spronarlo come artista, permettendogli allo stesso tempo l'opportunità unica di essere spettatore del suo processo creativo. Il risultato finale è una sorpresa per tutti, anche per lui.

Erosie (Jeroen Heeman) è nato a Roosendaal in Olanda, nel 1976
Dalla metà degli anni '90 Erosie è attivo sia in strada che negli spazi di gallerie e musei. Dalla pittura di murales in Francia, Italia, Giappone, Regno Unito e Germania alle esposizioni museali a Bonn, Eindhoven, Bruxelles e alle numerose mostre in galleria in tutta Europa.
La pratica di Jeroen trae origine dalla fluidità e dal processo irrequieto del lettering dei graffiti. Questa disciplina - in cui linee, lettere e forme si evolvono gradualmente e quasi impercettibilmente verso risultati imprevedibili - è stata al centro della sua produzione e lascia un segno unico in tutto il suo lavoro. Le sue tele, i suoi disegni e i suoi collage appaiono come un istante di pausa in una dinamica irrequieta, una continua trasformazione e sovrapposizione di forme, linee e texture.
Il lavoro di Jeroen Erosie riflette un percorso poetico fatto di forme arrotondate e linee geometriche, un linguaggio che si rifà tanto ai paesaggi naturali delle sue interminabili passeggiate in bicicletta quanto all’osservazione delle architetture degli spazi dimenticati e dei simboli culturali della città. A livello più subliminale, questa ricerca riflette il bisogno di tradurre visivamente i suoi processi di pensiero personali attraverso un approccio iterativo, quasi alla ricerca di un vocabolario ideografico personale. Un equilibrio raro, dove gesti molto fisici e intuitivi si mescolano a un processo estremamente metodico di creazione, reinterpretazione e ricerca incessante.

Vittorio Parisi (Bari, 1986) è ricercatore, critico d'arte e curatore. Attualmente ricopre la carica di direttore degli studi e della ricerca presso la Villa Arson a Nizza. Ha conseguito un dottorato di ricerca in estetica all’Université Panthéon-Sorbonne di Parigi, dove ha insegnato dal 2015 al 2019. Autore di numerosi articoli e saggi pubblicati su cataloghi e riviste internazionali, i suoi studi indagano il rapporto tra il graffiti writing, la street art e i non-luoghi urbani.