Oriana Persico – Udatinos. Sensibili all’acqua

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE
Lungadige Porta Vittoria, 9 , Verona, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso alle 17.30)

Vernissage
11/10/2025

ore 10.30

Artisti
Oriana Persico
Generi
arte contemporanea

Una piantina artificiale che si illumina, suona e respira grazie ai dati generati sul fiume Adige. Un organismo fragile e sensibile, capace di vivere solo se la comunità lo alimenta con cura. È Udatinos – Sensibili all’acqua, l’installazione datapoietica e partecipativa dell’artista e ricercatrice Oriana Persico, da un anno in residenza artistica a Verona.

Comunicato stampa

Una piantina artificiale che si illumina, suona e respira grazie ai dati generati sul fiume Adige. Un organismo fragile e sensibile, capace di vivere solo se la comunità lo alimenta con cura. È Udatinos – Sensibili all’acqua, l’installazione datapoietica e partecipativa dell’artista e ricercatrice Oriana Persico, da un anno in residenza artistica a Verona, i cui risultati verranno presentati, in occasione di ArtVerona 2025, sabato 11 ottobre alle ore 10.30 nell’atrio del Museo di Storia Naturale di Verona.

Qui l’opera realizzata a compimento del percorso di ricerca resterà esposta fino al 30 ottobre 2025 grazie alla collaborazione con i Musei Civici di Verona - Museo di Storia Naturale, a conclusione del programma culturale Panta Rei promosso da settembre dello scorso anno da Fondazione Cariverona, a cura di Urbs Picta e in collaborazione con Veronafiere S.p.A. – ArtVerona, Museo del Contemporaneo dell’Università di Verona, Accademia di Belle Arti statale di Verona, Conservatorio di Verona “Evaristo Felice Dall’Abaco”, DiplomArt – Bridge Film Festival, HER: She Loves Data.

Udatinos, infatti, è frutto di un processo radicalmente collaborativo che ha coinvolto la città sin dalle fasi iniziali del progetto. La residenza, arricchita da momenti collettivi sulle rive dell’Adige, ha visto la partecipazione dell’artista Stella Saladino, del Fablab Palermo e dell’Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva. Ora la “piantina” è pronta per svelarsi al pubblico: prodotta da HER: She Loves Data, educational.city e HI-Storia, Udatinos è un organismo cibernetico che assume le sembianze di specie vegetali del territorio - che l’artista definisce “agenti datapoietici” - capace di generare luci e suoni grazie ai dati correlati al benessere dell’acqua del fiume Adige e in grado di vivere solo se alimentata dalla comunità.

Sviluppata tra settembre 2024 e ottobre 2025, seguendo il ciclo naturale delle stagioni - dalla semina al raccolto - come metafora della crescita e della cura, ha visto studenti, docenti, associazioni ambientaliste e cittadini partecipare a workshop, attività, esplorazioni e laboratori, con una particolare attenzione alle nuove generazioni attraverso percorsi formativi e PCTO. Muniti di sensori e tecnologie digitali, i partecipanti hanno raccolto dati sulla qualità dell’acqua dell’Adige, dando vita a una comunità di Custodi dell’Acqua, protagonisti di un processo che unisce arte, scienza e pensiero ecologico.

In particolar modo hanno giocato un ruolo fondamentale i giovani cittadini veronesi, a partire dalla classe quarta nell’a.s. 2024-2025 dell’indirizzo “Gestione acque e risanamento ambientale” dell’Istituto Professionale Ferraris Fermi di Verona, guidata dalla docente di microbiologia applicata Vera Papuzza, insieme ad alcune studentesse dell’Università degli Studi di Verona del dipartimento di Biotecnologie, Beni Culturali e Storia delle Arti. Il loro compito non è stato soltanto prendersi cura della pianta, ma diventare veri e propri mediatori di conoscenza tra l’opera e la città. Attraverso una serie di workshop gli studenti hanno, infatti, appreso la storia dell’Adige, il codice informatico dell’opera e la modalità di generazione di dati al fiume, rituale datapoietico che costituisce il cuore stesso del progetto. Grazie al coinvolgimento delle scuole e dell’università voluto dall’artista stessa, l’opera si nutre così dello sguardo delle nuove generazioni, chiamate a custodire e trasmettere saperi, intrecciando scienza, arte e comunità.

Le fasi del progetto

La prima fase è stata, dunque, la semina, ovvero la Datageneration, che ha previsto la registrazione delle informazioni da parte di tre Custodi dell’Acqua, attraverso web-app e un diario cartaceo, in due sessioni: una gita in gommone lungo l’Adige insieme all’ecologo di Legambiente Alessandro Pezzo e lo staff di Adige Rafting, e successivamente, in occasione della Giornata mondiale della biodiversità, con i giovani custodi impegnati nella loro prima esperienza di mediatori verso la cittadinanza, guidando gruppi alla scoperta della biodiversità fluviale di nuovo insieme ad Alessandro Pezzo.

Seconda fase del processo, poi, la piantumazione e la raccolta. Udatinos acquista un corpo, si illumina e suona per dare voce al fiume Adige. Da questo momento in poi la vita del giovane organismo cibernetico dipende dal territorio che lo ospita e dalle relazioni che con esso riuscirà a stabilire. La sua prima casa è il Museo di Storia Naturale di Verona, ma l’opera continuerà a vivere in città. Successivamente sarà, infatti, collocata al Dipartimento di Informatica dell’Università di Verona, dove studenti e docenti ne seguiranno l’evoluzione. Ad oggi Udatinos ha già ispirato due tesi di laurea.

Inoltre, durante ArtVerona 2025 sarà attivato un programma di visite guidate e laboratori, in cui cittadini e studenti potranno partecipare a nuove sessioni di datageneration sulle rive dell’Adige, raccogliendo le informazioni necessarie a mantenere in vita l’opera.

La mostra

L’allestimento di Udatinos – Sensibili all’acqua nell’atrio del Museo Civico di Storia Naturale si presenta come un vero e proprio orto botanico datapoietico. Al posto delle piante reali, tre fusti artificiali di Reynoutria Japonica di altezze diverse su basi in cemento, compongono il nucleo dell’opera, illuminandosi e generando suoni che permettono ai fruitori di comprendere lo stato di benessere dell’acqua grazie ai comportamenti espressivi dell’opera. Alla base un rizoma tecnologico custodito in un cilindro di vetro espone la scheda madre, cuore pulsante del sistema, insieme ai sensori che consentono la datageneration sul fiume, raccontando il processo che alimenta l’opera. Completa l’allestimento una fontana di dati digitale, che restituisce in tempo reale i flussi registrati dal fiume, e un’infografica stampata su telo nautico che descrive l’anatomia e la tassonomia dell’organismo cibernetico.

Udatinos riprende e rinnova a Verona l’esperienza avviata da Oriana Persico a Palermo presso l’Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva (2020–2021), in un’ottica di rete nazionale delle città fluviali, con alcune novità. La prima riguarda il ciclo di vita che segue quello della vita della pianta - dal letto di semina, alla piantumazione, al raccolto - mentre la seconda novità è la scelta stessa della tipologia di pianta. Se a Palermo la selezione era stata fatta da artisti, a Verona la scelta è derivata da un processo partecipativo che ha coinvolto la città e i Custodi dell’Acqua. La Reynoutria japonica, specie invasiva e resiliente, capace di resistere e adattarsi anche in contesti ostili, offre un’immagine potente della forza della natura e della necessità di una cura condivisa. Come un organismo vivente, infatti, l’opera si spegne se non riceve i dati generati dalla comunità.

L’artista

Oriana Persico, cyberecologista e artista, dalla fine del 2006 si unisce a Salvatore Iaconesi, artista, compagno e simbionte della sua vita, scomparso il 18 luglio 2022, formando il duo internazionale AOS - Art is Open Source. Insieme realizzano opere e performance che esplorano la relazione fra esseri umani, tecnologia e dati esposte in tutto il mondo, contribuendo regolarmente alla comunità scientifica con l'insegnamento, la pubblicazione di articoli, la partecipazione a convegni e conferenze. Nel 2013 fondano il centro di ricerca HER, sperimentando format di collaborazione arte/scienza in cui i dati e la computazione sono fenomeni culturali, psicologici, sociali ed esistenziali che ci rendono sensibili alla complessità. Alla direzione di HER dalla morte del compagno, Oriana Persico porta avanti l'attività artistica e di ricerca basata sui concetti di “Datapoiesi” e “Nuovo Abitare”: un movimento della pratica, del pensiero e dell'immaginazione per imparare a riunirsi intorno ai dati disegnando nuovi ruoli sociali e nuovi rituali dedicati al benessere e alla coesione sociale dei nostri ecosistemi. La sua ultima opera PneumOS. La conoscenza dell’Aria è Open Source è esposta presso il Padiglione Italia di Expo 2025.