Omaggio a Carlo Maratti | De arte pingendi
Due mostre.
Comunicato stampa
In occasione del quarto centenario della nascita del celebre pittore Carlo Maratti (1625–1713), uno dei più importanti protagonisti del tardo ‘600 romano, la Fondazione Roma è lieta di ospitare presso il Museo del Corso-Polo museale, negli spazi espositivi di Palazzo Sciarra Colonna, la mostra “Omaggio a Carlo Maratti”, dal 21 novembre 2025 al 12 aprile 2026.
L’esposizione, a cura di Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, presenta circa 40 dipinti tra cui spicca il “Ritratto di Gaspare Marcaccioni”, capolavoro da anni custodito all’estero e recentemente rientrato in Italia grazie all’impegno e alla sensibilità della Fondazione Roma per la salvaguardia del patrimonio artistico nazionale.
Una selezione di opere facenti parte della Collezione permanente della Fondazione Roma, sono messe in relazione con alcuni dipinti dell’artista, provenienti da prestigiose collezioni nazionali e internazionali che, insieme, restituiscono al pubblico una visione complessiva dei nuclei principali della produzione marattesca: i ritratti, i soggetti sacri e i soggetti arcadici.
A ingresso gratuito, la mostra offre ai visitatori di Palazzo Sciarra Colonna l’occasione per approfondire le qualità artistiche di Carlo Maratti e l’impatto delle sue opere sulle successive generazioni di maestri ed emuli.
Apre al pubblico il 21 novembre, negli spazi dell’Archivio Storico della Fondazione Roma (Palazzo Sciarra Colonna) la mostra “De arte pingendi. La pittura nelle carte del Monte di Pietà di Roma”, che si propone di ricostruire e documentare il rapporto significativo tra il Monte di Pietà e l’arte in generale – soprattutto pittorica -, sia sotto forma di commissioni dirette da parte dell’antica istituzione romana, sia come parte integrante del patrimonio artistico e devozionale. Oltre ai documenti presenti nel fondo archivistico del Monte di Pietà ed in quello della Cassa di Risparmio di Roma, la mostra presenta due prestiti rilevanti: il “Trattato sulla pittura” di Leonardo da Vinci del 1540, proveniente dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, e la “Lettera di Baldassarre Castiglione a Papa Leone X”, in collaborazione con Raffaello, del 1519, proveniente dall’Archivio di Stato di Mantova, una delle testimonianze più importanti del Rinascimento italiano.
La mostra è aperta al pubblico con ingresso gratuito.