Oltredove

Informazioni Evento

Luogo
SECONDOME
Via Giovanni da Castel Bolognese 81 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dalle 10,00 alle 19,00

Vernissage
10/10/2014

ore 18

Generi
design

Secondome presenta Oltredove una collezione di oggetti di DWA Interior Architecture.

Comunicato stampa

Oltre il tempo, dove puoi vedere le stelle.
Un progetto di DWA (Alberto Artesani, Frederik De Wachter) e Alessandro Costariol
per la Galleria SECONDOME.

SECONDOME inaugura OLTREDOVE, una mostra nata da un progetto di DWA (Alberto Artesani, Frederik De Wachter) e Alessandro Costariol. SECONDOME presenta una collezione di oggetti, in edizione limitata, pensati per un luogo lontano, senza tecnologia. Oggetti sospesi nel tempo, che sembrano provenire da un futuro remoto, come dei reperti archeologici. Alcuni di essi preservano delle memorie, come se fossero testimoni di un evento che ancora deve accadere e che sembra segnare un cambiamento radicale. Altri sembrano avere una funzione, ricordano in parte oggetti dalle forme già assimilate, ma con delle incongruenze meccaniche che li rende totalmente estranei.
La mostra prevede un tappeto fatto a mano e degli utensili vari, oltre ad un'installazione con una re-interpretazione delle 14 tavole dell’Apocalisse disegnate da Albert Dürer.
Un tappeto in mezzo alla strada. Se ne sta lì, adagiato sull’asfalto, come se non dovesse passare nessuno. Sul tappeto c’è un grande fagotto di tela. Sembra pesante, carico di oggetti. Ti guardi attorno. Non un’anima, una macchina, un passante. Ti avvicini, timidamente.
Il telo è logoro, ingrigito dal tempo. Gli angoli sono stati annodati con cura. Nessuna scritta, nessuna etichetta. Sotto i tuoi piedi, un manto soffice, immacolato. Blu come una notte d’estate. Per un attimo ti sembra di calpestare il cielo. Scruti rapidamente la strada. Tutto tace. Sciogli i nodi, ti siedi.
Quel tappeto racconta delle storie. Se guardi bene, riesci ancora a sentirle. Come un arazzo sfuggito alle rovine dei giorni, ti parla di memorie arcane, lontanissime. Di cose che sapevi e hai dimenticato. Di fughe dal caos, di cadute, di rinascite. Di astri, fuochi, silenzi. Di un altro mondo, di un altro tempo. Come quel sacco pieno, che adesso ti chiama. Chiudi gli occhi, allunghi la mano.
La memoria gioca brutti scherzi. Ti sembra di tornare bambino, quando gli oggetti erano entità misteriose e per fare una bacchetta magica bastava un bastoncino di caramella. Un telescopio che forse non è un telescopio, ma una torcia perpetua. Una fascia ricurva con due lunghi tagli nel mezzo. Che sia un paio di occhiali? Li provi, sorridi. Forse, ti dici, è così che bisogna guardare le cose. Due dischi muti, traforati. Se li punti contro il cielo, vedi una miriade di stelle. Potrebbero essere setacci, ma anche planisferi. E poi. Strani arnesi senza libretto di istruzioni. Oggetti che diresti di avere già visto, ma non così, non tutti insieme. Sapienti assemblaggi di valvole, calotte, eliche, trombe, pistoni. Misteriosi alambicchi senza una funzione apparente. Forse un giorno potranno servire. A catturare l’ombra di una persona amata. A distillare le lacrime per farne un profumo. A macinare gli odori per riuscire a mangiarseli. Forse, un giorno.
Sul fondo del sacco c’è un foglio di carta arrotolato. Speravi in un messaggio, e invece. Le stesse linee sinuose, gli stessi simboli opalescenti su cui sei seduto. La mappa di un altro tempo. In lontananza senti il rumore di una macchina. Come un nomade in una landa desolata, fai il tuo fagotto prima che sia troppo tardi. Hai ancora su gli occhiali. C’è ancora molto da vedere.

LE OPERE
od 01od 02 [ setacci ]
I due vassoi perforati in metallo nero cromato hanno probabilmente lo scopo di raccogliere e setacciare. La disposizione dei fori riproduce la posizione delle stelle dell’emisfero meridionale e settentrionale.
Auto produzione Metallo nero cromato, corda Dimensioni: diametro 60 cm
od 03od 07 [ attrezzi ]
Anche gli utensili/vasi sono blu. In questo caso il colore ha lo scopo di rendere gli oggetti più astratti ed eterei. La sezione inferiore è fatta di ceramica laccata, mentre la parte superiore in legno smaltato è un assemblaggio di componenti meccaniche vagamente riconoscibili.
L’unione deliberatamente contraddittoria di viti, maniglie, imbuti e tubi, immagina per ciascuno di questi oggetti una funzione sconosciuta. L’ambiguità temporale del progetto nell’insieme fa percepire l’oggetto come un reperto archeologico di un futuro remoto.
E’ un mondo nuovo, nato dalle ceneri di un evento epico, di cui sia il tappeto che i disegni sono testimoni.
Auto produzione Ceramica, legno smaltato Dimensioni: diametro 22cm, h 30/35/40cm
od 08 [ occhiali ]
Gli occhiali da sole sono una reinterpretazione degli oggetti usati nel passato dagli Eschimesi per proteggersi gli occhi dai venti polari e dalla rifrazione della luce sul panorama circostante.
Sono anche una citazione dal film “Liza—La Cagna”, in cui la protagonista li usa per proteggersi gli occhi dal sole.
Poliuretano laccato, corda Dimensioni 18 x 5 cm
od 09 [ il libro dei pannelli della rivelazione ]
Le illustrazioni sono una reinterpretazione delle incisioni su legno di Albrecht Dürer, realizzate nel 1498 per illustrare il libro della Rivelazione di San Giovanni. L’opera è divisa in scene dalla I alla XIV che tracciano la storia straordinariamente visionaria scritta da San Giovanni durante il suo esilio sull’isola di Patmos in Grecia.
La scena III rappresenta i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse, la scena X San Michele che combatte il mostro con sette teste, dieci corna e sette diademi. La stessa bestia si trova anche nella scena IX, che è la stessa raffigurata sul tappeto e il punto di partenza dell’intero progetto.
Edizione limitata Senza cornice Dimensioni: cm 23x42 l’uno
od10 [tappeto]
Il tappeto, realizzato a mano in India e prodotto da NODUS, rappresenta la nona scena in cui una donna da alla luce un bambino mentre la bestia cerca di divorarlo. Dio e i suoi angeli salvano il bambino che è destinato a regnare sul nuovo mondo. La donna tuttavia fugge nel deserto, dove Dio le ha preparato un rifugio e tutto il necessario per sopravvivere mille duecentosessanta giorni.
Il colore blu è stato scelto perché è spesso usato nei disegni e nelle miniature medievali per rappresentare il male: blu come la notte, l’oscurità.
Prodotto in India da NODUS Annodato a mano con 100 fili di pura viscosa Dimensioni: 120x210 cm
od 11 [ attrezzi ]
Le stesse contraddizioni funzionali si riscontrano negli attrezzi. Le maniglie e le parti metalliche sono interscambiabili.
Possiamo immaginarli come oggetti per tagliare o raccogliere, tuttavia, anche in questo caso, la reale funzione è completamente sconosciuta.
Auto produzione Metallo nero cromato, legno laccato Dimensioni: circa 35x20 cm l’uno
od 12 [ torce telescopica ]
In metallo cromato, hanno la peculiarità di essere telescopiche, come se potessi riuscire a guardare le stelle attraverso di loro.
Auto produzione Metallo nero cromato Dimensioni: d. 5 cm h. 50 cm
od 13 [ video ]
The video è stato realizzato editando scene tratte da due film e un video musicale.
Il primo film si chiama “La possibilité d’une île” (Possibilità di un’isola) ed è diretto da Michel Houllebecq, uno scrittore francese divenuto famoso per il suo romanzo intitolato “Le particelle elementari”. E’ la storia di un uomo clonato nel presente e replicato all’infinito, finchè decide di lasciare la caverna che usa come nascondiglio e cercare l’ultimo clone rimasto sulla terra oltre sé stesso. Scopre un mondo ora inospitale e desolato.
Il secondo film, “Liza -la Cagna” di Marco Ferreri del 1972 con Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve. E’ la storia di Guido, un pittore e fumettista, che decide di lasciare Parigi e rifugiarsi su un’isola deserta nell’arcipelago Lavezzi nel sud della Corsica. Un giorno una donna (Liza) arriva sull’isola e si innamora perdutamente di Guido. Nella sua follia decide di uccidere il cane di Guido, Melampo, per prenderne il posto.
Il terzo frammento è un video musicale prodotto nei primi anni novanta da Philip Virus per il musicista tedesco Alec Empire. Ci sono due uomini nudi, simili a uomini preistorici, che escono da una foresta percorrendo un sentiero sterrato, raggiungendo infine Berlino in treno, dove si mischiano con la folla.
Questi tre video hanno in comune il fatto che i personaggi vivono, chi per scelta, chi per necessità, in una condizione di vita estrema, quasi al limite della sopravvivenza.
Durata 7’45”

I DESIGNERS
DWA è uno studio di architettura con sede a Milano, fondato da Alberto Artesani e dal belga Frederik De Wachter. Entrambi hanno un background come interior designers per i maggiori uffici di Milano. DWA ha una grande esperienza nel progettare e realizzare interni, stand, negozi, mostre, vetrine e allestimenti di eventi per privati e aziende..
Tra queste diverse case di moda come Gianfranco Ferrè, Ermenegildo Zegna, Agnona, Tod’s Group, Valentino. Oggetti disegnati da Alberto Artesani sono stati presentati durante la Settimana del Design di Milano nello spazio Spazio Opos, Galleria Luisa Delle Piane, Spazio Consolo, Galleria Internos e in mostre come ‘Table for Two’ nella Galerie Sofie Lachaert in Belgium e ‘Design For Future’ a Olhao, Portugal. I sui lavori sono stati pubblicati in giornali come Domus, Wallpaper, Abitare, Ottagono e Case da Abitare.

Alessandro Costariol, è un graphic designer, e art director. Si concentra principalmente su disegno e sviluppo di identità visuali e lavora tra Roma e Milano. Si è laureato in Design Industriale e ha avviato la sua attività nel 2001. Designer pubblicato nell’ ADI Design Index 2008, è stato nominato per la XXII edizione del premio Compasso d’Oro. Il suo lavoro è stato pubblicato anche su Wallpaper * (UK), New Graphic (Cina), Etapes (Francia), Kak (Russia). Vincitore nel 2010 dell’ European Design Awards, ha recentemente tenuto una conferenza alla Bern University Arts durante un ciclo di incontri con type design.

ABOUT THE GALLERY
La Galleria Secondome è uno spazio per il design che si concentra su designer emergenti e progetti innovativi a livello internazionale. La galleria dedica i suoi spazi espositivi ai propri oggetti di design; ogni pezzo, parte di una collezione o in edizione limitata, si esprime meglio delle parole attraverso la propria intrinseca natura di opera in contrasto con la materia. I lavori sono prevalentemente realizzati a mano, per onorare la maestria e l’esperienza dell’artigianato contemporaneo, che contemporaneamente riflette i valori tradizionali del design e distrugge lo stampo degli oggetti d’arte senza vita.
Più di una semplice galleria, da aprile 2008 Secondome Edizioni è diventato un brand, con la sua collezione di oggetti di design, lavorando fianco a fianco con i propri designers. Enfatizzando l’essere un brand Made in Italy, la maggior parte dei nostri oggetti è realizzata a mano in Italia.
Claudia Pignatale, Fondatore e Direttore Creativo della Secondome, porta avanti in modo dinamico la sua passione per l’arte e il design dal 2008. Collabora attivamente con giovani designer internazionali sotto i 40 anni, insieme ad una costante ricerca e scoperta di nuovi talenti ed artisti emergenti da lanciare. La mission di Claudia è quella di trasformare la galleria Secondome e la Secondome Edizioni in un polo di attrazione e in un punto di riferimento per i designers, in Italia e all’estero, attraverso la partecipazione a fiere internazionali del design. Scegliendo come sede il pittoresco quartiere Trastevere, Claudia ha voluto sottolineare la sua volontà di far tornare Roma sulla cartina del design internazionale ed esportare il design e l’esperienza artigianale italiana nel mondo, attraverso le sue collezioni.