Olivieri | Turcato | Mannucci | Luce – Colore – Materia

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA SPAZIA
Via Dell'inferno 5, Bologna, Italia
Date
Dal al
Vernissage
23/10/2021

ore 18

Artisti
Giulio Turcato, Edgardo Mannucci, Claudio Olivieri
Generi
arte contemporanea
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Una mostra collettiva che concentra la sua indagine sui punti cardine della produzione artistica di Olivieri, Turcato e Mannucci.

Comunicato stampa

Sabato 23 ottobre alle 18:00 Galleria Spazia inaugurerà una mostra collettiva che concentra la sua indagine sui punti cardine della produzione artistica di Olivieri, Turcato e Mannucci: la luce, il colore e la materia.
Il colore mentale di Claudio Olivieri, in cui gli strati delle pennellate e la tessitura cromatica si riassorbono in una forma perfettamente unitaria ed omogenea tramite la progressiva stratificazione delle stesure del colore, stratificazione che nasce dalla ricerca del colore nelle sue molteplici vibrazioni e ombre e che produce una vera e propria trasformazione del colore stesso. L’opera di Olivieri non presenta tracce del passaggio di un soggetto, il corpo della pittura si esibisce senza pelle, senza le rughe di una storia su cui esercitare un’indagine genetica.
Nel caso delle opere di Turcato, invece, la struttura non viene riprodotta dalla vernice sul mezzo, ma fornita direttamente dal medium pittorico, rivelando così la materia nella sua essenzialità. Gli artisti nel corso dei secoli hanno lavorato duramente per eliminare i segni delle pennellate e coprirne il supporto: Turcato, al contrario, mostra ed ostenta la materialità del supporto pittorico. L’artista lavora, infatti, combinando una ricerca sul colore, il colore dello spazio, e sulla natura materica della superficie stessa: la gommapiuma che rimanda ad un senso di morbidezza, le sabbie cangianti che rivelano la ruvidità della loro natura, i dollari, i crateri-bruciature di sigaretta.
Infine, con Edgardo Mannucci, giungiamo ad una sinestesia delle tre istanze che danno il titolo a questa mostra: la luce, quella che filtra attraverso i vetri di Murano e attraverso la spazialità delle sculture; il colore, derivante dell’ossidazione naturale della materia nel corso del tempo (rame, ottone o bronzo) e la materia, creata dalla forza dei metalli sottoposti al fuoco della fiamma ossidrica, creando forme del tutto originali, suggerite da processi fisici e chimici, ma governate nell’equilibrio dei ritmi compositivi.