Oh Be A Fine Girl, Kiss Me!

Informazioni Evento

Luogo
SANFERMOSETTE
via San Fermo 7, Brera, Milano, Italia
Date
Dal al

12.00 – 20.00

Vernissage
04/04/2018

ore 18

Contatti
Email: valentina@eigenart.it
Curatori
Annalisa Rosso, Valentina Romen
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Corpi celesti nel gioiello contemporaneo.

Comunicato stampa

L’Harvard Spectral Classification Scheme, il moderno schema di classificazione spettrale delle stelle, è stato creato all’inizio del secolo scorso. Il sistema si sviluppa attraverso una serie di lettere (O, B, A, F, G, K, M), che mettono in sequenza i corpi celesti, dal più caldo al più freddo. Per ricordare questa classificazione, gli scienziati fanno ricorso alla mnemotecnica con la frase “Oh Be A Fine Girl, Kiss Me!”

I corpi celesti sono da sempre oggetto di osservazione e ispirazione per mistici, scienziati, navigatori, artisti, poeti. Possono essere vicini e familiari, oppure misteriosi, del tutto ignoti. Idealmente, generano una connessione simbolica tra l’uomo e l’universo, spesso carica di significati del tutto personali. Per questo vengono collezionati, esposti, adorati, interpretati.

Attivando un corto circuito tra le distanze – infinitamente lontano oppure accostato al corpo – otto creativi provenienti da diversi paesi e discipline si sono interrogati sulla materia celeste. Gioielleria contemporanea ma anche pittura, fotografia, design, scrittura: esercizi di avvicinamento liberi, ironici, sperimentali. Dagli equilibri orbitali di attrazione e repulsione, fino alla pioggia di meteoriti, una riflessione sul concetto di preziosità degli elementi siderali in arrivo sulla terra, con cui le curatrici proseguono un’indagine giunta alla terza edizione, dedicata alle espressioni più attuali del gioiello di ricerca.

Sharon Fitness (Nuova Zelanda), orafa

“Cambierò il mondo, una spilla alla volta”, dice. Dopo i primi esperimenti con il silicone e con i materiali dalle rievocazioni extraterrestri, oggi ha scoperto il modo di catturare meteoriti e asteroidi.

Akiko Kurihara (Sapporo), orafa

Un lavoro ironico e minimale, dalla vocazione scientifica. La collana in mostra riflette sul diametro della terra e della luna e sulla loro distanza, mettendo le cifre in proporzione:
12.756km : 3.476km : 384.400km = 11mm : 3mm : 331,5mm

Gigi Mariani (Modena), orafo

“Costellazioni come punti, segni, uniti da linee immaginarie che tracciamo e formano una sorta di mappa nel nero del cielo. Strade aperte in cui è facile muoversi ma anche perdersi”.

Alessandra Mancini (Milano), artista

Un gioco dissacrante e trasgressivo che si concentra su elementi ben noti, teatralizzandoli. La sua pittura decontestualizza e astrae soggetti comuni, mescolando alto e basso in maniera irriverente.

Yoshie Nishikawa (Sapporo), fotografa

Una ricerca dell’invisibile. L’oggetto riprodotto in fotografia non è importante in sé, ma richiede un gesto meditativo di contemplazione e l’osservazione del tempo e dell’anima.

Gabriele Scotti (Milano), regista, filmmaker, autore di testi per teatro e film

Nei suoi pensieri: una stella cadente che esercita il diritto all’autodeterminazione, ma anche i sogni sgangherati di un’unità varia che cerca soluzioni nei segni del cielo.

Studio Quetzal (Parigi), designer

Per la prima volta, i tre designer francesi si misurano con la gioielleria, declinando la loro ricerca sui materiali grezzi e la loro intensità in un incontro e scontro tra pietre e preziosi.

Hongjie Yang (Eindhoven), designer

“La perdita del mondo naturale incontaminato ci forzerà verso un ambiente artificiale”. Un monolite metallico e primordiale, alla Stanley Kubrick, rappresenta il futuro che ci attende.