Nouveaux Réalistes

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO COMUNALE D'ARTE MODERNA
Via Borgo 34, Ascona, Switzerland
Date
Dal al

Apertura al pubblico dal 25 maggio. Martedì - sabato
10.00 - 12.00 / 14.00 - 17.00 (maggio, giugno e settembre)
10.00 - 12.00 / 16.00 - 19.00 (luglio - agosto)
Domenica
10.30 - 12.30
Lunedì
chiuso
Festivi
Aperto dalle 10.30 alle 12.30 durante i seguenti giorni festivi:
Ascensione (25.05), Lunedì di Pentecoste (05.06), Corpus Domini (15.06), San Pietro e Paolo (29.06), Assunzione (15.08)
Chiuso durante i seguenti giorni festivi:
Festa nazionale (01.08)

Vernissage
24/05/2017

ore 18

Biglietti

CHF 10 Ridotto (AVS, studenti, gruppi min. 15 persone) CHF 7 Ragazzi fino a 18 anni ingresso gratuito Biglietto combinato Museo Castello San Materno e Museo Comunale d'Arte Moderna valido 3 giorni CHF 12 (intero) / CHF 8 (ridotto) Visite guidate in italiano, tedesco e francese per gruppi fino a max 25 persone (solo su prenotazione) CHF 150 + biglietto singolo ridotto per partecipante È possibile pagare in Euro

Artisti
Arman, Mimmo Rotella, Daniel Spoerri, César, Jean Tinguely
Generi
collettiva, arte moderna
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La mostra nasce da un progetto del mercante d’arte Reto a Marca e della Direttrice Mara Folini. Presenta circa 80 opere dei protagonisti del Nouveau Réalisme , con i quali a Marca ha collaborato e ha stretto amicizie di lunga durata, a partire dal suo mentore Pierre Restany fino agli artisti Arman, César, Rotella, Tinguely, de Saint Phalle, Spoerri.

Comunicato stampa

“Quando trovavo un’opera che mi convinceva la proponevo ai miei collezionisti – commenta Reto a Marca –. Oggi ho ritrovato opere che ho venduto 10, 15, 20 anni fa e le ho assemblate nel Museo di Ascona. Questa è l’idea della mostra.”

La mostra nasce da un progetto del mercante d’arte Reto a Marca e della Direttrice Mara Folini. Presenta circa 80 opere dei protagonisti del Nouveau Réalisme , con i quali a Marca ha collaborato e ha stretto amicizie di lunga durata, a partire dal suo mentore Pierre Restany fino agli artisti Arman, César, Rotella, Tinguely, de Saint Phalle, Spoerri. A testimonianza di questi incontri e momenti eccezionali la mostra offre al pubblico preziosi libri degli ospiti, conservati con cura da Reto a Marca, e ritratti fotografici degli artisti Jean Ferrero e Stefania Beretta .

Qualunque sia l’approccio con cui ogni artista-membro affronta la poetica del Nouveau Réalisme, è sempre e comunque rivolto a evidenziare il rapporto diretto e non mediato con l’oggetto che l’artista non crea ma desume dalla realtà, anch

e la più banale, e ne opera un “riutilizzo estetico”: dall’accumulo alla distruzione, dall’eliminazione alla totale fusione nel colore, dalla inclusione alla compressione, dalla fascinazione della meccanica all’esplosione, dallo strappo alla raccolta dei rifiuti, il soggetto di qualsiasi opera è sempre l’oggetto comune, a cui l’artista conferisce un ruolo da protagonista.

Gli artisti comunicano e interpretano dunque l’esistenza moderna incorniciando, inglobando, assemblando, impregnando gli oggetti, facendoli diventare unici, come nei lavori di Arman, di Klein, di Raysse e di César, oppure trasformandoli con tecniche industriali, a dimostrazione della metamorfosi dell’umanità a opera del mondo moderno, come nelle opere di Tinguely, Spoerri, Niki de Saint Phalle, così come preoccupandosi di recuperare in maniera poetica le forme più contemporanee della pubblicità, dai manifesti ai mass media, come per i decollagisti o affichistes quali Hains, Villeglé, Dufrêne, Rotella, Deschamps.

In effetti, seppure con linguaggi liberi e diversi, i Nouveaux Réalistes perseguono un intento comune e collettivo, la ricerca di un metodo di appropriazione diretta della realtà, attraverso il quale attuare, come dice Pierre Restany, " un riciclaggio poetico del reale urbano, industriale, pubblicitario ".

A cavallo tra gli anni ’50 e ’60 alcuni Nouveaux Réalistes si avvicinano al Gruppo Zero, di cui la mostra propone una decina di opere. Nato in Germania nel ’58, il movimento si contrappone al realismo e all’astrattismo, sentendo l’esigenza di fare tabula rasa della tradizione accademica e delle esperienze artistiche della generazione che li ha immediatamente preceduti, per ricominciare da zero. Fondamentali, in questa direzione, i monocromi e le pitture di fuoco di Klein, e l’introduzione di materiali extra-artistici nella costruzione delle opere, quali chiodi, tubi di Tinguely e Uecker.

A corollario della mostra viene proposta la visione di due documentari : I Nouveaux Réalistes di Claudio Tettamanti , un omaggio alla lunga attività di Reto a Marca, e L’Orchestra muta di Arman di Enrica Roffi , prodotto da TSI, che approfondisce la “filosofia degli oggetti” dell’artista.
(Mara Folini)

Artisti in mostra
Arman
Stefania Beretta
César
Gérard Deschamps
François Dufrêne
Jean Ferrero
Raymond Hains
Yves Klein
Heinz Mack
Otto Piene
Martial Raysse
Mimmo Rotella
Daniel Spoerri
Niki de Saint Phalle
Jean Tinguely
Günther Uecker
Jacques Villeglé

„Wenn ich ein Objekt fand, das mich überzeugte, schlug ich es meinen Sammlern vor – sagt Reto a Marca –. Heute habe ich Werke ausfindig gemacht, die ich vor 10, 15, 20 Jahren verkauft hatte, und die ich im Museum von Ascona nun vereint habe. Das war die Idee der Ausstellung.“

Die Ausstellung entsteht aus einem gemeinsamen Projekt des Kunsthändlers Reto a Marca und der Direktorin des Museums von Ascona Mara Folini . Es werden etwa 80 Werke der wichtigsten am Nouveau Réalisme teilnehmenden Künstler gezeigt, mit welchen Reto a Marca Handel getrieben und mit denen er langjährige Freundschaften geschlossen hat, angefangen mit deren Mentor Pierre Restany und mit den Künstlern Arman, César, Rotella, Tinguely, de Saint Phalle, Spoerri. Diese Begegnungen sind in wertvollen Gästebüchern festgehalten, die der Kunsthändler sorgfältig aufbewahrt hat und in Fotografien der Künstler Jean Ferrero und Stefania Beretta.

Welcher auch der Ansatz dieser Künstler in ihrer Auseinandersetzung mit der Poetik des Nouveau Réalisme ist, hebt er immer die direkte und nicht mittelbare Beziehung zum Objekt hervor. Ein Objekt, das nicht vom Künstler selbst geschaffen ist, sondern das er aus der Realität bezieht und auf dem er eine „ästhetische Wiederverwendung“ vornimmt: von der Akkumulation zur Zerstörung, von der Vernichtung zur kompletten Verschmelzung in der Farbe, von der Inklusion zur Kompression, von der Faszination mit der Mechanik zur Explosion, vom Entriss zur Ansammlung von Abfall, das Sujet jedes Werks bleibt immer das gewöhnliche Objekt, dem der Künstler die Hauptrolle erteilt.

Die Künstler kommunizieren und interpretieren also die moderne Existenz, indem sie die Objekte einrahmen, eingliedern, assemblieren, sie imprägnieren und einzigartig machen, wie in den Werken von Arman, Klein, Raysse und César. Andere Künstler wandeln die Objekte mit industriellen Techniken um, als ob sie die Metamorphose der Menschheit in der modernen Welt bezeugen möchten, wie in den Werken von Tinguely, Spoerri oder Niki de Saint Phalle . Weiter noch befassen sich andere mit der poetischen Rückgewinnung der zeitgenössischen Formen der Werbung, von den Plakaten zu den Massenmedien, wie die Décollagistes und Affichistes Hains, Villeglé, Dufrêne, Rotella, Deschamps.

In der Tat, auch wenn mit freien und unterschiedlichen Ausdrucksformen, verfolgen die Nouveaux Réaliste ein gemeinsames und kollektives Ziel: die Suche nach einer Methode der direkten Aneignung der Realität, durch die – wie Pierre Restany behauptet – „ eine poetische Wiederverwendung der urbanen, industriellen und werbebezogenen Realität “ stattfinden kann.

In den Jahren um 1960 nähern sich einige der Nouveaux Réalistes der Gruppe Zero, von welcher in der Ausstellung etwa zehn Werke gezeigt werden. Die 1958 in Deutschland entstandene Bewegung setzt sich dem Realismus und der Abstraktion entgegen, mit dem Bedürfnis Tabula rasa mit der akademischen Tradition und den künstlerischen Erfahrungen der vorherigen Generation zu machen, um wieder von null anzufangen. Wesentlich sind in diesem Sinne Kleins Monochrome und Feuerbilder und die Einführung nicht künstlerischer Materialien in die Erschaffung der Werke, wie die Nägel und Röhren von Tinguely und Uecker.

Die Ausstellung wird von zwei kurzen Dokumentarfilmen begleitet: Die Nouveaux Réalistes von Claudio Tettamanti, eine Hommage an Reto a Marcas langjährige Tätigkeit, und L’orchestra muta di Arman (Das stumme Orchester von Arman) von Enrica Roffi, produziert vom Fernsehen der italienischen Schweiz TSI, in welchem die „Philosophie der Objekte“ des Künstlers vertieft wird.
(Mara Folini)