Notes on drag

Informazioni Evento

Luogo
BAR.LINA
Viale dello Scalo San Lorenzo, 49, Roma, Italia
Date
Dal al

ven-sab-dom – 15.00 – 21.00.

Vernissage
31/08/2023
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Confini di performatività contemporanee a confronto

Comunicato stampa

NOTES ON “DRAG”. Confini di performatività contemporanee a confronto è una mostra collettiva di arte contemporanea, a cura di Andrea Acocella e Alberto Boncoraglio, ideata per lo spazio espositivo e centro culturale LGBTQIA+ bar.lina (Viale dello Scalo S. Lorenzo, 49), nel quartiere storico di San Lorenzo a Roma, che si svolgerà dal 31 agosto al 10 settembre 2023. L’esposizione rientra nel programma del Queer Summer Festival (31 agosto – 17 settembre), iniziativa di Ondadurto Teatro, con la direzione artistica di Karma B e Margò Paciotti. Il progetto è promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico Biennale “Estate Romana 2023-2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

La mostra - Le nozioni di identità e corpo, fondamentali nell’ottica della performatività drag contemporanea, sono oggetto di testi come Il corpo come linguaggio, di Lea Vergine, e Notes on Camp di Susan Sontag, dai quali parte la ricerca curatoriale della mostra, essendo, in questi testi, la corporeità il centro del proprio interesse; e nello specifico da Notes on Camp è tratto, ironicamente, lo spunto per il titolo della mostra. Se camp consiste anche «nell’andar contro l’inclinazione del proprio sesso» è evidente che i due concetti teorici trovino un luogo comune di riflessione critica.

In questa ottica, NOTES ON “DRAG” vuole registrare le nuove prospettive di singolarità ponendo in dialogo tra loro, nello stesso spazio, un gruppo di artisti eterogeneo per età, genere, provenienza geografica, background culturale e mezzi espressivi, ma che fanno propria la performatività come linguaggio artistico – e volendo documentare anche il “passato” contemporaneo performativo italiano che si inserisce nel contesto espositivo con una selezione di materiale documentario d’archivio.

Serena Gandini, Mattia Giuntini e Alberto Maggini si inseriscono nel contesto di mostra con tre opere realizzate appositamente.

Serena Gandini porta a NOTES ON “DRAG” la serie Self Portraits (2023), dedicata alle infinite possibilità dell’apparire, attraverso un’analisi nei confronti del travestimento. Serena opera su una serie di autoritratti, trasformati e modificati attraverso il mezzo pittorico. L’autoritratto le è congeniale per esprimere le molteplici realtà che costruisce intorno al corpo della donna. Trasportando gli oggetti della composizione da un piano puramente immaginario al reale dell’autoritratto, evidenzia l'apparenza ironica ed eccessiva che ne denuncia i difetti, ma anche concetti quali il consumismo, il culto dell’immagine.

Mattia Giuntini presenta, invece, Senza Titolo (Documentazione di rincorsa) (2023), omaggio a John Waters, in particolare a una scena di Multiple Maniacs (1970) che vede protagonisti Divine, musa del regista, e una finta aragosta gigante. L’opera mette in scena il confronto tra Klaryssa e un pettirosso riprodotto con un costume antropomorfo, e consiste in una sequenza fotografica scattata a camera fissa, che immortala il concitato dialogo tra i due protagonisti. Il pettirosso, simbolo premonitore della passione di Cristo, rappresenta l’idea di un futuro – o di una parte della propria identità – dal quale è impossibile nascondersi o fuggire, utilizzando il linguaggio ridicolo, artefatto, camp caro a Waters.

Da ultimo, Urban Pastoral (2023), opera site-specific di Alberto Maggini. L’opera mette in scena la relazione tra la pratica del travestimento e la mimetizzazione, per ottenere attraverso un processo di dis-identificazione (come descritto da J. E. Muños) una riconfigurazione dei significati culturali codificati di oggetti e persone all’interno della società contemporanea. Essendo il camp il trionfo dell’artificio e della stilizzazione, e al contempo il travestimento un atto di mimesi, l’opera vuole evidenziare il gioco di mirroring dell’uomo nella natura, operando riflessioni anche sulla separazione tra natura e cultura effettuata nel mondo occidentale, nei secoli, per giustificare il dominio umano sulle altre forme di vita organica e inorganica.

 

Bio:

Serena Gandini: Nasce a Roma nel 2001. Laureanda presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, a via Ripetta, ha partecipato a diverse mostre collettive. Nel 2019/2020 SPES CONTRA SPEM. Il viaggio per la salvezza, con due opere selezionate; nel 2020 alla mostra-concorso III Biennale dei Licei Artistici Italiani, con l’opera Scripta; nel 2022 alle VII Biennale di Viterbo Arte Contemporanea, selezionata per la partecipazione con un’opera; nello stesso anno è stata anche selezionata per la partecipazione alla Mostra Internazionale Artes – Memorie di stratificazioni – V Edizione, a Torino.

Mattia Giuntini: Nato a Pisa nel 1999, studia al CFP Bauer dove si diploma in Fotografia. Successivamente si iscrive all’Accademia di Belle arti di Brera, dove studia attualmente Comunicazione e didattica dell’arte. La sua ricerca si concentra sulla fotografia che guarda a sé stessa e indaga gli aspetti più fondanti di questo medium. Parallelamente, dal 2020 l’artista utilizza Klaryssa, il suo alter ego Drag, per esplorare le pratiche che legano l’utilizzo del corpo e le tracce che questo lascia nelle immagini e nell’audiovisivo. Dal 2021 fa parte del collettivo ComoContemporanea, gruppo che lavora all’organizzazione e alla curatela di opere, produzioni, eventi e mostre, caratterizzati da una ricerca site-specific.

 

Alberto Maggini: Nasce a Roma nel 1983. Si laurea in Biologia presso l’Università La Sapienza di Roma, con una specializzazione in botanica. La sua passione per l’arte lo porta ad affiancare gli studi scientifici a dei corsi serali di scultura, specializzandosi nel medium della ceramica. La continua voglia di sperimentare e confrontarsi con nuovi materiali lo spinge ad estendere la sua pratica anche ad altri medium: pittura, fotografia, installazione. Nel 2019 viene selezionato per intraprendere un master presso il Chelsea College of Art di Londra.