Norma Picciotto – Tracce del Tempo

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO ART&FORTE LAB - PALAZZO CA' ZANARDI
Cannaregio 4132, Venezia, Italia
Date
Dal al

dalle ore 11.00 alle ore 18.00, lunedì e martedì chiuso

Vernissage
09/11/2012

ore 18

Artisti
Norma Picciotto
Generi
fotografia, personale
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“Tracce del Tempo” è il racconto di un viaggio nel mondo, e un percorso di autoanalisi dentro la storia ed i vissuti dell’autrice, un viaggio che l’ha portata sulle tracce della Laguna di Venezia.
Luogo di acqua e di poesia , di luce e di specchi che rimandano in continuazione i contorni di antichi palazzi.

Comunicato stampa

Una tra le principali protagoniste milanesi del fotogiornalismo d’inchiesta tra gli anni Settanta e Novanta, Norma Picciotto, dal 2000 ha deciso coraggiosamente di rinnovare in modo radicale il proprio linguaggio fotografico.
Le sue opere fotografiche sono nate da un complesso ed attento montaggio digitale con stratificazioni multiple di immagini scattate in giro per il mondo e di suoi ritratti trovati nell’album di famiglia – che giustapposte e sovrapposte, mettono in gioco una duplicità e una coesistenza stratificata di realtà e tempi diversi che si confrontano, fino a creare un nuovo mondo visivo, sospeso tra passato e presente.
“Tracce del Tempo” è il racconto di un viaggio nel mondo, e un percorso di autoanalisi dentro la storia ed i vissuti dell’autrice, un viaggio che l’ha portata sulle tracce della Laguna di Venezia.
Luogo di acqua e di poesia , di luce e di specchi che rimandano in continuazione i contorni di antichi palazzi.
A suggerire un’apertura verso una dimensione onirica e poetica è sempre una bolla di sapone che, simile a una lente d’ingrandimento un po’ magica, sottolinea e incornicia i suoi ritratti, oppure fa apparire particolari di luoghi ed elementi significativi della storia ebraica, come il deserto israeliano o una Gerusalemme evocata solo attraverso alcuni dettagli.
Resa coerente da uno stile e da una poetica unitaria, la mostra propone dunque due ricerche, unite dal filo rosso della memoria. Da una parte si offre come un percorso nel vissuto dell’autrice grazie anche al recupero di immagini che la ritraggono da bambina fino all’età adulta; dall’altra è una sorta di ispirato e lirico omaggio alla cultura ebraica e Israele, terra delle sue radici.