Ninì Elia – Primo stato di avanzamento lavori 2012-2014
È irruento, talvolta, il lavoro di Elia. Questo accade in particolare quando la materia è penetrata da una teoria di chiodi, che come lame ritmano la superficie, la trascendono, la modificano, ne cambiano le conformazioni volumetriche.
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Informazioni
- Luogo: GALLERIA SPAZIOSEI
- Indirizzo: Via Sant'anna 6 - Monopoli - Puglia
- Quando: dal 08/03/2014 - al 05/04/2014
- Vernissage: 08/03/2014 ore 19
- Autori: Ninì Elia
- Generi: arte contemporanea, personale
- Orari: da martedì a sabato, dalle ore 17.30 alle 20.30
Comunicato stampa
Sabato 8 marzo 2014, alle ore 19.00, presso la Galleria SPAZIOSEI di Monopoli, via S. Anna 6, sarà inaugurata la mostra personale del maestro Ninì ELIA, a cura di Lorenzo MADARO e Mina TARANTINO.
Ninì Elia, architetto originario di Squinzano (LE), vive a Lecce, ove condivide l’impegno professionale con la ricerca artistica. Dal 2012 è direttore del MUST, Museo Storico della Città di Lecce.
Scrive in catalogo il critico d’arte Lorenzo Madaro: «È partito dall’informale, attraverso una gestualità che guardava alla storia dell’arte europea e americana del secondo Novecento
È irruento, talvolta, il lavoro di Elia. Questo accade in particolare quando la materia è penetrata da una teoria di chiodi, che come lame ritmano la superficie, la trascendono, la modificano, ne cambiano le conformazioni volumetriche. In altri casi predilige un profilo minimalista, quando l’opera è frutto esclusivamente di una modifica manuale e spontanea della lamiera arrugginita.
Nella mostra di Monopoli, l’ambiente ad aula unica di Spaziosei è stato strutturato come un’installazione unitaria composta anche dall’accostamento di opere bidimensionali. Sono i suoi Coldscapes, paesaggi di una memoria recondita, in cui la lamiera è stata abrasa e ossidata per far emergere venature e squarci talvolta sorprendenti, che riecheggiano, appunto, brani di una natura congetturata, vere e proprie ipotesi immaginarie di spazio. Si conclude così, ma solo apparentemente, un percorso senza sosta, che è poi quello dell’arte. Non si tratta di evoluzione, poiché l’arte include nel suo stesso scorrere prevede al suo interno un processo un non evolutivo ma di trascendenza, mutazione e cammino verso quello che potremmo rapidamente individuare con “altro”».
