New Vibrations / Brian Kokoska & Zack Davis

Informazioni Evento

Luogo
BRAND NEW GALLERY
Via Carlo Farini 32, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì-sabato 11.00-13.00; 14.30-19.00

Vernissage
19/03/2015

ore 19-21

Artisti
Kadar Brock, Evan Nesbit, Nicholas Pilato, Brian Kokoska, Zack Davis, Jennifer Boysen, Donna Huanca, Graham Wilson, Jeff Zilm
Generi
arte contemporanea, personale, collettiva

Brand New Gallery presenta la mostra collettiva New Vibrations, una selezione di opere di artisti provenienti dagli Stati Uniti e una doppia personale con nuovi lavori di Brian Kokoska e sculture di Zack Davis.

Comunicato stampa

New Vibrations
Jennifer Boysen / Kadar Brock / Donna Huanca / Evan Nesbit/ Nicholas Pilato / Graham Wilson / Jeff Zilm

Gli artisti in mostra combinano mezzi tradizionali e non convenzionali nelle loro opere, esplorando e riesaminando il vocabolario pittorico, aprendo narrazioni soggettive all'interno del materiale e dell’astrazione processuale.

In un continuo sovrapporsi di linguaggi, ridefinendo il concetto di forma, sfidano convenzioni pittoriche e concentrano la loro attenzione su un processo di scoperta, indagando il confine tra materia e immagine attraverso un approccio fenomenologico.

Il lavoro di Nicholas Pilato è caratterizzato da un flusso costante, che oscilla tra creazione e distruzione. Utilizzando cemento e facendo riferimento al mondo naturale e umano, il suo lavoro richiama processi come sedimentazione, erosione e degrado industriale.

I dipinti di Jennifer Boysen possono essere considerati sculture, sia per quanto riguarda la manipolazione della forma che l’utilizzo dei materiali. Le opere spesso nascono da oggetti trovati e ricoperti con tele. Attraverso sovrapposizioni di vernice, raschiatura e graffiature, l'immagine pittorica è subito ostacolata e quello che emerge è una superficie profonda, atmosferica.

Evan Nesbit combina la conoscenza materiale con l'esperienza, per avviare una processualità soggettiva e un’astrazione del materiale. Pitturando le sue tele di juta dal lato opposto di quello visibile, l'effetto contraddittorio sui colori - tenui e pastello luminosi - creano un effetto sorprendente e la superficie irregolare conferisce l’impressione di una stratificazione scultorea, che attira lo spettatore.

Donna Huanca è un’artista multi-disciplinare, che unisce performance, installazione, pittura e suono per esplorare temi quali diversità e ibridismo nella nostra cultura odierna, spesso utilizzando vestiti nel suo lavoro. L’opera presentata è stato parte dell’installazione Psychotria Elata, 2014. Intitolata come una pianta che da allucinazioni se consumata, l'installazione combinava opere bidimensionali e tridimensionali, creando un'esperienza surreale e unica.

Kadar Brock usa una combinazione disarmonica di tecniche, mezzi e strumenti discordanti e sfuma il confine tra pittura e scultura. Crea il proprio "ecosistema" in cui le opere sono raschiate e levigate, la vernice viene raggrumata o aspirata come se fosse polvere e rielaborata durante il ciclo vitale dei suoi pezzi.

Tratti da memorie del passato e dal ricordo della sua città natale, dove il “Quilting” è la forma più popolare di artigianato, I “Quilt paintings” di Graham Wilson combinare esperienze di vita e idee, metafore e narrazioni. Gloomy Sunday, originariamente conosciuto come Canzone Suicida Ungherese era un insieme di testi poetici sulla disperazione causata dalla guerra, che si concludono con una preghiera silenziosa sui peccati delle persone. Cucita a mano e attentamente progettato, la trapunta è stata in gran parte realizzata dal suo letto, in un periodo di malattia e angoscia. In questo formato il lavoro acquisisce una vita propria, contenente un passato, un presente, e un possibile futuro.

Lavorando principalmente con tecnica mista su tela, Jeff Zilm decostruisce la tecnologia - dall'Età della Pietra all’Era dell’Informazione - e l'atto della pittura stessa. Lavora in serie e i suoi dipinti monocromi in mostra sono realizzati con pellicola 16mm, attraverso un processo che rimuove subito l’immagine e la pista audio dalla celluloide e la trasforma in un liquido scuro. Queste opere sono un progetto concettuale legato sia al processo che alla materialità.

La parola stessa “Vibrazione”, è definita in fisica come un moto periodico oscillante o alterno di un corpo rigido o elastico, forzato da una posizione o stato di equilibrio. Queste opere vibrano infatti davanti a noi per trovare infine il loro stato di equilibrio dovuto all'azione paritaria di forze opposte.

Fatal Dad
Brian Kokoska & Zack Davis

In occasione di questa mostra, Kokoska ha trasformato la galleria in uno spazio di varie tonalità di viola chiaro e ha incorporato le sculture acrome e delicate di Davis, che sono sia corporee che diagrammatiche nella loro esplorazione di spazio e forma. I lavori di Davis poggiano sulla moquette che ricopre il pavimento, circondati dal viola, un colore non spettrale che richiede uno sforzo psicofisico del cervello per differenziarlo dal lilla.

Anche i nuovi dipinti e le installazioni di Kokoska sono realizzati con i colori viola, lilla e nero. I lavori esplorano sensibilità dell’immagine post-umana e del misterioso, spesso mostrando un loro proprio linguaggio fatto di testi rituali, numeri e simboli. Iconografie semplificate come stelle, fiori, lacrime e tele di ragno perpetuano i volti allusivi e gestuali presenti nei dipinti e nelle sculture di Kokoska.
Le tele di ragno compaiono anche nelle opere di Davis, letteralmente catturate dall’artista.
Fatal Dad è la prima mostra in Italia di entrambi gli artisti.

Brian Kokoska (1988, Vancouver, Canada) vive e lavora a New York. Ha conseguito un BFA presso la Emily Carr University of Art and Design nel 2010. Tra le mostre personali recenti: American Medium (Brooklyn), Ohmydays (Singapore), East Hampton Shed (East Hampton), LVL3 (Chicago) and Preteen Gallery (Mexico). Tra le mostre in programma: Smart Objects (Los Angeles), Nichelle Beauchene (New York), Chez Valentin (Paris), LOYAL (Stockholm), Johannes Vogt (New York), David Castillo (Miami). Le sue opere fanno parte di varie collezioni private e sono state esposte negli Stati Uniti, in Canada e internazionalmente. I suoi lavori sono stati pubblicati su varie riviste, tra cui Art Papers, artUS, V Magazine, The New York Times, Canadian Art, The Philadelphia Inquirer, Artforum, Vogue e Art in America.

Zack Davis (1985) è un artista e curatore che vive e lavora a New York. Usando diversi materiali e tecniche, il suo lavoro esplora le qualità formali, materiali e affettive del pensiero nella sua interazione con il mondo non umano. Ha recentemente esposto a Important Projects e American Medium e nel settembre 2014 è stato un artista in residenza presso Real Time and Space a Oakland, California. È uno dei fondatori di Appendix Project Space, uno spazio espositivo attivo a Portland, Oregon dal 2008 al 2013.