NEVEr alone

Informazioni Evento

Luogo
CASA TESTORI
L.go Testori , Novate Milanese, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
22/11/2025

ore 17

Curatori
Giacomo Pigliapoco
Uffici stampa
MARIA GRAZIA VERNUCCIO
Generi
arte contemporanea

Casa Testori inaugura la mostra NEVEr alone parte dei Giochi della Cultura e vincitore del bando Olimpiadi della Cultura promosso da Regione Lombardia.

Comunicato stampa

Una grande mostra collettiva di giovani artisti, un public program dedicato, due project room, tre rassegne tematiche, talk, laboratori di approfondimento, visite guidate, performance attorno all’eccezionale nevicata che imbiancò (e paralizzò) Milano nel 1985: questo è “NEVEr alone”, il progetto multidisciplinare di Casa Testori curato da Davide Dall’Ombra che intreccia arte contemporanea, fotografia, cinema, scienza, storia e letteratura.

L’iniziativa si inserisce all’interno dell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, il programma multidisciplinare, plurale e diffuso che animerà l’Italia per promuovere i valori Olimpici attraverso la cultura, il patrimonio e lo sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali che l’Italia ospiterà rispettivamente dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 15 marzo 2026. Inserito nel calendario dei Giochi della Cultura e vincitore del bando Olimpiadi della Cultura promosso da Regione Lombardia, il progetto prende il via con l’inaugurazione della mostra collettiva sabato 22 novembre 2025 e proseguirà fino alla primavera del 2026.

“NEVEr alone” trae ispirazione da un celebre articolo di Giovanni Testori, Benedetta tu, sorella neve, uscito il 17 gennaio 1985 sul Corriere della Sera, in cui lo scrittore e intellettuale novatese rifletteva sulla straordinaria nevicata che in quei giorni imbiancò Milano e gran parte d’Italia. In quelle righe Testori evocava una neve che non copre ma rivela, capace di risvegliare un senso di umanità spesso smarrito nella frenesia e nel rumore della produttività.

A quarant’anni da quell’evento, quando Milano si accinge a tornare protagonista dell’inverno a livello globale con i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, Casa Testori rende omaggio a quella visione poetica e civile evocata da Testori trasformandola in un percorso di ricerca collettiva, dove linguaggi e discipline diverse si incontrano per indagare il valore della relazione, del tempo condiviso e della bellezza che emerge nel silenzio. Un progetto con cui Casa Testori, hub culturale alle porte di Milano, prosegue il suo impegno a sostegno della giovane creatività e della curatela emergente attraverso un articolato programma di iniziative.

LA MOSTRA

“NEVEr alone” apre il 22 novembre con la mostra collettiva di giovane arte contemporanea curata da Giacomo Pigliapoco (1991). L’esposizione, al piano terra di Casa Testori, prende avvio da un'immagine poetica e ambigua: la neve che cade, si posa e infine si scioglie. Negli spazi di Casa Testori, la neve si libera della sua dimensione puramente atmosferica e meteorologica per farsi presenza trasformativa. Una presenza che, permeando la realtà, agisce simultaneamente sul paesaggio e sulla psiche umana. In questa visione, che riecheggia quella di Giovanni Testori, la neve è una presenza effimera, stratificazione silenziosa, un atto di copertura che, paradossalmente, rivela. In “NEVEr alone”, dodici artisti interpretano la neve come simbolo di connessione: ciò che sembra isolare, in realtà avvicina. Un percorso che trasforma la solitudine in dialogo e la malinconia in fiducia collettiva. Come Luca Campestri (1999) in cui la matericità delle tele di velluto restituisce la sofficità della neve; Silvia Capuzzo (1996) i cui quadri affrontano il tema dello scioglimento; Sara Cortesi (1999), con interventi scultorei minimi ma ritmati lungo tutto il percorso espositivo; Stefano De Paolis (1992), in dialogo con gli elementi che caratterizzano le architetture di Casa Testori; Chiara Gambirasio (1996), che presenta un dittico inedito e la scultura “Niveo”; Nicola Ghirardelli (1994), con sculture dedicate alla neve di scarto, che si deposita ai bordi delle strade; Gaia Ginevra Giorgi (1992), con un intervento sonoro diffuso; Arianna Marcolin (1998), che indaga l’atmosfera sospesa che solo la neve sa generare; Martina Rota (1995), con un’installazione esito della performance realizzata durante l’inaugurazione; Bianca Sophia Schröder (1993), che presenta dipinti astratti dedicati al ghiaccio; Sofie Tobiášová (1996) con le sue tele, tra giochi invernali e creature fantastiche e Lei Lei Wu (1997), con una serie di opere di dialogo tra il contesto urbano e quello paesaggistico a Novate Milanese.

Un dialogo condiviso, un invito a riconoscere, anche nei momenti più fragili e sospesi, una trama di relazioni che trasformano la tristezza di ciascuno in forza collettiva. Una coperta che unisce attraverso un linguaggio comune e contemporaneo che ristabilisce legami dimenticati, aprendo spazi di incontro, solidarietà e cura. Angolature sempre diverse che saranno al centro del public program dedicato alla mostra per esplorare e approfondire il tema insieme a curatori, artisti e editori.

IL FOCUS: GENNAIO 1985

Scintilla iniziale e, al tempo stesso, approdo del percorso espositivo, la nevicata del 1985 è protagonista dell’allestimento del primo piano e cuore poetico del progetto. A partire dall’articolo che Giovanni Testori dedicò a quell’evento e dalle diapositive inedite del grande fotografo Mario De Biasi (1923-2013) provenienti dall’Archivio Mario De Biasi, prende forma un racconto visivo e letterario che dà il là al percorso, restituendo la memoria di una Milano innevata, sospesa tra immobilità e incanto fiabesco. Lo sguardo raffinato e autoriale di Testori e De Biasi, entrambi classe 1923, si intreccia in un dialogo di straordinaria intensità, in cui parola e immagine si fondono nel tentativo di trattenere l’irripetibile bellezza di quei giorni. Attorno a loro, documentari RAI, cronache, testimonianze e materiali dall’Archivio di Casa Testori, dall’Archivio storico del “Corriere della Sera” e dal Museo dei Quaderni di Scuola di Milano ampliano la narrazione, restituendo la portata eccezionale di un evento che entrò a pieno titolo nell’immaginario collettivo: protagonista di reportage, servizi televisivi, temi scolastici e persino di progetti artistici come Zero – ovvero la famosa nevicata dell’85, l’album che i Bluvertigo dedicarono nel 1999 al ricordo di quella neve. L’attenzione di Testori per la neve, di cui l’editoriale del 1985 rappresenta la summa, torna nelle ultime sale, dove poesie, lettere e testi dedicati ad alcuni artisti amati – come Courbet e Varlin – testimoniano il rapporto intimo, quasi filiale, che Testori aveva con questo elemento naturale capace di riunire in sé natura e poesia, memoria e rivelazione.

LE PROJECT ROOM

melatonina: 22 novembre 2025 – 17 gennaio 2026

Insieme alla mostra, il 22 novembre sarà inaugurata la prima project room, a cura di Greta Martina, dal titolo melatonina. Visitabile fino al 17 gennaio 2026, presenterà il lavoro di Elena Francalanci (1994), realizzato in collaborazione con Gaia Nanni Costa (2000) e ispirato alle fiabe scandinave. In melatonina, la coreografa e artista Elena Francalanci trasforma lo spazio in un luogo sospeso tra sonno e veglia, isolamento e reclusione. melatonina è una risposta al senso di prigionia e frustrazione derivanti dall’attesa e dal continuo tentare e fallire. La stanza accoglie un lavoro installativo e performativo, un itinerario sonoro e gestuale che esplora la vulnerabilità del dormire e l’intensità del risveglio. Ispirandosi alle fiabe Frau Holle e La regina delle nevi, l’intervento esplora il sonno come metamorfosi, solitudine e pericolo: il dormire come atto di fiducia e sottomissione profonda, legato all’inverno e al sonnambulismo. La voce, che richiama il carattere orale della fiaba, acquisisce fisicità e gestualità, modulandosi dal sussurro al grido, fino al silenzio. La cura che Gaia Nanni Costa ha riservato alla realizzazione dell’abito indossato da Francalanci evoca la perizia delle antiche arti della filatura e della tessitura, pratiche che nelle fiabe assumono valore simbolico e contribuiscono alla rappresentazione del freddo e della neve.

La Via dei Laghi: 24 gennaio – 28 marzo 2026

La seconda project room, a cura di Rosita Ronzini e intitolata La Via dei Laghi, sarà inaugurata sabato 24 gennaio. Il progetto presenta l’opera di Simone Scardino (1995), una reinterpretazione poetica e fantastica dei laghi montani. L’idea nasce dall’osservazione dei nuovi laghi alpini generati dallo scioglimento dei ghiacciai – simboli fragili e insieme potenti del cambiamento climatico. Attraverso un approccio che intreccia ricerca scientifica, immaginazione e partecipazione collettiva, questa project room si trasforma in un laboratorio condiviso. Bambine e bambini sono invitati dall’artista a “inventare” nuovi laghi, dando forma, nome e vita a geografie immaginarie. Disegni, collage e maquette compongono la “pista-gioco” installativa che anima lo spazio: un luogo praticabile e poetico, dove la fantasia diventa esperienza. L’opera finale, costruita a partire dai gesti e dalle visioni dei partecipanti, propone una riflessione sul paesaggio come spazio in trasformazione, in cui natura e comunità si incontrano per immaginare insieme il futuro.

I LABORATORI

Il progetto prevede anche un ciclo di laboratori realizzati con il contributo di Fondazione Comunitaria Nord Milano grazie al bando “Che bello essere noi!” curati da Francesca Ponzini - ufficio didattica, inclusione e territorio di Casa Testori.

I TALK, gennaio – marzo 2026

La neve è il fil rouge dei tre cicli tematici di talk ideati nell’ambito di “NEVEr alone”: uno dedicato alla fotografia diretto da Luca Fiore, uno sul cinema curato da Daniela Persico e uno relativo a scienza e cambiamento climatico coordinato da Riccardo Castellanza con Valter Maggi, per l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Un mosaico di linguaggi espressivi e conoscenze scientifiche che invita il pubblico a scoprire prospettive nuove e a condividere uno spazio comune di riflessione e consapevolezza. Il calendario dei talk e degli appuntamenti legati alle esposizioni, tra performance e laboratori, si svilupperà da gennaio a marzo 2026, abbracciando i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano - Cortina 2026, per chiudersi, come la mostra a Casa Testori, il 28 marzo 2026. Sedi e orari dei talk verranno comunicati entro il mese di novembre.