Nanda Vigo – Trigger of the Space

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DEL PARCO - CENTRO INTERNAZIONALE DI SCULTURA ALL'APERTO
Molo Umberto I (16034) , Portofino, Italia
Date
Il
Vernissage
14/07/2017

ore 19,30

Artisti
Nanda Vigo
Curatori
Serena Mormino
Generi
arte contemporanea, presentazione, inaugurazione
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Il Museo del Parco di Portofino, Centro Internazionale di Scultura all’Aperto presieduto da Daniele Crippa, e curato da Serena Mormino, in collaborazione con Amarte, si arricchirà di un’altra importante opera della artista NANDA VIGO – “Trigger of the Space”.

Comunicato stampa

“Trigger of the Space” – Nanda Vigo

“Sono e vogliono essere degli stimolatori di spazio, gli spazi mutano proprio come le particelle luminose nelle ventiquattro ore della giornata.
Tutto è in movimento, pianeti, universo etc., quindi le opere di questo contesto vogliono attenzionare con le loro rifrazioni luminose il percorso della inevitabile mutazione in cui è anche bello il potersi abbandonare. Ovviamente i moduli usati per la “forma” sono tutti riflettenti, in questo caso l’acciaio è protagonista sottolineato da un’aurea blu. La forma è una variazione piramidale, considerando la variante universale del 3,14.

Vorrei sottolineare che questa tipologia di lavoro, iniziato nel 1973, si completerà in una mostra, proprio al Castello di Portofino, nel 1980. Intitolata “Dall’alfabeto cosmogonico”.” - Nanda Vigo

Movimentatori dello spazio, sculture capaci di captare la luce naturale del giorno e della notte e proiettare nuove luci in grado di cambiare, di evolvere e movimentare la dimensione. Nanda Vigo con la sua Arte ci ricorda che tutto è in movimento, anche se spesso l’uomo per timore non lo ricorda. Viviamo in un pianeta che è in movimento perpetuo, noi stesso lo siamo, così come il sangue che scorre nelle vene; l’aria, la luce, l’energia in quanto tale è in movimento… tale consapevolezza disturba i più, disturba la visione della vita a cui ci aggrappiamo con le nostre certezze talvolta deviate, se non erronee, per sentirci più protetti, sicuri, ancorati a supposizioni che ci fanno sentire più importanti e non ci rammentano che siamo materia viva.

Ma la scienza, così come l’Arte, ci insegnano e ci suggeriscono, invece, di fermare l’attenzione su qualcosa che si muove, con la capacità di proiettare la luce all’infinito. Abbiamo bisogno di “stimolatori di spazio” come quelli della Vigo per riprendere a vivere, a guardare dentro di noi la nostra energia per proiettarla verso qualcosa di più grande, per sprigionare quella luce insita nell’animo oltreché nel corpo, così come il mondo fa ogni giorno, senza aver paura di aprirci verso un’altra dimensione, verso la conoscenza, l’Arte e l’infinito.

Nanda Vigo ha percepito questa emozione, segreto di vita eterna, quando era ancora bambina; ha sentito la necessità di oltrepassare dimensioni e limiti per trovare davvero se stessa, scoprendosi capace di generare Arte in ogni sua forma.

Da anni scrivo testi critici e dedico il mio amore per la cultura ad abbattere i muri che troppo spesso ci separano dalla bellezza, dall’emozione, dal comprendere che l’Arte, in ogni sua forma, è e deve essere vitamina essenziale di vita per tutti, non solo per pochi eletti.

Oggi mi sembra di poter scrivere davvero una pagina fondamentale per rendere tale messaggio semplice ed immediato anche a chi, come i bambini, non ha una formazione specifica ma può, forse anche proprio grazie a questa purezza, farsi travolgere dall’emozione che l’Arte può generare…

Nanda Vigo, il genio italiano per eccellenza nel mondo della cultura plastica a 360gradi. Colei, forse la sola, che ha saputo generare Arte ogni qualvolta ha trasformato i suoi pensieri e visioni in oggetto tangibile… arte, scultura, grafica, design per il quotidiano, architettura e ancora luce e specchio…

La leggerezza del cristallo, la forza naturale e artificiale del vetro; porcellane, tessuti, tappeti, metalli nelle varie composizione chimiche; palazzi, interi quartieri generali del bello..
Con la sua equazione spazio temporale riesce a scuotere animi e fantasie, riesce a rendere tangibile il concetto, per lei fondamentale, che “il futuro esiste nel passato ed entrambi fanno parte di tutto”. Ci aiuta a prendere coscienza e consapevolezza, facendoci immergere nel suo “Manifesto Cronotopico” del 1964, accompagnandoci nei Tunnel Cronotopici che ci invogliano ad entrare per perderci nell’energia della luce e trovarci in una nuova dimensione perfetta ove tutto esiste perché esiste colore e quindi vita.

La progressione della Luce resa opera da Vigo, scandisce i tempi dell’arte e della cultura, ricordandoci che tutto è forma, che tutto è storia incancellabile ed imprescindibile. Perché la genesi umana deriva dalla forza dell’energia naturale, da quelle esplosioni generate dalla vita e che generano ogni istante vita a cui non possiamo sottrarci ma che, anzi, possiamo contribuire a rendere ancora più affascinanti grazie all’Arte che può tutto, anche varcare confini e prospetti.

Il lavoro della Vigo, in ogni sua declinazione, ci conduce a creare spazi nella nostra mente proprio partendo da quegli spazi fisici che ben conosciamo e viviamo con spontaneità ogni giorno, per poi scoprirne o crearne di nuovi a partire dai nostri occhi. Così come la chimica genera nuova materia, così fantasia e Arte possono creare nuovi pensieri, emozioni e poi oggetti.

Ricordo nel Dicembre 2014 la bellissima mostra “ZERO – Countdown to Tomorrow 1950s-60s” al Guggenheim di New York; il crescendo di opere, colori, concetti, spazi che tornavano su stessi e sugli spettatori, grazie al gioco elicoidale del contenitore ma, più che mai, grazie alle opere stesse… non conoscevo ancora di persona Nando Vigo ma, sicuramente grazie al suo più importante insegnamento regalato alla storia dell’umanità, ho provato una strana sensazione di già vissuto incontrando una sua opera… come un viaggio nel tempo e nel colore che mi ha magicamente ed inconsciamente portato ad oggi, a queste parole che mi accingo a scrivere per la sua Arte… ed ecco che il tempo vola ancora una volta oltre, alla luce che ogni giorno si genera dentro ognuno di noi, in questo istante così come quando tra un’ora o tra anni rileggerò questo testo che mi ricondurrà a questo momento, all’inverno 2014 nella amata New York e agli anni Sessanta al Jamaica, epoca che non ho avuto la fortuna di vivere in prima persona, ma che sogno attraverso l’arte dei più grandi esponenti italiani di tutti i tempi e che la luce della Vigo terrà sempre vivi.

Serena Mormino

L’opera entrerà ufficialmente nella collezione permanente del Museo, accanto alle celebri opere di Alviani, Arman, Atchugarry, Angi, Beuyes, Bressani, Ceccobelli, Chiari, Cogorno, Corner, Costa, Cracking Art Group, De Molfetta, Depero, Dorfles, Fiume, Fontana, Galliani, Guttuso, Kosice, Marangoni, Marchegiani, Mondino, Patterson, Pignatelli, Polesello, Pomodoro, Man Ray, Rotella, Spoerri, M. Thun, Tolomeo, Vautier, solo per citare alcune tra le oltre duecento opere presenti in questo prezioso scrigno di arte e natura.

La collezione museale è in un continuo ed importante arricchimento, affiancando sempre più la tradizione artistica italiana e straniera del Novecento all’arte di questo nuovo millennio, in un luogo dove la natura, unica vera sovrana del mondo, ha generosamente e sapientemente creato un luogo di rara bellezza e fascino.

L’intervento umano, in questo luogo incantato, difende la bellezza paesaggistica e culturale, offrendo al pubblico un’altra rara ricchezza… l’Arte. Nel corso di più di vent’anni è stato creato un connubio talmente perfetto tra vegetazione ed espressione artistica, da renderle un’unica identità, dimostrando che l’Arte ha una capacità quasi divina e, quindi, il dovere di rendere omaggio alla vita.

Dott.ssa Serena Mormino
Curatrice e Critica d'Arte
Curatrice MUSEO DEL PARCO - Centro Internazionale di Scultura all'Aperto - Portofino
Presidente Associazione Culturale AMARTE