Moo_24 – Planula_Memo

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO MOO
Via San Giorgio 9A , Prato, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì 15_19:00

Vernissage
10/10/2020

ore 18

Generi
design

MOO rende omaggio alla “Planula”, un’azienda del nostro territorio, che fece epoca nel design degli anni ’70, ’80 e ’90, raccogliendo in qualche modo l’eredità della Poltronova, quando il design radicale si illuminava tra Prato e Pistoia.

Comunicato stampa

MOO rende omaggio alla “Planula”, un’azienda del nostro territorio, che fece epoca nel design degli anni ’70, ’80 e '90, raccogliendo in qualche modo l’eredità della Poltronova, quando il design radicale si illuminava tra Prato e Pistoia.

La “Planula”, fondata da Loredano Bucciantini e Renato Gori nel 1966, mise in produzione non solo mobili, ma anche tessuti ed oggetti d’arredamento. Lo stabilimento, che fa ancora bella mostra di sé sulla Via nuova provinciale Pratese, fu costruito a Spedalino nel 1967 su progetto di Umberto Brandigi, architetto fiorentino, che fu anche l’ideatore del nome e l’art-director dell’azienda.

Accanto a Brandigi lavorarono nei primi anni come designers: Bimbi e Gioacchini, ideatori di un tavolo ad incastri senza viti; Giovanni Carini che realizzò una sedia essenziale e praticissima, denominata “Minny”, vendutissima all’epoca; Adriano Piazzesi e Graziella Guidotti. Negli anni successivi, quando subentrò Alberto Giovannelli al posto del Gori, approdarono ad Agliana anche nuovi designers dai grandi nomi come Leclerc, Sowden, Von Klier, King e Miranda, fino agli Archizoom e Gae Aulenti, gli artisti Crippa e Marotta, i grandi fotografi Fioravanti, Maurer e Basilico.

Al ceco Hans Von Klier, che aveva lavorato anche nello studio di Sottsass, si devono i cosiddetti “mini-mobili” che fecero conoscere la “Planula” in tutto il mondo. Piccoli mobili-soprammobile, scultorei, coloratissimi, con cassettini, ripiani e mensole, che potevano adattarsi a qualsiasi stanza della casa e dove si poteva conservare di tutto.

La mostra presenta al pubblico una piccola selezione delle prime opere prodotte da Planula, tra cui anche una poltroncina particolarissima, la “sculpture chair”, disegnata da Jane Young, allieva di Sottsass, che fu realizzata solo come prototipo, visto il costo elevatissimo.

I pezzi della Planula fecero mostra di sé al MOMA di New York, al Museo Tamajo a Città del Messico, a Tokio, a Londra… e pubblicati in molte riviste internazionali di design dell'epoca.

Luca Gambacorti