Moderna Magna Graecia

Informazioni Evento

Luogo
FERRARIN ARTE
Via De Massari, 10, Legnago , Italia
Date
Dal al
Vernissage
17/01/2015

ore 17

Curatori
Francesco Tedeschi, Giorgio Bonomi
Generi
arte contemporanea, collettiva
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La mostra avrà per protagonisti nove autori di riconosciuta importanza nella storia dell’arte italiana e internazionale del secondo Novecento e di oggi, accomunati dalle origini siciliane.

Comunicato stampa

La mostra che si inaugurerà il prossimo 17 gennaio nella galleria FerrarinArte di Legnago avrà per protagonisti nove autori di riconosciuta importanza nella storia dell’arte italiana e internazionale del secondo Novecento e di oggi, accomunati dalle origini siciliane. Estranei però a qualsiasi posizione “regionalista” e indifferenti a prospettive rivolte a una dimensione specificamente locale, gli artisti di cui si presenterà l’opera, soprattutto con lavori di recente elaborazione, hanno operato e operano secondo i linguaggi di una contemporaneità di ampio respiro, formatasi nelle vicende dell’arte nazionale e internazionale del secondo Novecento, attraverso la pittura e mediante elaborazioni compiute con materiali e forme di ricerca di vario genere, fondate su spiccate posizioni individuali.

Artisti attivi a Roma, a Milano e negli altri centri dell’arte italiana, e operanti su diversi fronti, i nove autori inseriti nel progetto della mostra (Carla Accardi, Pietro Consagra, Emilio Isgrò, Elio Marchegiani, Ignazio Moncada, Pino Pinelli, Antonio Sanfilippo, Paolo Scirpa, Turi Simeti) sono tra i protagonisti di una storia originale, che, pur muovendosi all’interno di una apertura verso i linguaggi della contemporaneità, presenta singolari relazioni con la loro terra d’origine.

Il progetto critico, concepito da Giorgio Bonomi e Francesco Tedeschi, su sollecitazione di Giorgio Ferrarin, intende riflettere sul doppio binario del processo “centrifugo” di una “diaspora” che porta gli artisti nati in una regione che si è trovata alla periferia degli sviluppi aggiornati dell’arte a uscire dalla propria terra, e di quello “centripeto”, che fa riemergere una nuova dimensione del “Genius Loci”, in cui si riflette la continuità del confronto con le matrici culturali originarie alla luce degli sviluppi che da esse conducono a una reale apertura al mondo.