Mircea Cantor – Fire Doina

Informazioni Evento

Luogo
BASE - PROGETTI PER L'ARTE
Via Di San Niccolò 18R, Firenze, Italia
Date
Dal al
Vernissage
25/06/2022

ore 17

Artisti
Mircea Cantor
Curatori
Lorenzo Bruni
Generi
arte contemporanea, personale
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Fire Doina è una installazione site specific composta da elementi separati e autonomi che si fondono assieme per creare un paesaggio unico ed inedito.

Comunicato stampa

Base / Progetti per l'arte di Firenze presenta sabato 25 giugno 2022, dalle ore 17:00 alle ore 20:00 la mostra Fire Doina di Mircea Cantor costituita da opere inedite realizzate negli ultimi due anni e che vanno da un'installazione video realizzata pochi giorni prima con dei soldati in Romania ad un poema trasferito sul muro, da un intervento sulle vetrine dello spazio a uno che punta a collegare le due stanze fino a un video girato all'inizio della pandemia sulle sponde di un mare.

Il progetto che Mircea Cantor ha ideato appositamente per Base a Firenze è il frutto di una risposta al contesto di agitazione che la società europea sta passando da due anni, ma che sono il culmine di una lunga “crisi di sistema”. Allo stesso tempo questa mostra, la prima che l'artista realizza a Firenze dopo averne studiato a lungo le opere e la storia, nasce dal ripensare all'attuale influenza che l'arte del passato ha in un mondo globale e digitale. A questo proposito Mircea Cantor alla domanda se la sua ricerca possa essere interpretata come arte politica, in quanto una riflessione sul ruolo della scultura o come dei gesti di attivismo lui risponde: “Io non critico, non sono un'attivista. Io sono un'artista e faccio poesia per far emergere l'elemento straniante di certi comportamenti sociali e l'imprevedibilità dei fatti… voglio mettere al centro delle mie opere la necessita interiore del fare, l'azione e non la causa o l'effetto.” In questa osservazione possiamo ritrovare la volontà dell'artista, rumeno e che vive da tanti anni a Parigi, di non voler separare l'attenzione dei fatti della realtà da una necessaria riflessione sulla ragione d'essere dell'arte in tutte le sue epoche. La convivenza di questi due aspetti, apparentemente antitetici, sono utilizzati da Cantor per indagare quale possa essere il ruolo di responsabilità che deve assumere sia l'artista che lo spettatore oggi.

Fire Doina è una installazione site specific composta da elementi separati e autonomi che si fondono assieme per creare un paesaggio unico ed inedito. Elemento comune delle opere è che sono realizzate dall'inizio della pandemia fino a poche settimane fa - quando ha realizzato in Romania il video che porta il titolo della mostra - oltre ai vari interventi nello spazio che stabiliscono un dialogo di tipo corale. Come sottolinea l'artista stesso: “La linea rossa che collega le due opere video e gli altri interventi site specific è l'idea dell'abbandono. Nel video “Fire Doina” è come se lo spettatore fosse abbandonato in un bosco, ma anche avvolto dalla canzone che i soldati suonano. E' una canzone talmente radicata nella storia della identità nazionale rumena che è stata iscritta nel patrimonio mondiale Unesco. Il suono appare come una pausa nei tempi di guerra in cui non sappiamo cosa succede. Nell'altro video invece è una carta di credito che viene abbandonata, avvolta, ma anche travolta e trasformata dalle onde marine.” L'artista è come se suggerisse allo spettatore di abbandonarsi – per un cambiamento e una rinascita - al mondo naturale e mitologico dopo aver evocato le due grandi fonti di ansia che viviamo oggi come le guerre provocate dai nazionalismi e dalle potenze economiche e finanziare senza volto e identità, ma anche la solitudine provocata dalla pandemia e dai social media. Come l'artista stesso afferma: “l'idea di realizzare queste opere e questa mostra corrisponde al voler sottolineare la necessità della poesia in questi tempi di alta tensione.” Quello che l'artista vuol far emergere non è la poesia ma la sua necessità, approccio evidente in tutto il suo percorso costellato di opere che praticano e vivono il limite tra dramma e lirismo, aggressività e vulnerabilità, personale e collettivo, il confronto con il peso della storia e il vivere il presente.

Mircea Cantor (Romania, 1977; vive e lavora sulla Terra). Mircea Cantor cerca di rappresentare in gesti semplici l'incertezza e la complessità della vita. Per il suo lavoro, utilizza media diversi come la fotografia, la scultura, il video, il disegno e l'installazione. Vincitore del Prix Marcel Duchamp nel 2011 e del Prix Ricard S.A. nel 2004. Nel 2019 è stato artista ospite all'Opéra Nationale de Paris , in occasione del 350 anniversario della fondazione del teatro. Lo stesso anno, ha ricevuto dal servizio pubblico francese La Poste la committenza per una miniatura, destinata a realizzare una coppia di francobolli commemorativi del 350° anniversario dell'Opéra di Parigi, edito in 500.000 copie. Nel 2017 ha debuttato con la scenografia per la produzione del Piccolo Principe a cura di Alexandru Dabija al Teatrul de Comedie di Bucarest. Mircea Cantor ha ricevuto in Francia l'onorificenza di Ufficiale delle Arti e delle Lettere, e in Romania il grado di Cavaliere dell'Ordine nazionale al merito culturale. Fra le sue recenti mostre personali sono da ricordare: ArtClub alla Villa Medici-Accademia di Francia, Roma-2021; Il suono del mio corpo è la memoria della mia presenza (performance) per INDA-Teatro Greco di Siracusa-2020; Am I really free? STUK, Leuven, Belgium-2020; Vânătorul de imagini al Musée de la Chasse et de la Nature, Parigi-2019; Adjective to your presence, alla Maison Hermès - Le Forum de Tokyo-2018; Le tue rovine sono la mia bandiera, alla Fondazione Giuliani, Roma-2017. Le sue opere figurano nelle principali collezioni internazionali di arte contemporanea, come il Centre Pompidou di Parigi, il Museum of Modern Art di New York, il Museo Nacional Reina Sofia di Madrid, il Castello di Rivoli a Torino, il Philadelphia Museum of Art, la Foundation Louis Vuitton a Parigi e la collezione Rennie a Vancouver. In Italia collabora con la Galleria Magazzino di Roma.

BASE / Progetti per l’arte è un’idea di artisti per altri artisti. BASE è un luogo unico per la pratica dell’arte in Italia, la cui attività iniziata nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in Toscana e che si fanno promotori di presentare a Firenze alcuni aspetti, tra i più interessanti dell’arte del duemila. BASE è un dialogo sulla contemporaneità aperto ad un confronto internazionale. Attualmente fanno parte del collettivo di BASE / Progetti per l’arte: Mario Airò, Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Vittorio Cavallini, Yuki Ichihashi, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Paolo Parisi, Remo Salvadori, Enrico Vezzi. Fino adesso si sono tenute a BASE mostre di Sol Lewitt, Marco Bagnoli, Alfredo Pirri, Cesare Pietroiusti, Jan Vercruysse, Niele Toroni, Michael Galasso, Luca Pancrazzi, John Nixon & Marco Fusinato, Heimo Zobernig, Ingo Springenschmid, Paolo Masi & Pier Luigi Tazzi, Antonio Muntadas, Robert Barry, Luca Vitone, Gino De Dominicis, Liliana Moro, Claude Closky, Remo Salvadori, Pietro Sanguineti, Liam Gillick, Massimo Bartolini, Mario Airò, Eva Marisaldi, Rainer Ganahl, François Morellet, Bernhard Rüdiger, Nedko Solakov e Slava Nakovska, Olaf Nicolai, Giuliano Scabia, Kinkaleri, Steve Piccolo & Gak Sato, Rirkrit Tiravanija, Matt Mullican, Michel Verjux, Elisabetta Benassi, Pedro Cabrita Reis, Pietro Riparbelli, Simone Berti, Jeppe Hein, Gerwald Rockenschaub, Jonathan Monk, Peter Kogler, Carsten Nicolai, Surasi Kusulwong, Franz West, Tino Sehgal, Nico Dockx, Grazia Toderi, Armin Linke, Davide Bertocchi, Pierre Bismuth, Olivier Mosset, Stefano Arienti, Erwin Wurm, Thomas Bayrle, Hans Schabus, Maurizio Mochetti, Lawrence Weiner, BASETALKS(!) (Gum Studio, Brown Project Space, 26cc, Sottobosco, Trastevere 259), Amedeo Martegani, Gianni Caravaggio, Piero Golia, David Tremlett, Franco Vaccari, RADICALTOOLS (UFO, Gianni Pettena, Archizoom, Zziggurat, Remo Buti, 9999, Superstudio), Koo Jeong-A, Christian Jankowski, Giuseppe Gabellone, Martin Creed, Ken Lum, BASEOPEN (Margherita Moscardini, Francesco Fonassi, Giuseppe Stampone, Giulio Delvé, Gaia Geraci, Marcello Spada, Jacopo Miliani, Riccardo Giacconi, Jaya Cozzani/Marco Andrea Magni/Agostino Osio), Jirí Kovanda, Nicole Miller, Luca Trevisani, Richard Long, Roman Ondak, Ryan Gander, Gerhard Merz, Ian Kiaer, vedovamazzei, Karin Sander, Francesco Arena, Michael Snow, Cesare Viel, Patrick Tuttofuoco, Jose Dávila, Deimantas Narkevičius, Francesco Iodice, Pavel Büchler, che hanno presentato progetti inediti pensati per lo spazio di BASE. Prossime mostre: Stephen Willats, Loris Gréaud, Mai-Thu Perret, Dara Birnbaum, Simon Fujiwara, Ceal Floyer, Rosa Barba, Gabriel Kuri, Saadane Afif, Cerith Wyn Evans ....

BASE / Progetti per l’arte, Via di San Niccolò 18r, 50125 Firenze, è uno spazio non profit la cui attività, coordinata da Lorenzo Bruni, è promossa e sostenuta dagli artisti fondatori con il contributo della Regione Toscana, del Comune di Firenze e dell’Associazione BASExBASE.