Milano e Oltre. Una visione in movimento

Informazioni Evento

Luogo
TRIENNALE - PALAZZO DELL'ARTE
Viale Emilio Alemagna 6, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

mar-dom 10.30-20.00, gio 10.30-22-30, lunedì chiuso

Vernissage
02/05/2013
Contatti
Email: info@connectingcultures.info
Sito web: http://www.connectingcultures.info
Biglietti

ingresso libero

Generi
serata - evento

“Milano e Oltre. Una visione in movimento”, che conclude il progetto triennale sostenuto da Fondazione Cariplo, vuole essere un’occasione per confrontarci sulla città che viviamo, attraverso un invito aperto a tutti i cittadini, un laboratorio sul futuro delle metropoli, una mostra scandita dai tempi e dai ritmi di una metropoli contemporanea.

Comunicato stampa

Come possiamo reinventare il rapporto tra la metropoli e chi vi abita, l'attraversa, l'utilizza, la visita anche nei luoghi più segreti che a volte ci appaiono troppo statici, a volte inafferrabili nella loro inarrestabile trasformazione, troppo spesso comunque a noi estranei, lontani dai nostri desideri?
“Milano e Oltre. Una visione in movimento”, che conclude il progetto triennale sostenuto da Fondazione Cariplo, vuole essere un’occasione per confrontarci sulla città che viviamo, attraverso un invito aperto a tutti i cittadini, un laboratorio sul futuro delle metropoli, una mostra scandita dai tempi e dai ritmi di una metropoli contemporanea.

Sono più di 40 gli appuntamenti che per tutto il mese di maggio coinvolgeranno artisti, architetti, urbanisti, fotografi, scienziati, policy maker, giuristi, performer, danzatori che si alterneranno nel proporre a tutti, grandi e piccoli, milanesi e stranieri, abili e diversamente abili, una Milano insolita, la città nella quale vorremmo vivere. Città partecipata, città plurale, nuovi cittadini, sostenibilità, intercultura, design open source, paesaggio urbano, arte relazionale, arte e scienza saranno oggetto di tavole rotonde, incontri, workshop, performance che animeranno per un mese la Triennale di Milano. Un invito aperto a lasciarsi suggestionare da visioni, proposte, esperienze e progetti che dimostreranno come l’arte e la cultura possono essere catalizzatori di energie e di cambiamento dei contesti urbani contemporanei.

Partecipano alla mostra:
A12 Andrea Balestrero, Gianandrea Barreca, Antonella Bruzzese, Maddalena De Ferrari I a titolo Francesca Comisso e Luisa Perlo con Maurizio Cilli I AIM – Associazione Interessi Metropolitani I Alberto Garutti I Alterazioni Video I Claudia Losi I Stefano Boccalini I Andrea Bandelli I Anna Maria Pecci I Anna Eghenter Scalfi I Antonio Ottomanelli I App Tripper Sebastiano Deva I ASPIL - Associazione di Sviluppo e Promozione per l’Integrazione Latinoamericana con Teresa Carreño I Associazione Addio PizzoI Associazione Di+onlus Laura Morelli, Raffaella Chillè e Rosemary Seganfreddo I Associazione Donne cinesi in Milano I Associazione Donne Romene in Italia A.D.R.I. I Associazione Ex Voto I Associazione Isole Costanza Meli I Associazione Libera I Associazione Sociale della Comunità Etiopica in Lombardia Silvano Aberrasc e Clio Sozzani I Arci Milano Fabio Paolo Costanza I Atlantico Trio Negro I Careof DOCVA e Cantiere per pratiche non-affermative I Digicult (Marco Mancuso) I Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee (PaBAAC) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali I Ecomuseo Urbano Metropolitano di Niguarda (Michela Bresciani, Alessandra Micoli, Silvia Mascheroni, David Guazzoni, Simone Martinoli, Marcello Fichtner) I El Cocuy con Luciano Maggiore I Elisabetta Ranieri I Dudù KouateI Emilio Fantin I Ettore Favini I FERB Fondazione Europea di Ricerca Biomedica (Carlo Alberto Defanti) I Festival del Cinema Africano d’Asia e d’America Latina, Associazione Razzismo brutta storia e Librerie Feltrinelli I Fondazione Antonio Ratti I Fondazione IDIS - Città della Scienza di Napoli Luigi Amodio I Fondazione Ismu - Settore Educazione - Patrimonio e Intercultura (Simona Bodo e Silvia Mascheroni) I Forum della Città Mondo, I Fotoromanzo Italiano Andrea Botto I Giancarlo Norese I Giovanni La Varra I HABITAT (Giuseppe Fanizza e Andrea Kunkl) I IRA-C, Interaction Research Architecture in Crisis Contest I LaRete Art Projects (Julia Draganović e Claudia Löffelholz) e La Pillola I Le Cameriste Ambrosiane Claudia Brancaccio, Sarah Cross, Marija Drincic Eleonora Matsuno I Mammafotogramma I Maria Grazia Mattei I Mario Piazza I Monza7amoretti e Compagnia Abbondanza/Bertoni (Andrea Baldassarri, Nicoletta Cabassi, Tommaso Monza, Lucia Pennacchia, Claudia Rossi, Carolina Amoretti) I MUBA - Museo dei Bambini Milano (Cinzia Cattoni) I Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" (Maria Xanthoudaki) I O’ I Paolo Riolzi I PAV-Parco d‘Arte Vivente di Torino (Andrea Caretto, Raffaella Spagna e Orietta Brombin) I Politecnico di Milano – DAStU (Antonella Bruzzese con Ilaria Giuliani e Claudia Botti, Elena Granata e Paola Savoldi con Arturo Lanzani e Agata Bazzi, Francesca Cognetti e Rossana Torri) I Politecnico di Milano - Dipartimento di Design e Consorzio Poli.design (Chiara Galeazzi, Anna Meroni, Daniela Selloni) I Raumlaborberlin (Francesco Apuzzo), I Sara Basta e Mariana Ferratto I Soprintendenza Beni Storico Artistici Etnoantropologici I Pinacoteca di Brera Emanuela Daffra I Stalker/Osservatorio Nomade (Lorenzo Romito) I Studio Azzurro (Paolo Rosa)I Takla Improvising Group I Tomake Studio (Massimo Cutini) I Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco I Viafarini, (Patrizia Brusarosco, Mario Airò, Stefano Dugnani, Diego Perrone, Pietro Spoto, Marco Mercuzio Peron) I WeFab-Make the right thing!, (Costantino Bongiorno e Zoe Romano)I WHOAMI (Stefano Mirti, Ko Sliggers, Marco Lampugnani, Gaspare Caliri, Nico Angelone)

Connecting Cultures è un’agenzia di ricerca non profit che opera nel settore dell’arte pubblica. Lavora con artisti, architetti, performer, antropologi, urbanisti, utilizzando un approccio multidisciplinare e interculturale teso a: favorire la partecipazione e l’inclusione sociale; favorire una consapevolezza collettiva delle risorse e delle potenzialità del locale; offrire opportunità per scambi interculturali; agire da catalizzatori verso un cambiamento e un futuro sostenibili. Per raggiungere tali obiettivi, è attiva trasversalmente in diversi campi: ricerca, formazione, progettazione. Lo scopo è mettere in relazione arte, società, territorio e stimolare trasformazioni della città sollecitate dai bisogni che emergono dagli stessi abitanti.

Come possiamo reinventare il rapporto tra la metropoli e chi vi abita, l'attraversa, l'utilizza, la visita anche nei luoghi più segreti che a volte ci appaiono troppo statici, a volte inafferrabili nella loro inarrestabile trasformazione, troppo spesso comunque a noi estranei, lontani dai nostri desideri? “Milano e Oltre. Una visione in movimento”, che conclude il progetto triennale sostenuto da Fondazione Cariplo, vuole essere un’occasione per confrontarci sulla città che viviamo, attraverso un invito aperto a tutti i cittadini, un laboratorio sul futuro delle metropoli, una mostra scandita dai tempi e dai ritmi di una metropoli contemporanea.

Sono più di 40 gli appuntamenti che per tutto il mese di maggio coinvolgeranno artisti, architetti, urbanisti, fotografi, scienziati, policy maker, giuristi, performer, danzatori che si alterneranno nel proporre a tutti, grandi e piccoli, milanesi e stranieri, abili e diversamente abili, una Milano insolita, la città nella quale vorremmo vivere. Città partecipata, città plurale, nuovi cittadini, sostenibilità, intercultura, design open source, paesaggio urbano, arte relazionale, arte e scienza saranno oggetto di tavole rotonde, incontri, workshop, performance che animeranno per un mese la Triennale di Milano. Un invito aperto a lasciarsi suggestionare da visioni, proposte, esperienze e progetti che dimostreranno come l’arte e la cultura possono essere catalizzatori di energie e di cambiamento dei contesti urbani contemporanei.

MILANO E OLTRE: LA MOSTRA

La mostra progettata da Connecting Cultures, col sostegno di Fondazione Cariplo e in collaborazione con la Triennale di Milano, è un invito ad avventurarsi in un mondo di relazioni e di stimoli per vivere l’arena pubblica della città e del territorio come luogo di scoperte, di scambi e di collaborazioni.
Una mostra che si può considerare un vero e proprio “cantiere di lavoro”, scandita dai tempi e dai ritmi di una città dinamica fatta di un flusso continuo di incontri, performance, workshop e concerti sul tema della metropoli in trasformazione, mettendo a fuoco le tensioni e le aspirazioni dei suoi principali attori.
Protagonisti alla pari dei visitatori saranno creativi, architetti, designer, celebrità, associazioni, istituzioni pubbliche e private che dimostreranno come l’arte e la cultura possono essere catalizzatori di energie e di cambiamento dei contesti urbani contemporanei.
I temi oggetto della mostra saranno valorizzati da un allestimento di grande impatto visivo ispirato al tema del riciclo e del riuso creativo di materiali. Collaboreranno all’allestimento designer e artisti che lavorano nel campo del riutilizzo dei materiali.
Al centro della mostra e fulcro della stessa sono dunque le persone, il pubblico stesso sollecitato a partecipare attivamente nei dibattiti, attraverso eventi ludici, workshop, concerti e performance.
La mostra-evento sarà catalizzatore d’interesse e generatore di energie e partecipazione per differenti e molteplici tipologie di pubblico secondo i temi, gli argomenti e le performance in calendario.

UN PERCORSO DI ATTIVITÀ IN CONTEMPORANEA

L’intera mostra sarà aperto alla partecipazione del pubblico e si svilupperà intorno a un tavolo disegnato appositamente, su temi che riguardano:
_La città condivisa attraverso programmi di sharing ossia di condivisione (dalle risorse materiali alla banca del tempo).
_La città metropolitana. Quali relazioni e progetti si stanno sviluppando ai confini della città e nelle aree in
trasformazione? In partnership con il Politecnico di Milano esperti, artisti, associazioni attive sul territorio ed istituzioni pubbliche si discute di nuove forme di governance, progetti partecipati e coesione sociale.
_Il paesaggio urbano e le sue potenzialità. Artisti e fotografi indagano il paesaggio e le sue trasformazioni.
Momenti di confronto interdisciplinare sui cambiamenti, le criticità, le emergenze del territorio contemporaneo.
_Mapping the city. Quali strumenti per mappare la città contemporanea, le sue risorse nascoste, le sue potenzialità e le visioni future?
_Design open source. Raccontiamo le nuove frontiere del design no-copyright raccogliendo esperienze locali ed internazionali. Come lo sharing può cambiare il futuro della produzione e creare nuove economie.
_La città plurale. Un invito aperto alla partecipazione dei nuovi cittadini.
_Arte e mediazione culturale. Presentiamo progetti in cui artisti, istituzioni culturali e musei lavorano sul tema della mediazione culturale. Un’occasione di confronto su metodologie, case histories nazionali ed internazionali sul tema del dialogo fra le culture.
_Partecipazione e diritti all’inclusione. La cultura come strumento utile a stimolare partecipazione, cittadinanza attiva e l’inclusione sociale.

LO SPAZIO

All’interno del Cubo B gli eventi si articoleranno all’interno di uno spazio mobile e in continua trasformazione, che si creerà e seguirà di volta in volta le dinamiche che animano i vari progetti - siano essi workshop, tavole rotonde, incontri, live, giornate di studi.
Tre in particolare saranno i luoghi intorno a cui si svolgeranno le attività:

IL GRANDE TAVOLO
Spazio di workshop e progetti da realizzare con il pubblico su temi che riguardano il riciclo di materiali, l’autoproduzione, il design ludico, la mappatura della città e altro ancora.

IL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE
Una selezione di circa 1500 libri del Centro di Documentazione di Connecting Cultures verrà messa a disposizione del pubblico per la lettura e la consultazione. Spazio di studio ma anche di lavoro e di workshop, il Centro si apre alla collaborazione con diverse realtà che metteranno disposizione i loro materiali: è il caso di Careof DOCVA, che fornirà una postazione di Video Jukebox; o di Eco Bookshop di Valcucine, che metterà a disposizione una scelta di pubblicazioni a tema con gli argomenti trattati.

LA SALA VIDEO
Durante tutta la durata della mostra una fitta programmazione animerà lo spazio della sala video, appositamente realizzata all’interno del Cubo B, dove verranno proiettati video d’artista, documentari, corto e lungo metraggi realizzati da artisti, film maker e creativi.
I video sono stati messi a disposizione da istituzioni e associazioni come a.titolo, Careof DOCVA, Festival del Cinema Africano, d’Asia e d’America Latina (con Associazione Razzismo Brutta Storia e Librerie Feltrinelli), Fondazione Ratti, Pav-Parco d’Arte Viventi di Torino, Associazione delle Donne Romene in Italia – A.D.R.I.; da artisti e architetti tra cui Paolo Riolzi, Antonio Ottomanelli e altri.
Partecipano alla mostra:
A12 Andrea Balestrero, Gianandrea Barreca, Antonella Bruzzese, Maddalena De Ferrari I a titolo Francesca Comisso e Luisa Perlo con Maurizio Cilli I AIM – Associazione Interessi Metropolitani I Alberto Garutti I Alterazioni Video I Claudia Losi I Stefano Boccalini I Andrea Bandelli I Anna Maria Pecci I Anna Eghenter Scalfi I Antonio Ottomanelli I App Tripper Sebastiano Deva I ASPIL - Associazione di Sviluppo e Promozione per l’Integrazione Latinoamericana con Teresa Carreño I Associazione Addio PizzoI Associazione Di+onlus Laura Morelli, Raffaella Chillè e Rosemary Seganfreddo I Associazione Donne cinesi in Milano I Associazione Donne Romene in Italia A.D.R.I. I Associazione Ex Voto I Associazione Isole Costanza Meli I Associazione Libera I Associazione Sociale della Comunità Etiopica in Lombardia Silvano Aberrasc e Clio Sozzani I Arci Milano Fabio Paolo Costanza I Atlantico Trio Negro I Careof DOCVA e Cantiere per pratiche non-affermative I Digicult (Marco Mancuso) I Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee (PaBAAC) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali I Ecomuseo Urbano Metropolitano di Niguarda (Michela Bresciani, Alessandra Micoli, Silvia Mascheroni, David Guazzoni, Simone Martinoli, Marcello Fichtner) I El Cocuy con Luciano Maggiore I Elisabetta Ranieri I Dudù KouateI Emilio Fantin I Ettore Favini I FERB Fondazione Europea di Ricerca Biomedica (Carlo Alberto Defanti) I Festival del Cinema Africano d’Asia e d’America Latina, Associazione Razzismo brutta storia e Librerie Feltrinelli I Fondazione Antonio Ratti I Fondazione IDIS - Città della Scienza di Napoli Luigi Amodio I Fondazione Ismu - Settore Educazione - Patrimonio e Intercultura (Simona Bodo e Silvia Mascheroni) I Forum della Città Mondo, I Fotoromanzo Italiano Andrea Botto I Giancarlo Norese I Giovanni La Varra I HABITAT (Giuseppe Fanizza e Andrea Kunkl) I IRA-C, Interaction Research Architecture in Crisis Contest I LaRete Art Projects (Julia Draganović e Claudia Löffelholz) e La Pillola I Le Cameriste Ambrosiane Claudia Brancaccio, Sarah Cross, Marija Drincic Eleonora Matsuno I Mammafotogramma I Maria Grazia Mattei I Mario Piazza I Monza7amoretti e Compagnia Abbondanza/Bertoni (Andrea Baldassarri, Nicoletta Cabassi, Tommaso Monza, Lucia Pennacchia, Claudia Rossi, Carolina Amoretti) I MUBA - Museo dei Bambini Milano (Cinzia Cattoni) I Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" (Maria Xanthoudaki) I O’ I Paolo Riolzi I PAV-Parco d‘Arte Vivente di Torino (Andrea Caretto, Raffaella Spagna e Orietta Brombin) I Politecnico di Milano – DAStU (Antonella Bruzzese con Ilaria Giuliani e Claudia Botti, Elena Granata e Paola Savoldi con Arturo Lanzani e Agata Bazzi, Francesca Cognetti e Rossana Torri) I Politecnico di Milano - Dipartimento di Design e Consorzio Poli.design (Chiara Galeazzi, Anna Meroni, Daniela Selloni) I Raumlaborberlin (Francesco Apuzzo), I Sara Basta e Mariana Ferratto I Soprintendenza Beni Storico Artistici Etnoantropologici I Pinacoteca di Brera Emanuela Daffra I Stalker/Osservatorio Nomade (Lorenzo Romito) I Studio Azzurro (Paolo Rosa)I Takla Improvising Group I Tomake Studio (Massimo Cutini) I Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco I Viafarini, (Patrizia Brusarosco, Mario Airò, Stefano Dugnani, Diego Perrone, Pietro Spoto, Marco Mercuzio Peron) I WeFab-Make the right thing!, (Costantino Bongiorno e Zoe Romano)I WHOAMI (Stefano Mirti, Ko Sliggers, Marco Lampugnani, Gaspare Caliri, Nico Angelone)

PROGETTI PERMANENTI I CUBO B
2 – 30 MAGGIO
H. 10.30 – 20.00

Video jukebox
Postazione video a cura di Careof DOCVA

Grazie all’interesse per la ricerca video, Careof ha accumulato un importante patrimonio, fulcro nevralgico di molte delle attività organizzate. Archiviovideo.it è il database online che raccoglie le oltre 6600 opere d'artista e le documentazioni contenute in Archivio Video DOCVA. Una parte di questi materiali è consultabile on demand grazie a un Videojukebox, una postazione informatica individuale sviluppata da Careof per offrire all’utente un'ampia selezione di materiali video, completi di scheda bibliografica.
Videojukebox funziona come vera e propria "sede distaccata" del DOCVA: dislocato in contesti espositivi e museali offre di volta in volta percorsi di lettura differenti fra le opere e le documentazioni video conservate presso l’Archivio.

Careof DOCVA è un'organizzazione non profit per la promozione della ricerca artistica contemporanea, che dal 1987 incoraggia con passione la sperimentazione culturale in tutte le sue forme, in particolare il lavoro dei giovani artisti. Careof DOCVA si pone come interlocutore privilegiato fra artisti, curatori, critici e pubblico non specializzato, attraverso un ricco programma espositivo e didattico, servizi di documentazione sulle arti visive organizzati presso il DOCVA Documentation Center for Visual Arts e il programma di residenze per creativi FDV Residency Program. Careof, il DOCVA e FDV Residency hanno sede presso La Fabbrica del Vapore di Milano.

Pronti a fare un salto? Il Premio Internazionale d’Arte Partecipativa
Installazione video a cura di LaRete Art Projects e La Pillola

Installazione con una rassegna in cui vengono presentate delle documentazioni di progetti artistici che, tramite interventi collaborativi, sono riusciti a creare un “miglioramento” sociale. Un miglioramento sociale può consistere nella creazione di piattaforme di dialogo fra persone che prima non riuscivano a comunicare fra di loro, nella generazione di conoscenze e dei canali alternativi per diffonderle, nella creazione di condizioni che rendono la vita più apprezzabile, nella ideazione e realizzazione di scambi alternativi e in tante altre forme. Gli esempi includono Iniziativa Centesimo Avanzato di Susanne Bosch, Operation Paydirt/Fundred Dollar Bill Project di Mel Chin, Conflict Kitchen di Jon Rubin e tanti altri.
Alla promozione di queste pratiche artistiche si rivolge il Premio Internazionale di Arte Partecipativa, un progetto promosso dall'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con LaRete Art Projects e La Pillola.

Julia Draganović e Claudia Löffelholz sono i soci fondatori di LaRete Art Projects, un collettivo curatoriale, che promuove una serie di progetti basati sulla partecipazione, collaborazione e sulle strategie artistiche nello spazio pubblico. Come piattaforma sperimentale LaRete Art Projects mette in rete professionisti internazionali la cui attività è rivolta alla ricerca, all’approfondimento e alla valorizzazione di nuove pratiche artistiche sviluppando il dialogo fra artisti, curatori, critici e il più vasto pubblico e realizzando progetti e attività espositive, didattiche e di studi in Italia e all’estero.
Julia Draganović ha sviluppato e cura insieme a Claudia Löffelholz il Premio Internazionale d’Arte Partecipativa promosso dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna e in collaborazione con LaRete Art Projects e La Pillola.

La Pillola è un’associazione culturale che si occupa di promozione sociale e sostenibilità ambientale, attraverso attività di progettazione e realizzazione di eventi artistici e culturali; attività di aggregazione e condivisione etica delle risorse; promozione e valorizzazione del territorio. La Pillola vuole contribuire a rendere la cultura un progetto condiviso da fasce sempre più ampie della società, collaborando con istituzioni e privati sensibili alla valorizzazione delle risorse naturalistiche ed artistiche locali. Persegue i suoi obiettivi e promuove la cultura della sostenibilità utilizzando l’arte, nella convinzione che l’universalità del linguaggio artistico, possa essere un efficace veicolo per la divulgazione di messaggi etici, sociali ed ambientali promotori di “buone pratiche” civili.

APPTRIPPER.IT_SHARE YOUR SOUL!
social app per l’arte, tra esperienza urbana e geografia emozionale
a cura di Sebastiano Deva

“Tripper” è un vocabolo inglese che in italiano significa “viandante, gitante”. Apptripper.it è una piattaforma digitale (app e social network) che combina esperienza urbana, patrimonio storico-artistico, e geografia emozionale. La città di Milano verrà mappata con il contributo dei cittadini, che potranno partecipare alla creazione della mappa grazie a strumenti di partecipazione attiva. La matrice emotiva della piattaforma verrà fatta corrispondere a luoghi e spazi urbani, a opere d’arte, monumenti, e opere in spazi museali, che ciascun utente potrà indicare in base alle preferenze e a parametri indicati al momento. Il patrimonio storico-artistico che compone l’identità culturale (antica, moderna, contemporanea) di Milano diventerà la destinazione emotiva di chi, turista o city user, è alla ricerca di una “esperienza estetica” totale e immersiva nell’arte della città.

fotografie di Teresa Carreño

21 immagini che raccontano una Milano multietnica e plurale: donne straniere residenti in città, che fieramente indossano la memoria di una cultura “altra”, che profuma di sapori e di ricordi lontani ma ancora vivi nel loro vivere quotidiano; giovani ragazzi sotto i venticinque anni che hanno deciso di esprimersi rivendicando ideali e speranze, ma anche raccontando i loro sogni e i loro obiettivi; infine i “nuovi cittadini” di Milano, le famiglie multietniche che danno un nuovo volto e un nuovo slancio, aperto al futuro e all’inclusione, alla popolazione metropolitana.
Le riprese fotografiche intendono evidenziare una suggestione di contrasto tra il classico delle ambientazioni e delle posture e delle gestualità, e l’identità contemporanea dei ritratti.
La fotografa collabora con ASPIL – Associazione di Sviluppo e Promozione per l’Integrazione Latinoamericana.
Teresa Carreño, fotografa professionista dal1995, nasce a Caracas (Venezuela) e risiede in Italia dal 1990. Si diploma al centro di fotografia CFP Bauer di Milano e come Filmaker presso la scuola civica di cinema e televisione di Milano.
E’ autrice di innumerevoli reportage, tra cui uno sulla guerra nella ex Jugoslavia, uno sul Kosovo, uno sulla violenza sulle donne.Ha pubblicato nel 1998, Il gesto del dono (Electa Napoli), nel 2001, Colori di Madre (Edito da Charta), nel 2003, La storia di Bryan (Agorà 35) e, nel 1994, Tierra de nadie (Fundarte e Ateneo di Caracas).
Le sue fotografie sono state esposte in Italia e all’ estero.
Dal 2004 ha ideato alcuni progetti di matrice sociale tra cui “Oltre Famiglia”, progetto collettivo per il settimanale Io Donna sulla crisi dell’istituzione familiare, “La Memoria dei Giochi”, progetto per le scuole elementari di Milano sul tema “gioco e integrazione” per la Provincia di Milano.
Dedica parte del suo lavoro alla ritrattistica e alla ricerca fotografica, dando particolare attenzione alla condizione degli immigrati in Italia.
Il suo ultimo lavoro “Arte & Cronaca” è stato esposto al padiglione Italia della 54° mostra internazionale d’ arte di Venezia, iniziativa speciale per il 150° anniversario dell’ Unità d’Italia ( Torino 2012) e alla manifestazione fotografica “Imagen y Cuerpos Politicos” a cura del filosofo e teorico della fotografia francese Francois Soulages, in collaborazione con il centro di studi latinoamericano Celarg a Caracas (Venezuela).
Recentemente ha partecipato al progetto itinerante “Bicentenario de la Independencia de las Americas” istituito dal Ministero per i Beni Culturali del Venezuela.
Le sue fotografie sono state pubblicate sui maggiori quotidiani e riviste italiane.
Teresa Carreno è rappresentata in Italia e all’ estero dalla Hernandez art gallery di Milano.

MILANO MULTIPLE CITY
contest fotografico in collaborazione con Lomography Italia

Un’iniziativa fotografica, frutto di una partnership tra Connecting Cultures e Lomography Italia, che ha selezionato all’interno di un contest fotografico 5 immagini da esporre in mostra. Le 5 immagini si sono distinte per una visione inedita o sorprendente che riguardi le molteplici identità, comunità, individui, paesaggi insoliti, ibridi, umani, disumani che convivono nella città di Milano e nell’area metropolitana.

PRONTI A FARE UN SALTO? IL PREMIO INTERNAZIONALE D’ARTE PARTECIPATIVA
a cura di La Rete Art Projects
Intervengono Julia Draganovic, Claudia e Claudia Löffelholz e Luigi Bendetti, in collaborazione con La Pillola

Pronti a fare un salto? si intitola la rassegna in cui vengono presentate delle documentazioni di progetti artistici che, tramite interventi collaborativi, sono riusciti a creare un “miglioramento” sociale. Un miglioramento sociale può consistere nella creazione di piattaforme di dialogo fra persone che prima non riuscivano a comunicare fra di loro, nella generazione di conoscenze e dei canali alternativi per diffonderle, nella creazione di condizioni che rendono la vita più apprezzabile, nella ideazione e realizzazione di scambi alternativi e in tante altre forme. Gli esempi includono Iniziativa Centesimo Avanzato di Susanne Bosch, Operation Paydirt/Fundred Dollar Bill Project di Mel Chin, Conflict Kitchen di Jon Rubin e tanti altri.
Alla promozione di queste pratiche artistiche si rivolge il Premio Internazionale di Arte Partecipativa, un progetto promosso dall'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con LaRete Art Projects e La Pillola.

PROGRAMMA

2 MAGGIO I CUBO B
Inaugurazione
H. 18.30-19.30
Presentazione del progetto, dei partner e degli eventi in programma a maggio.
H. 19.30-20.30
APERITIVO a cura dell'Associazione Donne Cinesi Suping Huang
H 20.30 -22.00
LE CAMERISTE AMBROSIANE / Live

L’intento dell’ensemble è quello di approfondire lo studio dell’interpretazione delle più belle pagine della letteratura per orchestra con spirito squisitamente cameristico, affiancando ad esse l’esecuzione di musica da camera propriamente detta da parte di musiciste che suonano principalmente insieme. L’amore per la musica da camera e la volontà di divulgarla presso i giovani e il grande pubblico ha portato alla nascita, nel cuore di Milano, della rassegna “A mezzdì…”, ciclo di appuntamenti durante i quali alcuni grandi capolavori della musica da camera vengono non solo eseguiti, ma anche illustrati da giovani musicologi e dalle musiciste stesse. Le Cameriste Ambrosiane sono dedicate alla riscoperta di compositrici dimenticate dalla storiografia ufficiale nonostante il valore artistico delle loro opere, tanto che nei loro programmi trovano frequentemente spazio brani di compositrici donne dal Settecento alla Musica Contemporanea, sia di musica da camera che sinfonica.

3 MAGGIO I CUBO B
H. 10.30-20.00
MILANO E OLTRE. NUOVE ECOLOGIE URBANE/Cantiere Barona
Con: Claudia Losi

Per tutta la giornata lo spazio sarà aperto al pubblico per la presentazione dei progetti sviluppati dai partecipanti al progetto Milano e Oltre. Cantiere Barona condotto da Claudia Losi.
Nello spazio di Connecting Cultures verranno esposte installazioni, progetti, video e progetti e laboratori di: Valeria Codara, Giulio Crosara, Marta Griso, Barbara Rossi, Giulia Soldavini, Clio Squadroni, Giulia Ticozzi, Cecilia Viganò, Angela Zurlo.

Progetti presentati:

Giulia Ticozzi “Rivederti è un piacere” - Affissioni sui muri di Barona
Vorrei raccontare a mia volta la memoria attraverso le immagini “private” e sono convinta che gli album di famiglia conservino ricordi preziosi. Le fotografie sono state affisse negli spazi solitamente deputati al commercio: Le persone che attraversano il quartiere sono state coinvolte nelle storie degli altri abitanti, con una modalità al limite tra la pubblicità e il monumento, hanno potuto interrogarsi sull’identità, la memoria del quartiere.

Cecilia Viganò “Innestare apparizioni immaginarie + Lab di Innesti collettivi ”

“Innestare è un progetto attivo che si occupa di innestare l’immaginario nelle fenditure del reale con l’intenzione di stimolare meraviglia e innescare altra immaginazione in chi osserva.
Si tratta di interventi volatili a ̒corta conservazione̒, documentati attraverso la fotografia che si trasforma in indizio, e poi lasciati al loro naturale ̒ciclo vitale̕. Le fotografie/indizi, corredati da una vaga indicazione stradale per l’individuazione del luogo, vengono pubblicate sul web tramite un blog e stampate su fogli A5 (sulla falsa riga dei cartelli che denunciano la scomparsa di un animale) che verranno affissi ai pali della luce o nei negozi che acconsentiranno. DisSEMINANDO la realtà di apparizioni (Innesti) si invita lo sguardo ad aprirsi alle possibilità dell’immaginazione nel quotidiano e tramite il web si genera una rete di persone che seguendo gli indizi si muovono verso i luoghi indicati spinti dalla curiosità, scoprono e passano parola. Nella giornata in Triennale l’artista attiverà un laboratorio aperto al pubblico.”

Angela Zurlo “Sei qui”
“Secondo James Hillman oggi la città rappresenta per l’uomo il naturale dove recuperare il proprio bisogno di bellezza, interiorizzare i singoli luoghi della città per recuperane l’anima. Partendo da queste due parole ̕particolare̕ ed ̕universale, legate all’aggettivo ̕popolare̕, parole cha appartengono ad un vocabolario antico, l’artista ha sviluppato un progetto site specific, attraverso un’azione d’intervento sul suolo urbano, che riscopre gli usi e costumi della tradizione popolare. Le città sono luoghi di scambi di parole, desideri e ricordi, e sono caratterizzate oltre che da innumerevoli palazzi, da piccole piazze che non sono riconosciute come tali, ma che hanno questa funzione, come punti d’aggregazione. In questo caso particolare l’azione performativa intende restituire alla piazzetta di Paul Valery quel ruolo di scambio e discussione, in un contesto socialmente non valorizzato”.

Clio Squadroni “Contaminazioni”

“La Barona è multiculturalità, dove frammenti di varie entità creano un paesaggio frastagliato. Tutto è sfuggente, tutto va preso al volo e con pazienza insieme. Così l’artista ha raffigurato ogni piccola parte della città in un compatto e grande disegno urbano che trova su un muro di una cascina, il luogo dove svilupparsi e crescere insieme a chi parteciperà a questo evento. Il pubblico è stato coinvolto a costruire il suo piccolo collage, un lavoro collettivo a raffigurare gli aspetti molteplici di questo quartiere complesso fra la città e la campagna”

Valeria Codara – Marta Griso “Igloo erranti per pellegrini urbani - Take your tent, meet Barona and find yourself !”

“È un progetto nato dal desiderio di spostare le convinzioni individuali verso una zona liminale in cui poterle sospendere, riformulare e generarne di nuove. È un contenitore mobile adatto a un solo essere e creato perché nella solitudine il contatto con il territorio della Barona possa farsi più intenso. È un rifugio collettivo sperimentato individualmente le cui tracce si imprimono in diari di bordo condivisi.” Le artiste presenteranno il progetto realizzato sul quartiere Barona, ma anche i suoi successivi sviluppi attivati su territori diversi.

Giulia Soldavini “La luna non basta”

Punto di partenza: luoghi poco fruibili o inaccessibili nelle ore serali, come parcheggi, autosilos e piazze prive di arredo urbano, sono ben illuminati per garantirne il controllo, mentre altri luoghi più accessibili sono lasciati al buio, rendendoli insicuri (ad esempio i parchi sono poco illuminati). Questa situazione paradossale sarà rappresentata nel mio lavoro attraverso ritratti ambientati che ricostruiscono scene di interazione quotidiana, una cena, una famiglia riunita di fronte alla televisione, in quei luoghi illuminati in modo eccessivo senza che ce ne sia la necessità. In questi ritratti saranno coinvolti i passanti e altre comparse. Location per la proiezione: parco degli sport ecologici, proprio uno di quei luoghi che la sera sono poco accessibli, perchè completamente al buio”.

Giulio Crosara “Miani si fa guardare”

“Nel percorso di apprendimento del quartiere provo a creare una sorta di ‘scambio’ ponendomi in contatto con le realtà produttive locali che esprimono la volontà di aiutarmi per essere rappresentate. Ed ecco prendere forma l’idea di costruire un modello di struttura espositiva double-face per rappresentare una differenza di messa a fuoco, una progressiva metamorfosi, utilizzando il più possibile il territorio e l’ ambiente pubblico circostante. Coinvolgendo alberi, natura vivente nel territorio, come cornice e strumento di ancoraggio delle installazioni formate da immagini. Individuata come location Piazza Miani, luogo di transito vicino nel contempo alle case ed alle persone, il progetto si sviluppa tramite alcuni cartelloni basati su teloni fissati con cordino agli alberi della piazza, posti nell’area verde in prossimità del perimetro esterno. Le installazioni presentano volutamente una facciata rilevabile solo dall’esterno (lato strada) mentre l’altra facciata è rilevabile solo dall’interno). Nella facciata dei teli rivolta all’esterno vengono riportate immagini paesaggistiche e di architettura del quartiere di mia prima esperienza. Nelle facciate dei teli rivolte all’interno vengono invece alloggiate immagini che infondono familiarità, di dettagli di alcune imprese e attività caratteristiche di Barona, apportando così visibilità alla realtà vivente della stessa Barona.”
Barbara Rossi “Riabitando”

Vedo la Barona come un brulicare di vite e di storie che mi piacerebbe conoscere, raccontare e condividere. L’artista – ha proposto di animare insieme, per una serata, le facciate di uno dei condomini di Via Mazzolari con delle proiezioni video di cui gli abitanti sono stati protagonisti… nel maggio del 2011 in Barona è stato proposta una illuminazione notturna, per una serata, osservabile dal cortile dei condomini, trasformato in epicentro di un evento aperto a tutta la città. “

Dalle 17.00 incontro/presentazione al pubblico con: Claudia Losi, Giovanna Cavalli, Antonella Bruzzese, Germana de Michelis

4 MAGGIO I CUBO B
H 10.30 – 13.30
LE FORME DELL’ABITARE/Grande incontro
Coordina: Anna Detheridge
Intervengono:
Paolo Rosa - Studio Azzurro
Lorenzo Romito - Stalker/On
Giuseppe Fanizza e Andrea Kunkl - HABITAT: un progetto di ricerca sulle modalità abitative alternative. I progetti di Naima Faraò e Marco Menghi
Elisabetta Ranieri - giornalista freelance, collabora con Radio Popolare

Il lavoro di artisti e fotografi e le testimonianze di video-documentaristi sul tema della metamorfosi della città e delle diverse forme dell’abitare offre da un po’ di tempo un panorama sempre più ricco e inedito di visioni e modi di vivere che rifiutano i modelli standard socialmente e politicamente corretti di esistere nella metropoli. Da Portatori di Storie di Studio Azzurro a Common Ground di Giuseppe Fanizza e Andrea Kunkl, all’archivio Habitat, a Exposed Project sulla Milano in attesa dell’Expo, al Co.co.me.ro, proposta di arte e urbanistica per la città di Roma, l’occhio dell’artista coglie e legittima ciò che normalmente rimane invisibile o indicibile. Si tratta di una quantità di modalità di sopravvivenza fisica e spirituale che variano dalla sperimentazione di sistemi residenziali temporanei, di nomadismo urbano, a comunità anarchiche, agresti, di auto sostentamento: forme che raccolgono esperienze del passato nell’elaborazione di nuove forme di comunitarismo contemporanee.

H 14.30 – 20.00 I CUBO B
DESIGN PRET A PORTER / Workshop
a cura di ToMake studiolaboratorio
condotto da Massimo Cutini

Il laboratorio è una sperimentazione - tra arte, design e moda - dello spazio libero intorno ad un oggetto dato: una sedia. L’obiettivo è quello di manipolare (contaminare, trasformare o sovvertire) l’identità di questa forma precostituita, che si presenta quindi solo come struttura o componente, alla ricerca di una nuova entità formale personale e immaginaria, verso la creazione di nuovi paesaggi domestici. Il materiale per questa operazione sarà una materia seconda, uno scarto di lavorazione proveniente da aziende del nostro stesso territorio: fogli colorati di resine espanse. L’opportunità progettuale si genera dunque anche dalla disponibilità e dal reperimento di materiali a costo zero. Il lavoro è ispirato a un progetto di Martino Gamper : “100 sedie in 100 giorni”, in cui l’artista reinventa l’idea della seduta, assemblando liberamente componenti di vecchie sedie trovate lungo le strade di Londra e accumulate per più di due anni. Il risultato è un sorprendente catalogo di sedute e di storie. Riferimenti : 100 chairs in 100 days, M. Gaper; Cast of space under my chair, B. Nauman.

5 MAGGIO I CUBO B
10.30 – 18.30
A A A A LE SPILLE E LE SUE SORELLE / Workshop e installazione
a cura di DI+ONLUS
Condotto da Laura Morelli, Raffaella Chillè e Rosemary Seganfreddo.

Si raccolgono storie e vestiti, biancheria, bigiotteria, ecc dalle persone legate a vario titolo al progetto “a a a a ALZHEIMER”. I materiali raccolti vengono trasformati in spille che hanno un nome di persona e una storia reale. Così si realizza, si esprime, si diffonde il mondo dell’a. Alla Triennale allestiamo la “sartoria di Gina”. In diretta si raccolgono i materiali e le storie e si creano le spille che portano il nome della persona. Su una parete Laura Morelli crea un’installazione con le spille che potranno essere adottate dal pubblico. Il ricavato, tolte le spese, verrà destinato alla realizzazione di un’esperienza relazionale interna al progetto “a a a a”. Ogni donatore avrà una ricevuta fiscale e alla conclusione dell’iniziativa una mail con i risultati.

14.30 – 18.30 I CUBO B
VERTUMNUS / Workshop per bambini
a cura di Ettore Favini

Girare, cambiare, mutare: tutto si trasforma. Il titolo “Vetrumnus” parte dalla divinità etrusca Voltumna e dal verbo latino vertere, Voltumna era la nozione del cambio delle stagioni e presiedeva alla maturazione dei frutti, aveva il dono di trasformarsi in tutte le forme che voleva.
Con atteggiamento giocoso, l’artista realizza una scultura con materiale vegetale ad imitazione del famoso quadro dell’Arcimboldo: Vertumno (Ritratto di Rodolfo II) del 1590.
La scultura viene fotografata fino alla decomposizione totale, il materiale organico restante viene compostato e la terra ottenuta viene fotografata sotto forma di piramide a base triangolare, una forma simbolica dai molteplici significati, uno su tutti la Terra ma anche il simbolo massonico della trasformazione.
Vertumnus è un laboratorio in cui i partecipanti realizzeranno delle sculture con frutta e verdura di stagione per riscoprire attraverso il linguaggio dell’arte il valore delle stagioni e della loro ciclicità produttiva.

La ricerca di Ettore Favini è volta ad esplorare il rapporto dell'uomo con lo scorrere del tempo, rincorrendo l'idea di infinito, per trovare un tempo circolare più vicino alla natura che ai ritmi di vita contemporanei. Registra il presente come deposito di memorie individuali e condivise, i suoi lavori appaiono come dispositivi di visione, cioè come modi di avvicinarsi alla realtà che ci circonda. Le opere che spaziano per tecniche e materiali diventano materia processuale esse stesse. Ogni intervento è aperto e sembra costituire l'evoluzione, la crescita e la messa in discussione del precedente. Il suo lavoro è stato esposto ed è collezionato in numerosi spazi pubblici e privati sia in Italia che all'estero.

7 MAGGIO I CUBO B
H 10.30 – 20.00
MILANO E OLTRE. NUOVE ECOLOGIE URBANE / Cantiere Bovisa
Con: Alberto Garutti

Giornata di presentazione dei progetti di 10 giovani artisti, professionisti e creativi in un percorso di rilettura e scoperta del territorio milanese.
Per tutta la giornata lo spazio sarà aperto al pubblico per la presentazione dei progetti sviluppati dai partecipanti a Milano e Oltre. Cantiere Bovisa che è stato condotto da Alberto Garutti.
Nello spazio di Connecting Cultures saranno esposte installazioni, progetti, video e fotografie di: Alice Buoli, F84, Nicola Grandi, Maria Giovanna Govoni, Elise Manchon, Simona Massafra, Cristiana Mattioli, Francesca Pasini, Serena Porrati.

I progetti presentati:

 “Territoriorizzontali” F84
Archivio mobile per la costruzione di un murales partecipato. Il progetto ha visto il coinvolgimento dei passanti e degli abitanti. Ogni membro del collettivo ha utilizzato uno zaino/comò/wunderkammer costruito in legno contenente un archivio di immagini. Il collettivo f84 ha coinvolto in una prima fase di progetto il pubblico nella creazione del bozzetto per un murales collettivo. Il murales è stato in fine realizzato con l’aiuto dei cittadini e delle associazioni nei Giardini di Via Candiani.
 “Leggere i confini” Nicola Grandi, Élise Manchon, Francesca Pasini

Il progetto ha invaso le reti che frammentano il territorio della Bovisa creando recinti,limiti invalicabili di territori inesplorati; margini che delimitano spazi abbandonati, inquinati, dimenticati e vietati. L'opera vuole rivelare questi luoghi evidenziandone i confini tramite l'istallazione di elementi tipografici tridimensionali

 “Faccio fatica, talvolta, a vivere da anarchico - The Phytolacca series” Serena Porrati
Il progetto sarà ospitato da Streetstudio, Location Dalla Corte, Via Candiani, 127

L’attenzione dell’artista è rivolta allo stato di disfacimento di una particolare pianta (Phytolacca) che caratterizza lo stato di abbandono di alcune aree industriali in Bovisa, Le geometrie decadenti della pianta verranno riproposte attraverso una serie di sculture in ferro intrecciato.

 “La città che avanza” Maria Giovanna Govoni in collaborazione con Alice Buoli, Cristiana Mattioli, Serena Porrati, Via Caianello 15/21

Osservarzione, lettura e rilievo come percorso di conoscenza e preludio al progetto. Un erbario urbano per la catalogazione delle piante spontanee svela al pubblico l’identità nascosta di un area dismessa del quartiere riscoprendo un giardino possibile. Partendo dal concetto di vuoti urbani che fortemente caratterizzano le numerose aree dismesse del quartiere, i quattro artisti intendono rovesciare tale visione attraverso un’elaborazione artistica delle piante ruderali presenti. Attraverso un’attenta opera di catalogazione si vuole svelare al pubblico la loro forte presenza sul territorio, la salvaguardia e la protezione della Natura come unico intervento antropico possibile.

 “Backyards: atlante degli spazi residuali di Bovisa” un progetto di Alice Buoli in collaborazione con Maria Giovanna Govoni, Cristiana Mattioli, Serena Porrati .
Il progetto ha visto la realizzazione di un atlante on-line (www.urbanbackyards.blogspot.com), piattaforma da cui è stato possibile comunicare le riflessioni e i progetti prodotti durante il workshop “Milano e Oltre” ma che è divenuto un progetto a lungo termine che ha coinvolto e raccolto numerosi case histories di respiro internazionale.

 “70anni fa” Serena Porrati
Settant’anni fa, attorno all’area di Piazzale Lugano, si stendevano ampie coltivazioni di lamponi utilizzati per la colorazione del tipico liquore milanese Campari. Dopo la scoperta americana di un colorante naturale economicamente più vantaggioso, le coltivazioni vennero abbandonate e le memorie di quelle realtà dimenticate. L’artista intende donare nuova luce al sito attraverso la bonifica di una collina simbolo dell’area, attraverso la piantumazione di piccole piantine di lamponi. “Segni temporanei a volte duraturi, affiorano dalla pianura in subbuglio. Segni dell’attivita’ umana, creano un paesaggio strano non codificato. Sono interstizi spazio-temporali di un’ ininterrotta attivita’ modellante che ha a che fare con l’economia del territorio e i sogni dei suoi abitanti. Geografie “veloci”. Passando dalla campagna urbanizzata agli spazi residui e selvatici della citta’ e’ una ripetizione costante che scandisce il paesaggio abitato.”

 “L’inferno è un non-luogo” di Simone Massafra
Il lavoro parte da una riflessione sull’identità del non-luogo della stazione ferroviaria di Bovisa, con l’idea di trasformarla in una sala cinematografica. L’intervento vuol far riflettere sulla memoria storica del quartiere e sull’identità dei luoghi di intermediazione attraverso la proiezione dell’opera cinematografica “La prima cantica della Divina Commedia” di Dante Alighieri – Inferno, 1911 all’interno della stazione, favorendo così l’interazione tra spettatori e opera, creando sincronismi tra il viaggiatore distratto e lo spettatore attivo.

Dalle 17.00 tavola rotonda/presentazione

8 MAGGIO I CUBO B
H. 10.30 – 13.30
E SE NON CAPISSI + NIENTE? / incontro
a cura di Di+ onlus e FERB Fondazione Europea di Ricerca Biomedica
Intervengono Laura Morelli e Carlo Alberto Defanti

Laura Morelli / Di+ onlus, artista di confine fra ambiti diversi del sapere, autrice del progetto di arte pubblica “a a a a” dialoga con lo scienziato Carlo Alberto Defanti, neurologo e direttore del Centro di Eccellenza Alzheimer dell’Ospedale di Gazzaniga/Bg impegnato nell’introduzione in Italia dell’approccio di Tom Kitwood e la cura centrata sulla persona.
“a a a a” è un progetto di arte pubblica creato per esplorare, attraverso l’esperienza diretta, il mondo dell'alzheimer: un mondo che fa paura, che sembra solo angoscia, dolore, perdita, e che invece riserva continue sorprese se vissuto come un universo creativo da scoprire. La creatività come uno dei modi migliori per sopravvivere.

H. 14.30 – 20.00 I CUBO B
Una, Cento, Mille CITTÀ DELLA SCIENZA / grande incontro
Coordina Andrea Bandelli
Partecipano Luigi Amodio, Maria Grazia Mattei, Andrea Cerroni, Stefano Roveda,

La Città della Scienza a Napoli come tutti i grandi Science Center e musei della scienza del mondo sono luoghi fondamentali dove si forgia il futuro delle nostre società, dove si afferma con forza la rilevanza per i cittadini di una nuova concezione della scienza e della cittadinanza scientifica.
Le molteplici attività della Città della Scienza sul piano della cooperazione internazionale nel Mediterraneo, dell’innovazione tecnologica e della formazione dimostrano la rilevanza della sua attività culturale a favore di uno sviluppo economico fondato sui valori della conoscenza, della crescita culturale e della coesione sociale. Una crescita intelligente che promuove innovazione e inclusione come motori di sviluppo dell’economia del futuro. Tale visione deve essere sostenuta da politiche di istruzione e di inclusione culturale da adottare in tutto il Paese e da applicare ai problemi specifici e alle realtà locali dell’Italia contemporanea. Tali politiche dovrebbero partire da una valorizzazione del contesto in cui si vive e si lavora, e dalla collaborazione tra istituzioni (scuola, musei, territorio) all’interno di un quadro europeo. Innovazione e ricerca sono settori chiavi per la cooperazione Europea e mediterranea, perché solo attraverso l’investimento nel progresso scientifico e tecnologico i paesi del Mediterraneo potranno rafforzare i loro territori, promuovere uno sviluppo sostenibile che preservi il patrimonio naturale comune e valorizzi e affianchi lo sforzo di innovazione del settore economico. I musei della scienza in questo contesto si pongono come sviluppatori di innovazione e mediatori accessibili al pubblico fra la società civile e le istituzioni. Attraverso il coinvolgimento con il pubblico di scienziati, ricercatori ed artisti i science center offrono una piattaforma unica dove i visitatori non solo “vedono” la scienza, ma partecipano alla creazione di nuovi processi culturali e sociali.

Partecipano:
- Luigi Amodio, Direttore Generale Fondazione IDIS-Città della Scienza
- Andrea Bandelli, ricercatore presso la VU university Amsterdam
- Maria Grazia Mattei, giornalista
- Andrea Cerroni, docente presso il dipartimento di sociologia e ricerca sociale dell’università di Milano-Bicocca
- Stefano Roveda, artista
- Cinzia Cattoni, responsabile relazioni esterne Fondazione MUBA – Museo dei bambini di Milano
- Maria Xanthoudaki, Direttore Servizi Educativi e Rapporti Internazionali, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano

9 MAGGIO I CUBO B
H. 10.30 – 13.30
10 EDITORI ONLINE / incontro
a cura di Mario Piazza e Abitare
Interviene Mario Piazza

Per il 2013 la redazione online di Abitare ha lanciato il programma “Editor’s Online Residency” per stimolare il dibattito online e per promuovere le voci editoriali emergenti intorno al design contemporaneo.
Il programma è stato pensato per dare un’opportunità unica alle nuove ricerche di emergere, alle strategie editoriali innovative di crescere, alle nuove voci di leggere l'ambiente progettato e ai diversi approcci online di entrare in contatto con le problematiche contemporanee.
Abitare ha ricevuto 105 proposte internazionali, che vanno da studiosi e professionisti alle nuove voci emergenti. “Editor’s Online Residency” ha offerto la possibilità a 10 redattori online di proporre e curare un progetto online, della durata di un anno, su tematiche che toccano il dibattito contemporaneo sull’architettura, l’urbanistica, l’arte e il design.
Questo incontro sarà l’occasione per conoscere più da vicino le 10 proposte selezionate e per discutere insieme circa le nuove opportunità che l’editoria online può offrire per affrontare una vasta gamma di tematiche, dalle prospettive storiche, sociali e politiche contemporanee sulla progettazione urbana, l'arte e l'architettura, attraverso approcci diversi e format innovativi.

H. 18.00 – 20.00 I CUBO B
PRONTI A FARE UN SALTO? IL PREMIO INTERNAZIONALE D’ARTE PARTECIPATIVA /incontro
a cura di La Rete Art Projects
Intervengono Julia Draganovic, Claudia e Claudia Löffelholz e Luigi Bendetti, in collaborazione con La Pillola

Pronti a fare un salto? si intitola la rassegna in cui vengono presentate delle documentazioni di progetti artistici che, tramite interventi collaborativi, sono riusciti a creare un “miglioramento” sociale. Un miglioramento sociale può consistere nella creazione di piattaforme di dialogo fra persone che prima non riuscivano a comunicare fra di loro, nella generazione di conoscenze e dei canali alternativi per diffonderle, nella creazione di condizioni che rendono la vita più apprezzabile, nella ideazione e realizzazione di scambi alternativi e in tante altre forme. Gli esempi includono Iniziativa Centesimo Avanzato di Susanne Bosch, Operation Paydirt/Fundred Dollar Bill Project di Mel Chin, Conflict Kitchen di Jon Rubin e tanti altri.
Alla promozione di queste pratiche artistiche si rivolge il Premio Internazionale di Arte Partecipativa, un progetto promosso dall'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con LaRete Art Projects e La Pillola.
I punti cardini di pratiche artistico-sociali e il Premio stesso saranno presentati in una conferenza da Luigi Benedetti, direttore generale dell'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna e da Julia Draganović e Claudia Löffelholz, curatrici del Premio.

10 MAGGIO I CUBO B
H. 10.30 – 17.30
WHOAMI goes to exhibit! / Workshop
Un gioco di ruolo nel mondo del design
a cura WHOAMI
condotto da Stefano Mirti, Ko Sliggers, Marco Lampugnani, Gaspare Caliri, Nico Angelone

WHOAMI è un gioco di ruolo ambientato nel mondo del progetto che vive su due layer paralleli: uno digitale – una pagina web e una serie di gruppi dedicati su Facebook e uno fisico – l'Accademia Abadir di Catania. Il gioco si articola in quattro stanze “virtuali”, ovvero 4 gruppi su Facebook: la Diary room – gamemaster Stefano Mirti – dove i giocatori vengono introdotti al mondo del design e dello storytelling, la Tinkering room – gamemaster Nico Angelone – dedicata al mondo dell'elettronica,; la Type room – gamemaster Ko Sliggers – legata al mondo della tipografia, analogica e digitale. Infine una stanza speciale, la Bike sharing room – gamemasters Marco Lampugnani e Gaspare Caliri dello studio Snark – che affronta il tema del design dei servizi. Alle 4 stanze digitali sono affiancati 4 workshops tradizionali che si svolgono tra Milano e Abadir. Nei 3 giorni di workshop alla Triennale, i partecipanti potranno mettere alla prova le proprie abilità pratiche sotto la guida dei gamemasters di WHOAMI.
I progetti più interessanti sviluppati online e durante i tre giorni del workshop verranno esposti in una micro exhibition.

11 MAGGIO I CUBO B
H. 10.30 – 17.30
WHOAMI goes to exhibit! / Workshop
Un gioco di ruolo nel mondo del design
a cura WHOAMI
condotto da Stefano Mirti, Ko Sliggers, Marco Lampugnani, Gaspare Caliri, Nico Angelone

WHOAMI è un gioco di ruolo ambientato nel mondo del progetto che vive su due layer paralleli: uno digitale – una pagina web e una serie di gruppi dedicati su Facebook e uno fisico – l'Accademia Abadir di Catania. Il gioco si articola in quattro stanze “virtuali”, ovvero 4 gruppi su Facebook: la Diary room – gamemaster Stefano Mirti – dove i giocatori vengono introdotti al mondo del design e dello storytelling, la Tinkering room – gamemaster Nico Angelone – dedicata al mondo dell'elettronica,; la Type room – gamemaster Ko Sliggers – legata al mondo della tipografia, analogica e digitale. Infine una stanza speciale, la Bike sharing room – gamemasters Marco Lampugnani e Gaspare Caliri dello studio Snark – che affronta il tema del design dei servizi.
Alle 4 stanze digitali sono affiancati 4 workshops tradizionali che si svolgono tra Milano e Abadir.
Nei 3 giorni di workshop alla Triennale, i partecipanti potranno mettere alla prova le proprie abilità pratiche sotto la guida dei gamemasters di WHOAMI.
I progetti più interessanti sviluppati online e durante i tre giorni del workshop verranno esposti in una micro exhibition.

H. 18.00 – 20.00 I CUBO B
CULTURA E OLTRE – IL MANIFESTO PER LA CULTURA DELL'ARCI / Incontro
a cura di Arci Milano
Coordina: Fabio Paolo Costanza
Intervengono: Carlo Testini ( responsabile Cultura di Arci Milano), Valentina Laterza ( responsabile politiche giovanili Arci Milano), Marco Trulli e Claudio Zecchi ( team internazionale dei curatori di BJCEM - Biennale des jeunes créateurs de l'Europe et de la Méditerranée)
Saranno presenti i rappresentanti di: Macao, Cresco, Teatro Elfo Puccini e gli artisti della BJCEM di Ancona.

L’approccio dell’Arci alle politiche culturali è legato fortemente alla loro dimensione di promozione sociale. Sosteniamo da tempo che la Cultura è fondamentale per la costruzione di un moderno sistema di welfare per il benessere delle persone e delle comunità. Così come è di straordinaria importanza per combattere ignoranza e intolleranza nei confronti di ogni diversità, promuovendo percorsi di inclusione sociale e culturale. Senza dimenticare che il settore culturale, strettamente legato a quello della creatività e delle sue imprese costituisce un settore ampio e fortemente dinamico, anche in termini occupazionali. È un settore, che produce innovazione ed è uno straordinario moltiplicatore di risorse. Ma è sul piano della qualità della democrazia di un Paese che riteniamo la Cultura fondamentale per dare alle persone gli strumenti per capire, ragionare e partecipare alle scelte per un futuro migliore. Per questo promuoviamo nell'ambito dell'evento “Milano e Oltre” la discussione partecipata del “Manifesto dell’Arci per la Cultura” cercando di evidenziare i nodi che la nostra associazione ritiene fondamentali per rafforzare cultura e conoscenza nel nostro Paese e in Europa. Abbiamo l’ambizione di contribuire al dibattito sul futuro dello sviluppo del nostro Paese e dell’Europa coinvolgendo il maggior numero di persone.
Riteniamo infatti che il nostro manifesto per la Cultura sia uno strumento per attivare dialogo e confronto con amministratori locali, artisti ed intellettuali, imprese, associazionismo culturale e mondo dell'università e della conoscenza, che inviteremo ad una tavola rotonda in cui ci concentreremo in particolare sul ripensamento delle città e dei quartieri perchè diano modo alle persone di incontrare spazi collettivi dove produrre e fruire cultura, sul rilancio dell'università pubblica come luogo dei saperi collettivi, della ricerca indipendente e di qualità, sulla tutela del pluralismo delle produzioni culturali, sulle (troppo precarie e dimenticate) condizioni dei cosiddetti “lavoratori della cultura”. In apertura presenteremo una selezione video de La Ville Ouverte, programma di azioni di arte pubblica di ARCI: verranno proiettati una serie di video sul rapporto tra arte e spazio pubblico relativi alle esperienze progettuali realizzate con il coordinamento di Cantieri d'arte e nell'ambito della rete della Biennale dei giovani artisti d'Europa e del Mediterraneo (BJCEM), a cura di Marco Trulli e Claudio Zecchi Esiegenze Tecniche e Materiali: Tavolo x 10/12 persone e microfonia. Due schermi o due monitor per le proiezioni.

12 MAGGIO I CUBO B
H. 10.30 – 17.30
WHOAMI goes to exhibit! / Workshop- seconda giornata
Un gioco di ruolo nel mondo del design
a cura WHOAMI
condotto da Stefano Mirti, Ko Sliggers, Marco Lampugnani, Gaspare Caliri, Nico Angelone

WHOAMI è un gioco di ruolo ambientato nel mondo del progetto che vive su due layer paralleli: uno digitale – una pagina web e una serie di gruppi dedicati su Facebook e uno fisico – l'Accademia Abadir di Catania. Il gioco si articola in quattro stanze “virtuali”, ovvero 4 gruppi su Facebook: la Diary room – gamemaster Stefano Mirti – dove i giocatori vengono introdotti al mondo del design e dello storytelling, la Tinkering room – gamemaster Nico Angelone – dedicata al mondo dell'elettronica,; la Type room – gamemaster Ko Sliggers – legata al mondo della tipografia, analogica e digitale. Infine una stanza speciale, la Bike sharing room – gamemasters Marco Lampugnani e Gaspare Caliri dello studio Snark – che affronta il tema del design dei servizi. Alle 4 stanze digitali sono affiancati 4 workshops tradizionali che si svolgono tra Milano e Abadir. Nei 3 giorni di workshop alla Triennale, i partecipanti potranno mettere alla prova le proprie abilità pratiche sotto la guida dei gamemasters di WHOAMI. I progetti più interessanti sviluppati online e durante i tre giorni del workshop verranno esposti in una micro exhibition.

H. 10.30 – 20.00 I CUBO B
La città visibile / performance live
Mammafotogramma
a cura di Marco Mancuso/Digicult
Con: Gianluca Lo Presti e Giulio Masotti

E' interessante per noi poter sfruttare la splendida vista che si gode dai vari percorsi del terrazzo dell'edificio, la visita sul parco e la città circostante per creare un animazione che si inneschi a partire dalla vista della città, dalle sue architetture più celebri che svettano sulle altre. Sfruttare lo sfondo del paesaggio urbano per intervenirvi con una animazione su vetro dove gli edifici storici diventano giganteschi robot e si sfidano in una battaglia mortale con le architetture più contemporanee e Godzilla, o montagne boscose si ergono tra i palazzi reinventando la città in scenari diversi. La città si reinventa, si trasforma, la possiamo semplicemente immaginare tra un millennio o vederla diventare arena per epici scontri tra mega-robot architettonici. Durante la giornata, una nostra troupe allestirà un set (composto da computer, macchina da presa, lastra di vetro più oggetti vari) in un punto suggestivo e praticabile del tetto ed animerà durante l'arco della giornata un breve film frame per frame disegnato con olio e pennarelli sul vetro interposto tra la camera e la città. Nel frattempo dalla “base” collocata nello spazio del cubo “B”, ci sarà un tavolo con un monitor che trasmette in diretta ciò che accade sul tetto o la schermata live del software che supporta l'animazione e a ripetizione il breve filmato che va via via formandosi in diretta. Presso lo stesso tavolo ci si potrà registrare, firmare una liberatoria e prenotarsi per una visita del set.

14 MAGGIO I CUBO B
H. 10.30 – 18.30
DIY CIVIC AERIAL MAPPING / Workshop
MAPPATURA DAL BASSO CON DIY DALL’ALTO
a cura di Marco Mancuso / Digicult
condotto da Costantino Bongiorno e Zoe Romano (WEFAB Make the right thing)

Le mappe possono essere di grande aiuto per facilitare i processi decisionali e le mappature sono state
utilizzate molte volte nella storia dell'umanità per fornire riferimenti spaziali alle informazioni soprattutto in casi eccezionali come disastri, calamità naturali o semplice monitoraggio civico per la tutela del territorio.
Per la prima volta a Milano iniziamo un esperimento di Mappatura Civica o, in altre parole, di mappatura
del territorio per stimolare l'impegno civico. Negli ultimi anni questo approccio ha preso una piega
molto interessante perché la tecnologia è diventata più accessibile e i dati possono essere resi disponibili
più facilmente, ma l'interesse maggiore è rivolto alla possibilità di visualizzare un numero crescente di
informazioni grazie a processi collaborativi e open source.
Obiettivo: solleviamo lo sguardo oltre i grattacieli e scopriamo cosa c’è oltre il muro. Realizziamo insieme il kit per scattare foto aeree utilizzando un pallone gonfiabile per poi ricostruire il territorio con un approccio di mappatura DIY dai codici aperti.

15 MAGGIO I CUBO B
H. 10.30 – 18.30
DIY CIVIC AERIAL MAPPING / Workshop – seconda giornata
MAPPATURA DAL BASSO CON DIY DALL’ALTO
a cura di Marco Mancuso / Digicult
condotto da Costantino Bongiorno e Zoe Romano (WEFAB Make the right thing)

Le mappe possono essere di grande aiuto per facilitare i processi decisionali e le mappature sono state
utilizzate molte volte nella storia dell'umanità per fornire riferimenti spaziali alle informazioni soprattutto in casi eccezionali come disastri, calamità naturali o semplice monitoraggio civico per la tutela del territorio.
Per la prima volta a Milano iniziamo un esperimento di Mappatura Civica o, in altre parole, di mappatura
del territorio per stimolare l'impegno civico. Negli ultimi anni questo approccio ha preso una piega
molto interessante perché la tecnologia è diventata più accessibile e i dati possono essere resi disponibili
più facilmente, ma l'interesse maggiore è rivolto alla possibilità di visualizzare un numero crescente di
informazioni grazie a processi collaborativi e open source.
Obiettivo: solleviamo lo sguardo oltre i grattacieli e scopriamo cosa c’è oltre il muro. Realizziamo insieme il kit per scattare foto aeree utilizzando un pallone gonfiabile per poi ricostruire il territorio con un approccio di mappatura DIY dai codici aperti.

15 MAGGIO I SALONE D’ONORE
H. 10.30 – 19.30
CITTADINANZA E CULTURA DELLA LEGALITÀ / Grande Incontro
ESPERIENZE E BUONE PRATICHE TRA NORD E SUD
in collaborazione con Politecnico di Milano – DAStU (Elena Granata e Paola Savoldi)

LE MAFIE E IL TERRITORIO DA NORD A SUD
Il rapporto tra le mafie di oggi e il territorio non si esplica soltanto nel controllo sociale esercitato con la violenza organizzata. Nonostante la crisi, il mattone e le grandi opere rimangono un campo d’investimento eccezionalmente proficuo per la criminalità organizzata, stravolgendo il profilo fisico e sociale del territorio.
Sempre di più diventa importante confrontare la lettura dei fenomeni di illegalità utilizzando strumenti, competenze e approcci complessi: che si parli di ambiente, di speculazione edilizia, di controllo del territorio e di politica.
La giornata intende affrontare il tema delle mafie e della legalità dal punto di vista del loro impatto sul territorio attraverso le esperienze di professionisti, operatori, magistrati, architetti, urbanisti, associazioni di attivisti, artisti e fotografi che hanno indagato questi fenomeni utilizzando strumenti, metodologie e approcci differenti.