Michele Rigoni – Storie sospese
Lo Spazio HUS di Milano ospita la mostra personale di Michele Rigoni dal titolo “Storie sospese”.
Comunicato stampa
Dal 19 novembre all’11 dicembre 2025, lo Spazio HUS di Milano ospita la mostra personale di Michele Rigoni dal titolo “Storie sospese”, che sarà inaugurata mercoledì 19 novembre.
Artista visivo da sempre legato al mondo dell’immagine e del video, Michele Rigoni dà vita a un universo narrativo poetico incentrato sulla creazione di “nuove memorie”, attraverso la rielaborazione di materiali visivi provenienti dal passato.
“Storie sospese” è un viaggio dentro le pieghe del tempo, un racconto visivo che intreccia memoria, suggestioni intime e narrazione visiva. Le opere di Rigoni nascono dal recupero di vecchie cartoline, fotografie, album di famiglia trovati nei mercatini o custoditi in spazi privati, frammenti di intimità che diventano materia per nuove narrazioni visive, attraverso il collage e il disegno. Oggetti che hanno viaggiato, attraversato mani, sguardi, luoghi e sentimenti, diventando testimonianze tangibili di vite passate, amori possibili, amicizie e paesaggi perduti.
Rigoni raccoglie, osserva e riassembla. Quando l’immagine trova il suo equilibrio, l’artista interviene tagliando, incollando e poi disegnando, come a voler riaprire un varco nella superficie del tempo. Il suo gesto manuale non è semplice decorazione, ma un atto di rivelazione: un modo per ampliare i confini dell’immagine e trasformarla in una soglia narrativa, in un luogo di passaggio fra ciò che è stato e ciò che potrebbe essere. Ogni tratto, ogni segno diventa così una finestra verso mondi possibili, frammenti di storie sospese tra realtà e immaginazione. All’interno di ogni composizione, l’artista inserisce una linea proveniente dalle stesse fotografie, un elemento visivo che ha lo scopo di rafforzare l’apertura creata dal disegno o di restituire equilibrio all’immagine. In una composizione visiva e narrativa improntata all’essenzialità, anche il colore assume un valore semantico꞉ l’utilizzo di colori primari come il giallo, il rosso o il blu, riconduce l’immagine alla sua essenza più pura.
Nel raccontare le fasi del suo operare creativo, l’artista osserva꞉ «Per le mie composizioni utilizzo sempre solo due immagini, una per il fondo e l’altra per il primo piano. Lo sfondo è sempre realizzato con una o due cartoline che “hanno viaggiato” ed hanno già una storia, sono state scelte per comunicare un momento, una sensazione che la persona o le persone volevano trasmettere ad un proprio caro o ad una persona “di riguardo”; la scelta non sappiamo come sia avvenuta, forse solo per motivi estetici oppure simbolici ma di fatto rappresenta un gesto intimo come intimi sono i saluti o i pensieri scritti che io riporto, quando possibile, fedelmente nel retro dell’opera. La foto in primo piano rappresenta sempre una persona o più persone, in situazioni che nascono come testimonianza di un momento personale, una scena di vita, un ricordo…e, di conseguenza, estrapolarle dal loro contesto significa “privarle” della loro storia iniziale ma non dello sguardo del fotografo che le ha scattate».
In queste composizioni analogiche – volutamente lontane da qualsiasi intervento digitale – il tempo non ha più una dimensione lineare, ma diviene un luogo dilatato e sospeso, in cui passato, presente e futuro si intrecciano e si confondono. Le memorie si fanno materia viva, riscritte dall’artista con la delicatezza di chi ascolta le storie silenziose delle immagini.
Rigoni restituisce loro una seconda vita, un respiro nuovo, ma senza cancellarne le tracce originarie: ogni piega, ogni increspatura del tempo, ogni tonalità sbiadita resta parte del racconto. In questo dialogo tra immagine e segno, tra memoria e gesto, Michele Rigoni costruisce una nuova narrazione, dove ogni frammento trova un equilibrio rinnovato. Le sue opere diventano spazi sospesi, luoghi di passaggio in cui il tempo si apre e si trasforma, restituendo alle immagini un nuovo respiro e una seconda possibilità di esistere.
La mostra “Storie sospese” invita così lo spettatore a fermarsi, a guardare dentro l’immagine come dentro una memoria condivisa. Le composizioni di Rigoni non si limitano a rappresentare: raccontano. Raccontano il tempo come esperienza umana, fragile e mutevole, dove ogni dettaglio diventa ponte tra ciò che è stato e ciò che potrebbe ancora essere.
È un’arte che abita la soglia tra nostalgia e scoperta, tra ricordo e possibilità, e che ci ricorda come anche le immagini, proprio come le persone, possano rinascere ogni volta che qualcuno le osserva davvero.
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Michele Rigoni - Direttore creativo e regista, da oltre 25 anni nel mondo della comunicazione digitale e degli eventi, titolare dell’agenzia Keymove di Milano. In questi anni ha maturato grande esperienza nella gestione di progetti di comunicazione crossmediali: dal filmato istituzionale al sito internet, dalla progettazione e gestione di eventi e convention fino alla realizzazione di exhibit interattivi. Da anni impegnato nella progettazione e gestione di percorsi interattivi gestiti attraverso le più moderne tecnologie, anche con l’utilizzo di multi-proiezioni e video mapping interattivi. Da sempre legato al mondo dell’immagine e del video, ha iniziato nel 2022 il suo percorso artistico legato ai temi della costruzione di “nuove memorie” attraverso la rielaborazione di immagini che provengono dal nostro passato.
www.michelerigoni.it
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Spazio HUS - Spazio HUS si propone come un luogo di incontro e di contaminazione tra esperienze e percorsi artistici differenti, attraverso un ricco programma di esposizioni di designer, artisti, fotografi e artigiani del panorama italiano e internazionale. Spazio HUS, il cui nome nasce dal termine danese “HUS” che significa “casa”, si trova in un luogo suggestivo con interni originali d’epoca che è anche sede di HUS Milano, laboratorio creativo e di ispirazione per architetti, arredatori, designer e artisti in generale.