Michela Cattai – ArcheoMateria

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO ARCHEOLOGICO DI VENEZIA
Piazza San Marco 17/52 , Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Artisti
Michela Cattai
Curatori
Francesca Giubilei
Uffici stampa
CASADOROFUNGHER
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra ArcheoMateria dell’artista e designer Michela Cattai, a cura di Francesca Giubilei, con l’intervento della storica del vetro Rosa Barovier Mentasti.

Comunicato stampa

Dal 30 ottobre al 30 novembre il Museo archeologico nazionale di Venezia – parte dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna ospita la mostra ArcheoMateria dell’artista e designer Michela Cattai, a cura di Francesca Giubilei, con l’intervento della storica del vetro Rosa Barovier Mentasti.
L’esposizione nasce dall’incontro tra la ricerca contemporanea di Cattai e la prestigiosa collezione permanente del Museo, trasformando le sale espositive in un vero e proprio laboratorio poetico, dove materia, forma, luce e memoria si intrecciano.

Nelle sale il percorso si articola presentando oltre venti opere in vetro realizzate dall’artista nell’arco degli ultimi anni, con la volontà di approfondire la relazione tra il vetro contemporaneo e la statuaria classica. La storia del Museo, che è legata alla Venezia collezionista e al suo rapporto con l’antico, incontra così la tradizione vetraria muranese, che dal XV secolo rese la città un centro di eccellenza artistica. In questo contesto il vetro, che divenne simbolo di lusso e arte grazie a Murano, si lega alla scultura classica, rinnovando l’antico interesse della città per il vetro e il marmo. Il vetro di Cattai si pone quindi come eco contemporanea della scultura classica, attraverso appropriazioni e reinvenzioni dei motivi estetici tradizionali: scanalature, pieghe e chiaroscuri.

Due nuove serie segnano il cuore della mostra. ArcheoMateria indaga il concetto di reperto come oggetto di contemplazione estetica: forme ancestrali di vetro, intaccate da filamenti metallici, sembrano emergere da un tempo sospeso tra passato remoto e presente. Colonne d’aria, invece, richiama i fusti scanalati delle colonne antiche, trasformando il vetro in elemento leggero e dinamico, con superfici ritmate da pieni e vuoti.