Metaformismo Action

Informazioni Evento

Luogo
PINACOTECA COMUNALE - PALAZZO VITELLI
Via Della Cannoniera 22, Città di Castello, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
15/07/2025

ore 17

Curatori
Giulia Sillato
Generi
arte contemporanea, collettiva

La mostra consiste in 14 installazioni pittoriche di 7 maestri dell’arte contemporanea.

Comunicato stampa

La mostra consiste in 14 installazioni pittoriche di 7 maestri dell’arte contemporanea e sarà inaugurata il 15 Luglio 2025 alle ore 17.00 presso la Manica Lunga della Pinacoteca Comunale di Palazzo Vitelli alla Cannoniera a Città di Castello, con il Patrocinio del Comune di Città di Castello, dell’Assessorato alla Cultura e della Pinacoteca di Palazzo Vitelli alla Cannoniera.

Giulia Sillato, autore del Metaformismo© (Copyright 2010), presenterà in questa occasione la seconda edizione della monografia «Metaformismo. L’onticità della forma dell’arte non-figurativa» con un saggio del filosofo Stefano Zecchi.

La presentazione della monografia del Metaformismo© – in cui sarà spiegato sia il titolo che il significato – denota il valore altamente culturale dell’evento.

Saranno presenti le autorità cittadine e sarà nostro ospite Giorgio Amato, regista e sceneggiatore, che già nel film Il ministro (con Gianmarco Tognazzi) ha dedicato uno spazio al Metaformismo©.

In sala conferenze sarà proiettata una clip del film.

Il Metaformismo© è un nuovo vocabolo che rivoluziona gli orizzonti critici dell’arte non-figurativa, proponendone una nuova lettura; è un nuovo approccio concettuale che sollecita riflessioni ragionate sull’arte non-figurativa.

Non va confuso con il più noto meta-morfismo [metamorfismo].

Il nuovo vocabolo è stato coniato dalla Professoressa Giulia Sillato, a seguito di una illustre formazione accademica, applicata alla ricerca e ai lunghi studi effettuati nel corso delle numerose esposizioni realizzate dal 1993 ad oggi.

Più di 30 anni di attività espositiva in prestigiose sedi museali italiane, nelle quali ha saputo far dialogare tra loro l’arte antica (l’architettura delle locations) e l’arte moderna (le opere esposte).

Il Metaformismo© è una vera e propria filosofia dell’arte e – ci teniamo a precisare – il Metaformismo Action© non è un movimento o una corrente artistica e neppure una collettiva.

Monografia e mostra trasmettono la visione di una realtà culturale di eccellenza, una sinergia tra passato, presente e futuro, capace di leggere il loro legame, come un filo di continuità mai interrotto, attraverso il quale diventa evidente come l’arte non-figurativa derivi da quella classica attraverso una evoluzione storica del tutto naturale e prevedibile.

Dal raffronto tra il pensiero dello storico dell’arte, Giulia Sillato, e quello degli autori delle installazioni pittoriche qui esposte, nel 2020 è nata Action, la piattaforma che esalta le diversità espressive di ciascuno dei 7 maestri protagonisti sulla comune linea del non-figurativo:

Emilio Belotti, Giulio Cavanna, Sebastjan Centi, Rosetta D’Alessandro, Enzo Devastato, Massimo Fumanti, Cristiana Grandolfo.

Ognuno di loro ha un suo personale iter di affermazione professionale, risultante da anni di vero e proprio culto e devozione artistica; hanno esposto in importanti e autorevoli sedi pubbliche e private; le loro opere sono presenti in musei nazionali ed internazionali.

Il Meta-Formismo© – come esito degli studi dello storico dell’arte Giulia Sillato – è stato concepito come una possibile chiave di lettura dell’arte non-figurativa.

Il nuovo vocabolo Meta-Formismo© è una matrice lessicale che solleva seri dubbi sulla denominazione di «astratta» se riferita all’arte non-figurativa; è un concetto che spinge verso nuove considerazioni e nuove valutazioni al fine di riuscire ad osservare l’arte non-figurativa attraverso la FORMA e tramite questa rileggere le espressioni non-figurative con occhi diversi.

Grazie agli studi, alle ricerche e alle esperienze sul campo di Giulia Sillato il principio del Metaformismo© aiuta a ripercorrere il tracciato mentale dell’artista, attraverso cui si va a individuare e a interpretare la ricchezza formale di un’opera non-figurativa.

Una individuazione attenta delle forme presenti nelle opere non-figurative ne stimola automaticamente la relativa lettura, pervenendosi così a interpretazioni che sfiorano la verità dell’artista, così come lui stesso ha voluto comunicarci.

Con il Metaformismo© si apre una nuova era: la comprensione dell’arte non-oggettiva.

Il nuovo vocabolo Metaformismo© aiuta a leggere le espressioni artistiche non-figurative, che non sono mai state di facile e tantomeno scontata comprensione, spesso lasciata a una sensibilità personale che non sempre riesce a percepire gli stimoli emozionali responsabili di uno specifico risultato pittorico o plastico.

L’«Astratto» e l’«Informale», secondo gli studi di Giulia Sillato, non esistono: esistono, invece, molte forme, anche di solo colore, che attendono di essere decodificate.

Il Metaformismo© è un concetto generato dalla piena sperimentazione del rapporto tra «antico» e «moderno», resa possibile dalla realizzazione di importanti mostre in antichi contesti museali, tutti legati alla nostra secolare e luminosa tradizione d’arte italiana.

La necessità di intervenire linguisticamente sulle arti non-figurative deriva dalla loro complessità genetica: soprattutto gli artisti della nostra contemporaneità si sono emancipati dal retaggio artistico storico, pervenendo a espressioni pittoriche o plastiche in molti casi assolutamente istintuali, inconsciamente aggiornando modi e stili ai tempi attuali senza filtri culturali.

In molti casi le immagini sgorgano da un subconscio ricco e variegato che si esprime liberamente senza alcun vincolo storico e da qui la necessità di fornire all’arte non-figurativa dei nostri tempi un nuovo indirizzo critico che, comprendendo in modo sostanziale tutte le dinamiche artistiche del ’900 – come si è dimostrato nella monografia – ne sintetizzi l’importante eredità con un nuovo vocabolo, unico, onnicomprensivo di tutte le possibili ascendenze alle origini, ma al tempo stesso in grado di avvicinare l’osservatore alle differenti espressività.

Il Metaformismo© con la sua singolare formulazione vocabolare, soddisfa appieno questa esigenza e nella versione Action si distacca dall’idea, desueta, di gruppo, di movimento, di corrente, lasciando pertanto intravedere orizzonti critici di più ampio respiro.

I maestri riuniti sulla piattaforma del Metaformismo Action©

sono essenzialmente legati da due preposizioni:

a) Non prescindono dalla pittura… anzi la integrano

b) Non si sentono «astratti», non fanno gruppo, non ritengono di costituire un movimento o una corrente artistica.

Ho scelto Città di Castello – afferma Giulia Sillato – come tappa del 2025, perché da tempo avevo in mente di presentare questo nuovo modo di intendere l’arte-non figurativa – il «Metaformismo» – nella patria di Alberto Burri, l’innovatore per eccellenza dell’arte italiana del dopoguerra, avendone lui vissuto sulla sua pelle la grande tragedia tra Italia e America.

Il maestro portò nell’arte la vita strappata della seconda guerra mondiale e così dette avvio a una produzione di infinito pathos ma anche di infinita bellezza, ancora oggi molto apprezzata nei due continenti… e furono proprio le «forme» a dare vita a tanta bellezza.

Per l’uniformità culturale che coordina tutti gli eventi da noi realizzati sinora, prima nell’ambito de «L’Arte Contemporanea nelle antiche dimore» [dal 1997 al 2019] e poi nell’ambito del «Metaformismo Action» [dal 2020], sin dall’inizio si è pensato di accedere agli spazi rinascimentali dell’antica cittadina che, situata tra Arezzo e Perugia, porta chiari segni della toscanità della prima.

L’Amministrazione Comunale, cortese e consapevole, ci ha concesso di accedere al monumentale Palazzo Vitelli alla Cannoniera nello scenografico braccio lungo delimitante lo splendido giardino rinascimentale. Al Comune di Città di Castello va tutta la nostra gratitudine e il nostro sentito ringraziamento.

Giorgio Amato afferma: Nella mia formazione di regista, sono sempre stato molto affascinato da come le correnti artistiche abbiano influenzato la società nel suo divenire. Secondo Siegfried Kracauer, uno dei più importanti critici cinematografici del secolo scorso, la corrente dell’Impressionismo, con la sua enfasi sull’atmosfera e sull’alienazione individuale sarebbe risultata, nei decenni a venire, particolarmente adatta a una società tedesca in piena crisi dopo la sconfitta della Prima Guerra Mondiale; avrebbe, infatti, ben rappresentato il senso di smarrimento e la perdita di orientamento della Repubblica di Weimar. In altre parole è come se questa particolare corrente artistica avesse in qualche modo preparato il terreno emotivo e culturale per l’ascesa del Nazismo. In questo caso l’arte sarebbe diventata preludio della peggiore catastrofe politica della storia.

Per tale ragione, quando sono venuto a conoscenza del «Metaformismo», inteso come visione critica che spinge ad esplorare la trasformazione continua delle forme e delle figure, ho chiesto alla dottoressa Giulia Sillato di poter collaborare insieme nel mio film IL MINISTRO, in cui i personaggi rappresentati sono sia realistici sia surreali e attraversano la storia in maniera fluida e ambigua fino all’ultima scena.

Se nel «Metaformismo» l’opera assume un carattere simbolico, dove ogni oggetto può mutare identità, così anche nel mio film i personaggi si trasformano continuamente. Il fatto poi che il film si svolge in un unico appartamento, mi ha consentito di poter inserire nella scenografia moltissime opere dei principali autori del «Metaformismo», enfatizzando nell’inconscio dello spettatore la riflessione sul cambiamento e sulla molteplicità della realtà.