Matteo Pizzolante – Grey matter. New York

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO RE ENZO
Piazza Re Enzo , Bologna, Italia
Date
Dal al

Dal 13.05 alle 18.00 al 15.05.2022 alle 18.00, Cappella di Santa Maria dei Carcerati in Palazzo Re Enzo, Voltone del Podestà, Piazza del Nettuno, 1.

Vernissage
13/05/2022

ore 18 presso Cappella di Santa Maria dei Carcerati

Artisti
Matteo Pizzolante
Generi
video
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New York è l’ultimo video della serie Grey Matter realizzata da Matteo Pizzolante in onda dal 13 maggio alle 18.00 al 15 maggio 2022 alle 18.00 nello schermo di MOCK JunGle, a cura di metoché. Lo screening sarà visibile 24/7, senza prenotazione e direttamente dalla strada, presso la Cappella di Santa Maria dei Carcerati in Palazzo Re Enzo, Piazza Nettuno 1, Bologna.

Comunicato stampa

Dal 13.05 alle 18.00 al 15.05.2022 alle 18.00, Cappella di Santa Maria dei Carcerati in Palazzo Re Enzo, Voltone del Podestà, Piazza del Nettuno, 1.

New York è l’ultimo video della serie Grey Matter realizzata da Matteo Pizzolante in onda dal 13 maggio alle 18.00 al 15 maggio 2022 alle 18.00 nello schermo di MOCK JunGle, a cura di metoché. Lo screening sarà visibile 24/7, senza prenotazione e direttamente dalla strada, presso la Cappella di Santa Maria dei Carcerati in Palazzo Re Enzo, Piazza Nettuno 1, Bologna.
MOCK JunGle è un progetto di Metoché incluso all’interno del programma “Spazi espositivi e
gallerie indipendenti” ART CITY Bologna 2022 promosso dal Comune di Bologna.
Per la durata dello screening la comunicazione continuerà sulle pagine dei social media e sul sito dell’associazione Metoché.

Matteo Pizzolante, New York, 8’09’’, 2021
Grey Matter è il titolo di una serie composta, ad oggi, da quattro video realizzati da Matteo Pizzolante a partire da altrettanti fatti di cronaca accomunati dall’avvenimento di un’esplosione. Accaduti nel 2012 a Brindisi, nel 2016 a Dresda e New York, nel 2018 a Napoli, ciascun video porta come titolo il nome della città in cui il fatto è avvenuto e, lo schermo Mock Jungle, in occasione di ArtCity 2022, trasmetterà l’inedito New York.
Lo scoppio, accaduto nel quartiere di Chelsea provocando 29 feriti, è collegato ad altre esplosioni verificatesi negli Stati Uniti in quei giorni. Sono stati arrestati dei sospetti ma, dichiarò il Governatore dell’epoca Andrew Cuomo in una conferenza, “non ci sono prove di un collegamento con il terrorismo internazionale”.
A Dresda l’attentato è stato fatto nei pressi di una moschea e ha provocato pochi feriti; a Napoli, in circostanze poco chiare, nessuno è rimasto coinvolto.
Diversi i fatti di Brindisi dove, per una vendetta personale, è stata provocata un’esplosione di fronte all’Istituto professionale Morvillo Falcone, in cui ha perso la vita la sedicenne Melissa Bassi e sono rimasti feriti in sette, tra ragazzi e ragazze.
Abbiamo contestualizzato questi avvenimenti perché il dato cronachistico scompare nei video di Pizzolante; l’artista prova piuttosto ad afferrare qualcosa che solitamente non è dato vedere in tali, vili, vicende. Non è possibile osservare l’interno del corpo umano senza specifiche tecnologie di visualizzazione e non è altrettanto possibile guardare un’esplosione da vicino né per l’occhio umano, né per l’obiettivo meccanico, poiché entrambi resterebbero vittime degli ordigni.
Matteo Pizzolante sfrutta le peculiarità dell’immagine scientifica, del digitale e della simulazione per mostrare le deformazioni di un dettaglio presente in tutte queste circostanze: la maniglia. Allo stesso modo di innocenti ignari, le maniglie sono vittime di un avvenimento che le riguarda indirettamente e, inoltre, indicano un’azione, il prendere, l’afferrare, come se l’artista volesse abbrancare e mostrarci un fatto che, per vari motivi, è sfuggente.
New York, diversamente da un video documentario, immagina la testimonianza di un fatto di cronaca da tre diversi punti di vista e ricostruisce in modo asettico l’ambiente dell’accadimento. La serie vuole portare l’osservatore a visualizzare il boato e intende perseguire la memoria di fatti tristi e vili attraverso lo studio di forme e deformazioni che si verificano durante un’esplosione.
Matteo Pizzolante Nato tra l’era predigitale e quella iperconnessa Matteo Pizzolante (IT, 1989) utilizza immagini digitali e software come strumenti per rappresentare e descrivere lo spazio in modo più ampio e stratificato. ll punto di partenza del processo creativo di Matteo Pizzolante è spesso la modellazione 3D, grazie alla quale I’artista crea composizioni uniche in cui unisce memoria e immaginazione. Attraverso un meticoloso lavoro di ricostruzione digitale, l’artista crea una visione lucida che sembra svanire davanti agli occhi dell’osservatore. Le opere di Matteo Pizzolante riabilitano stati d’animo e concetti come lentezza e dilatazione del tempo, in contrasto con la velocita della quotidianità. Durante la diffusione di COVID-19 Pizzolante è stato coinvolto in diversi progetti digitali, tra cui 30 Artisti X 30 Giorni indetto dalla Fondazione Pini e Pensiero Vuoto realizzato dalla Galleria Renata Fabbri, Milano. Tra i progetti e le partecipazioni recenti: GAM, Torino; Vistamarestudio, Milano; Jaguart Artissima, Milano; Artissima Experimental Academy VOL. lll guidato dall’artista iraniano Setareh Shahbazi, Artissima, Torino; BienNolo. Milano: ArtCityLab. Milano; BOCs Art, Cosenza; Passione per la Via dell’Arte, Galleria Cardi, Milano; È il corpo che decide, progetto di Marcello Maloberti promosso da Museo del Novecento di Milano e Fondazione Furla. Pizzolante è anche il vincitore del Premio internazionale Vanni Autofocus10 e partecipa al progetto Q-Rated, Ricerche sensibili, promosso da La Quadriennale, Roma.
http://matteopizzolante.blogspot.com/

MOCK JuNgle è un canale pubblico e non profit di videoarte, un display di ricerca, un’emittente libera in onda non stop, 24/7 e fruibile direttamente dalla strada da tutt-.
MOCK JunGle nasce con l’idea di provare ad ampliare realmente il pubblico dell’arte contemporanea e, di conseguenza, di stimolare nuove riflessioni in coloro che osservano attraverso la trasmissione di immaginari imprevedibili e inaspettati, di linguaggi sperimentali e di tecniche video innovative, capaci di adare oltre le anestetiche pubblicità o segnaletiche presenti, solitamente, negli schermi pubblici.
Il canale è stato avviato a gennaio 2019 negli spazi di DAS, a Bologna, in via del Porto e nell’autunno del 2020 lo schermo ci è stato rubato. Grazie a un crowdfunding - realizzato in collaborazione con Panopticon - siamo riusciti a riacquistarlo e ad allestirlo, da maggio 2021, nella Cappella sconsacrata di Santa Maria dei Carcerati in Palazzo Re Enzo, nuova sede concessa dal Comune di Bologna, grazie al supporto di ArtCity 2021.
Nonostante le numerose vicende MOCK JunGle ha trasmesso fino a oggi un totale di oltre 150 video, nell’ambito di screening personali o collettivi, in cui sono state coinvolte più di 160 persone tra artist- e curator- provenienti da tutto il mondo.

metoché è un’associazione culturale non profit che promuove e sviluppa nuovi processi artistici nelle diverse aree in cui si muove. Inneschiamo situazioni inaspettate, progetti di ricerca, incontri ed eventi. Ci avviciniamo agli ambienti in cui operiamo cercando di seminare dubbi, domande e impulsi per ampliare l’esperienza artistica.